Una riflessione della sociologa Marina Piazza sulle trasformazioni delle identità femminili per passarle alle nuove generazioni. Per chiedersi anche cos’è il femminismo oggi e se serve ancora
Presenza continua, conciliazione, tempi di vita; e poi formazione, lavoro, maternità, salute, vecchiaia, età della vita. Sono le parole chiave che dalla fine degli anni Sessanta ad oggi occupano ancora le coscienze, la politica, il femminismo, la vita quotidiana delle donne, ma che sono divenute familiari per parlare anche delle nuove generazioni di uomini e donne. E sono materia del lavoro teorico e pratico di Marina Piazza, fra le maggiori sociologhe italiane, che i nostri lettori conoscono bene: ha preso parte ai movimenti, ma anche alla vita istituzionale del Paese, quando, in stagioni molto diverse da quella che stiamo vivendo, questi temi riuscivano a raggiungere con serietà le commissioni ministeriali.
L’ampiezza dei temi, la vastità di visione della studiosa rendono questo libro uno strumento per “essere nel sapere” più che “per avere un sapere”.
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L’autrice, Marina Piazza
Sociologa, è impegnata nell’analisi delle soggettività femminili e delle loro trasformazioni, sia in ambito lavorativo sia familiare. Ha lavorato per molti anni sul tema della conciliazione tra vita privata e vita lavorativa, partecipando anche come esperta per l’Italia al network della Commissione Europea “Family & work”. È stata Presidente della Commissione Pari Opportunità presso Palazzo Chigi (2000-2003). Negli ultimi anni si è dedicata prevalentemente al tema dei passaggi nel corso di vita delle donne. Fra le sue pubblicazioni “Le ragazze di cinquant’anni. Amori, lavori, famiglie e nuove libertà” (1999), “Le trentenni. Tra maternità e lavoro alla ricerca di una nuova identità” (2003), “L’Età in più, narrazione in fogli sparsi” (2012), “La vita lunga delle donne” (2019).