I dischi di Natale, di Ferruccio Nuzzo

Cominciando a organizzare la pagina di dicembre – tradizionalmente riservata ai regali (musicali) per Natale – e guardando indietro a tutti i cd che quest’anno mi hanno dato l’occasione di condividere con voi le mie scoperte e i miei entusiasmi, mi rendo conto che è questo il quinto anno che ritorno sull’argomento. Cinque anni e più di 120 numeri: chi avrebbe mai pensato che questa rubrica sarebbe andata avanti così a lungo e così regolarmente …

Non sempre è stato facile star dietro a un mercato in continua evoluzione ed alle registrazioni che si moltiplicano, non più reiterando inutili repliche delle Quattro Stagioni o dell’Eine kleine Nachtmusik, ma portando alla luce e mettendo a disposizione di un vasto pubblico capolavori dimenticati o sconosciuti o, talvolta, piccoli gioielli che, senza esser vertici della storia della musica, ben rappresentano i gusti, le passioni o i tormenti di un’epoca.

Senza insistere, quindi, sulle ragioni che mi fanno pensare alla musica e ai dischi come regalo ideale, destinato a durare e a trasmettere nel tempo il suo messaggio di passione condivisa o di invito alla scoperta di nuovi orizzonti, attacco con la mia lista, corredata – se è il caso – da un breve commento e dal rinvio alla pagina in cui ho parlato più a lungo del cd segnalato.

E comincio con due registrazioni che sono state il mio coup de coeur dell’anno che sta per terminare.

Bach   

Goldberg Variation – Beatrice Rana: pianoforte – Warner Classics (77’45)

Ho parlato in aprile, di questa giovane, geniale pianista, ormai gloriosamente affermata a livello mondiale. Ho ascoltato le sue Variazioni Goldberg, ancora e ancora, comparandole a quel monumento che sono le registrazioni di Glenn Gould, e sono sempre di più convinto che le Goldberg di Beatrice, senza eclissare quelle del suo glorioso predecessore, sono orami l’edizione di riferimento di questo capolavoro, non soltanto della storia della Musica ma di quella dell’Umanità.


Secondo “Disco dell’anno” il cofanetto di cui vi ho parlato nello scorso numero:

Beethoven   

The Late Quartets – Quatuor Mosaïques – Naïve (73’ + 50’ + 68’)

Questa edizione è il regalo ideale per l’appassionato di musica da camera e/o di Beethoven: anche se egli ha nella sua discoteca gli Ultimi quartetti dell’Italiano o del Vegh (o tutti e due, come di dovere …) non potrà che accogliere con entusiasmo questa lettura illuminata, che li concepisce quasi come un opus unico, animato da una stessa travolgente genialità.


Se queste prime due segnalazioni sono piuttosto pensate per mélomani dalla discoteca già ben fornita, ecco qualcosa di più leggero e gradevole per un regalo destinato ad amici ancor reticenti nei confronti della musica classica (questo cd, di cui ho parlato in gennaio, col suo programma di rarità e di prime registrazioni con uno strumento inconsueto, il mandolino, va tuttavia anche benissimo per i mélomani di cui sopra).

Valentini   

Complete Mandolin Sonatas – Pizzicar Galante: Anna Schivazappa: mandolino barocco, Fabio Antonio Falcone: clavicembalo – Brilliant Classic (73’23)


E passiamo a cd di cui non ho ancora parlato.

Mozart    

Don Giovanni – Le cercle de l’Harmonie, Jérémie Rhorer – Alpha (175’43)

Le cercle de l’Harmonie ed il suo direttore Jérémie Rhorer già mi avevano entusiasmato con una rinfrescante e giovanile edizione del Ratto dal Serraglio (di cui vi avevo parlato nei Dischi di Natale dell’anno scorso). Torna ora con un altro capolavoro di Wolfango Amadeo Mozart, un Don Giovanni intenso e drammatico, anch’esso cesellato su strumenti d’epoca da un orchestra che eccita ed esalta i due protagonisti maschili – Don Giovanni e Leporello – sferzanti nella loro paradossale comicità.


Dans les temps de Révolutions    

Noëls pour orgue de Louis XV à Louis Philippe – Nicolas Bucher: organo – Hortus (68’11)

Raro e prezioso il cd che Hortus dedica ad un  periodo ben poco noto della letteratura organistica francese, quello dei tempi delle rivoluzioni. Basandosi su composizioni originali, virtuose, nostalgiche e dense di emozione, dedicate a Natale e sul suono prezioso dell’organo della chiesa di Saint Léger à Lens (qui registrato per la prima volta) Nicolas Bucher traccia un affascinante programma rievocando autori più o meno sconosciuti, da uno degli ultimi Couperin (Gervais-François) a Louis-Claude Daquin e Jean-Jacques Beuvarlet-Charpentier, estremi rappresentanti di gloriose dinastie.


Johannes Brahms   

The Complete Nine Sonatas – Xenia Jankovic: violoncello, Alexandre Brussilovsky: violino, Jan Talich: viola, Guy Dangain: clarinetto, Silke Avenhaus, Inger Södergren, Stanislav Bogunia, Jean-François Heisser: pianoforte – Indésens (49’07 + 70’38 + 39’37 + 45’37)

La “copertina” del cofanetto potrebbe trarre in inganno, con l’imponente immagine del compositore – che era anche un eccezionale pianista – davanti allo strumento, tuttavia non si tratta qui delle Sonate per pianoforte, ma dell’integrale delle Sonate per strumento solista con accompagnamento di pianoforte: le tre per violino, le due per violoncello e quelle per clarinetto (con la trascrizione di quest’ultime che lo stesso Brahms adattò alla viola).

Gli interpreti sono i solisti più interessanti del catalogo Indésens e Calliope, con la straordinaria Xenia Jankovic – di cui vi ho recentemente parlato in occasione della sua registrazione dei Concerti di Franz Joseph Haydn – al violoncello. Un insieme di grande coerenza ed un regalo ideale per gli appassionati di Brahms e del repertorio cameristico romantico.


  

Vers la flamme

Laure Favre-Kahn: pianoforte – Naïve (63’02)

Ascolto per la prima volta Laure Favre-Kahn in questo cd, e scopro una nuova dimensione del suono. Una lontananza incantata ci separa dalla sublime solista, che, come un miraggio, ci guida lungo un intenso percorso iniziatico e spirituale. Il programma alterna le composizioni empiree – l’Adagio in re minore di Alessandro Marcello, la Danza degli spiriti beati di Christoph Willibald Gluk, le Scene infantili di Robert Schumann, Vers la flamme di Alexandre Scriabin – a quelle più prossime, inquietanti, incombenti: Funérailles di Franz Liszt, Skarbo di Maurice Ravel.

La perfetta registrazione regola idealmente le luci e le ombre che identificano lo strumento di Laure in uno spazio virtuale coerente all’identità della composizione ed alle intenzioni della solista. Uno splendido cd.


Silas Bassa    

Dualità – Silas Bassa: pianoforte –  Paraty (76’04)

Il suo primo cd, Oscillations fu, senza alcun dubbio, il disco dell’anno 2015. Nel suo genere lo è anche questa sua ultima registrazione, Dualità, per l’anno che sta per concludersi. Ne riparlerò certamente perché Dualità merita ben più che una semplice segnalazione; ve lo suggerisco intanto come un regalo che può commuovere e sedurre, in un viaggio senza fine alla scoperta di nuove emozioni sonore, continuamente rinnovate dallo schiudersi di orizzonti che sembrano auto-generarsi, sorgere l’uno dall’altro come nel gioco di un fluido caleidoscopio musicale. Musica minimalista e magia di un minimalismo che già esisteva prima che il termine venisse inventato, da Johann Sebastian Bach Maurice Ravel e da Luciano Berio a Philip Glass, con qualche composizione originale dello stesso Silas.   Su YouTube un estratto del cd.


Pulse  

Quatuor EclissesAd Vitam Records (56’48)

Per gli appassionati della chitarra, Ad Vitam Records offre un ricco catalogo nel quale il vertiginoso Quatuor Eclisses e, singolarmente, i suoi componenti – soli o associati all’oboe o al violoncello – si esibiscono in un programma dei più variati. Attraverso composizioni originali o fantastiche trascrizioni, ogni epoca è rappresentata con virtuosismo, sensibilità, molto humour ed un’inestinguibile vitalità.

Ultimo arrivato, Pulse è dedicato alla danza, dalla sublime trascrizione della Pavane pour une infante défunte di Maurice Ravel alle Météores di Karol Beffa, passando per le Danze popolari rumene di Bela Bartok e concludendo con Estancia di Alberto Ginastera.


Maria Callas    

La passion de la scène Warner Classic (69’29 + 61’57 + 69’48)

Fanatici d’opera, devoti di Maria Callas, la Warner Classic ha concepito per voi i più bei regali che si possano immaginare. Un monumento edificato alla memoria della Diva in occasione del quarantesimo anniversario della sua scomparsa con un completissimo cofanetto. 42 cd, 3 DVD blu-ray ed un corposo libretto presentano 20 opere (12 delle quali mai registrate in studio) e 5 recitals, il tutto rimasterizzato da originali di gran qualità (troppe incisioni circolavano da tempo basate su men che mediocri registrazioni pirate che non rendevano giustizia alla splendida vocalità della Callas).

Per che poi volesse tenersi più basso, un cofanetto di 3 cd con i vertici delle sue interpretazioni liriche, i momenti leggendari della sua carriera, dalla Traviata di Lisbona alla Norma di Londra, Lucia con von Karajan e Medea e Sonnambula con Bernstein.


Camille & Julie Berthollet   

#3 – Guillaume Vincent e Thomas Enhco: pianoforte, Ensemble Appassionato, Mathieu Herzog – Warner Classic (78’26)

Non c’è due senza tre! Già l’anno scorso Camille e Julie Berthollet erano le stars dei cd di Natale con il loro secondo cd, anch’esso, come il primo, glorificato con un Diapason d’or. Tornano quest’anno con un terzo cd in cui danno ancor prova del loro talento e della loro grazia in un repertorio dei più variati, accessibili e seducenti, dall’Aria della Terza Suite di Johann Sebastian Bach a Comme d’habitude, la popolarissima canzone di Claude François che Franck Sinatra trasformò in un successo mondiale come My way. Ma anche il Moto perpetuo e La campanella di Niccolò Paganini, la Berceuse e la Danza ungherese n.3 di Brahms e musiche da film e del folklore russo.

Da 12 anni le due sorelle suonano insieme per la delizia di un pubblico che scopre, attraverso il loro sorridente virtuosismo le delizie della musica classica; non possiamo che augurarci che ben presto esse vorranno mostrarci – in disco – le loro capacità in un repertorio più impegnativo.


La trompette en France   

Eric AubierIndésens (15 cd)

Si potrebbe pensare a un cofanetto dedicato dal grande virtuoso alle numerose composizioni che i compositori francesi hanno dedicato alla tromba, ma non è il caso. La tromba in Francia è, evidentemente, lui, Eric Aubier (come Severino Gazelloni è stato il flauto in Italia, impossibile dimenticarlo …) e questi ben 15 cd raccolgono un’esaustiva antologia delle composizioni per lo strumento, da Albinoni e Vivaldi a Gershwin  e Shostakovich, raggruppati per epoca e stile con escursioni (e trascrizioni) dedicate alle composizioni virtuose e operistiche, il tutto interpretato con la vertiginosa eleganza di un solista a suo agio nel repertorio di ogni tempo.


Vocalises

Romain Leleu: tromba, Thierry Escaich: organo – Aparté (57’21)

Un altro – giovanissimo, questo, e avventuroso – virtuoso della tromba, di cui ho spesso parlato, e con entusiasmo, in questa pagina per le sue registrazioni dei classici del repertorio. Nel suo ultimo cd, Romain si associa al geniale compositore ed organista Thierry Escaich in un variatissimo programma di arrangiamenti che vanno da Handel a Michael Jackson passando per César Franck, Giacomo Puccini ed Edith Piaf. Non abbiate paura di scandalizzare il purista – tutt’al più egli ne riceverà una salutare scossa … Ed Escaich – che è ben  noto per il suo talento di improvvisatore all’organo – interrompe ogni tanto questo cocktail con i suoi commentari (parlati) e conclude, appunto, con un’improvvisazione solistica.


E, per concludere, due vertiginosi cd dedicati alla splendida vocalità barocca e agli albori del classicismo.

Handel   

Shades of love – Anna Kasyan: soprano – Evidence (66’36)

“Sfumature d’amore”, arie che Georg Friedrich Handel compose in occasione del suo viaggio in Italia – e del suo lungo soggiorno a Roma – all’inizio del ‘700. Anche se all’epoca erano i castrati a trionfare sulle scene e negli oratori, Handel compose diverse Cantate per Margherita Durastanti, ed Anna Kasyan – che in Italia è conosciuta anche per la sua apparizione cinematografica accanto a Carlo Verdone – fa rivivere con impavido virtuosismo le passioni e i tormenti di queste eroine lacerate tra amore e dovere.

Opera Fuoco    

Berenice che fai ? – Lea Desandre: mezzo-soprano, Natalie Peerez, Chantal Santon-Jeffery : soprano, David Stern – Aparté (69’)

Creata quindici anni or sono, l’orchestra Opera Fuoco – che suona su strumenti d’epoca – si è arricchita nel 2008 di un atelier lirico che ha formato numerosi voci al repertorio che va dall’opera del ‘700 alla musica contemporanea. Come quelle delle audaci e scatenate protagoniste di questa registrazione, specialiste dello stile rococò, che hanno scelto come filo conduttore del loro programma Berenice, la principessa egiziana eroina di Pietro Metastasio, protagonista di intrighi eroico-sentimentali e continuamente in preda a dilemmi corneliani, messa in musica da tanti compositori, da Johann Adolf Hasse a Mozart. Il programma di questo rutilante e policromo cd che le è dedicato include le Scene ed Arie più famose ma anche quelle di autori sconosciuti, come la napoletana Marianna Martinez.

Ferruccio Nuzzo: Dopo una lunga e distratta carriera di critico musicale (Paese Sera, Il Mondo), si è dedicato alla street photo, con una specializzazione ecclesiastica. Vive in campagna, nel sud-ovest della Francia, ove fiere e mercati hanno sostituito cattedrali e processioni. Continua, tuttavia, a mantenere contatti con il mondo della musica, soprattuto attraverso i dischi, e di queste sue esperienze rende conto nella rubrica "La mia Musica. Suggerimenti d'ascolto".
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