CD e altre musiche di ottobre, di F. Nuzzo

L’autunno arriva, con una pioggia di meritatissimi riconoscimenti per la produzione del label Alpha.

Il Quartetto Belcea, per cominciare, che vince il Diapason d’Or con l’integrale dei Quartetti di Johannes Brahms di cui ho parlato nello scorso numero, assieme al libro-disco Cello Stories di Bruno Cocset che presenterò prossimamente (già comincio a pensare ai regali di Natale, e questo è perfetto !). Poi il Beethoven di Nelson Goerner (Sonata n° 29 «Hammerklavier» e le Bagatelles op.126) che ha ricevuto uno Choc di Classica, mentre l’album Nerée – Arie di Hahn, Duparc e Chausson di Veronica Gens, con Susan Manof al pianoforte è stato premiato con il prestigioso Gramophone Award anglosassone. In Germania, intanto, Anna Vinnitskaya (per il suo cd dei Concerti per pianoforte di Shostakovitch) ed ancora il Belcea (per il cd Berg, Webern e Schönberg) riceveranno un  Echo Klassik in occasione della cerimonia che avrà luogo il 9 ottobre prossimo a Berlino.

Per concludere, mi rendo conto che questo è il numero 100 della rubrica. Ho iniziato in marzo 2013 a parlarvi dei dischi che ho ascoltato e che – in qualche modo – mi hanno colpito ed, eventualmente, entusiasmato. Questo entusiasmo è stato, soprattutto, suscitato dalle case discografiche cosiddette «indipendenti», più o meno giovani, più o meno specializzate, ma tutte coraggiose e piene di idee (vedi più avanti nella rubrica), impegnate a mettere in luce nuovi artisti ed un repertorio poco conosciuto o dimenticato. Non posso che augurarmi che questo impegno continui e che Outhere, NoMadMusic, Aparté, Hortus, Ad Vitam Records, Indésens e tutte le altre, ricevano i meritati riconoscimenti e continuino a deliziarci con le loro registrazioni.

Serpent & Fire

Anna Prohaska, Il Giardino Armonico, Giovanni Antonini – Alpha

Vi propongo, intanto, il video di una seduta di registrazione di un altro splendido cd Alpha: Serpent & Fire. La voluttuosa e infuocata soprano austrica Anna Prohaska rende omaggio alle figure di Didone e Cleopatra in un programma che alterna arie d’opera barocche celebri e sconosciute. Con il fiammeggiante Giardino Armonico e Giovanni Antonini che – in inglese, purtroppo – commenta le sue scelte.

  Serpent & Fire


Votez JSB    

Johann Sebastian Bach: Cantates pour les élections municipales – Ensemble Unisoni, Nicolas Bucher: organo e direzione – Hortus (54’32)

Un’idea geniale! e mi domando come mai nessuno ci ha pensato prima …. In questo periodo pre-elettorale – in USA, ma anche già, precocemente, qui in Francia – Hortus si è ricordato che Johann Sebastian Bach, tra i suoi impegni  di Kantor a Lipsia aveva anche quello di scrivere Cantate per l’elezione del Consiglio municipale, che una volta l’anno rinnovava un terzo dei suoi componenti. Erano composizioni d’occasione, nelle quali, tuttavia, il genio di Bach, trovava, comunque, l’occasione di manifestarsi. Nelle cinque che ci sono pervenute (della dozzina che sono state scritte) non mancano interessanti esempi di «prime stesure» di temi che saranno poi altrove rielaborati o riprese di composizioni anteriori (nella Cantata BWV29, qui presentata, la Sinfonia d’apertura non è altro che la trascrizione per organo e orchestra del Preludio della terza Partita per violino solo, mentre la Fuga che segue è una prima stesura del coro finale della Messa in si minore).

L’Ensemble Unisoni, che si è formato attorno alla violoncellista Valérie Dulac ed alla clavicembalista Anne-Catherine Vinay, prende il nome da un’istituzione veneziana del XVII secolo, l’Accademia degli Unisoni. Assieme a Nicolas Bucher, che lo dirige all’organo, non fanno ancora parte dell’élite consacrata dei baroqueux – gli autorevoli interpreti su strumenti originali del repertorio barocco – ma già partecipano ai più importanti festival dedicati a questa musica – come Ambronay e La Chaise Dieu – e la loro lettura delle due Cantate è animata da un bell’entusiasmo e dall’intelligente energia di chi affronta queste opere senza l’imbarazzo degli a priori di rigore.

Completa il programma una bella interpretazione del Preludio e fuga in Re maggiore BWV 532. L’organo (moderno) della chiesa di Saint Pierre d’Albigny (in Savoia) non è proprio lo strumento ideale per tracciare le possenti strutture di questo capolavoro, ma l’appassionato impegno dell’interprete – Nicolas Bucher – rende caduca questa limitazione.

  Votez JSB


Quatuor Varèse   

Adès, Dutilleux, Ravel – NoMadMusic (66’08)

Quest’anno è il centenario della nascita di Henri Dutilleux, il grande compositore francese scomparso tre anni or sono, ed il Quartetto Varèse, al suo debutto discografico, ha scelto il suo capolavoro, il sublime ed inquietante «Ainsi la nuit» («Così la notte») per costruire il nucleo di un programma che è sfida senz’esser provocazione, pur sviluppandosi con moto retrogrado.

Quasi sconosciuto in Italia – anche se una registrazione della sua musica per il Belcea, associata a quella del Quintetto «La trota» di Franz Schubert ha riscosso un grande successo -, l’inglese Thomas Adès gode di una notevole reputazione in patria, come compositore oltre che come pianista. Le sue composizioni sono raffinate, sottili senza essere ermetiche, ed Arcadiana, che apre il cd con le sue sette evocazioni, pittoriche, letterari e musicali, né è – per, chi per la prima volta, ascolta la sua opera – la più intensa ed efficace rappresentazione.

Per concludere, un altro capolavoro, il ben noto Quartetto di Maurice Ravel, scritto come una parodia del Quartetto di Claude Debussy, e che fu accolto dal compositore con le parole «In nome di tutte le divinità della musica e del mio, non cambiate nulla di quel che avete scritto».

Il tutto è splendidamente eseguito dal Quartetto Varèse, ed egregiamente registrato, con la cura abituale che NoMadMusic mette nelle sue produzioni.

   Quatuor Varèse


Karol Beffa   

Blow Up – Indésens (76’45)

Nominato «Compositore dell’anno» alle Victoires de la Musique 2013, il compositore e pianista franco-svizzero Karol Beffa è il secondo contemporaneo (dopo Thierry Escaich) a cui Indésens dedica un cd monografico nella sua collezione dedicata agli autori francesi. Coerente al suo catalogo, che è in particolar modo dedicato alle opere per strumenti a fiato, il programma è, appunto, centrato sopratutto sulla musica da camera con fiati, nella quale Beffa – che è anche interprete al pianoforte – mostra tutto il suo talento, passando dalla atmosfere clocks, ritmiche e nervose, a quelle clouds, cioè armoniose e plananti.

Anche se le mie preferite sono quest’ultime – ben rappresentate nei brani che hanno l’arpa di Marie-Pierre Langlamet protagonista, sola in Eloge de l’ombre o in trio con flauto e viola in Paysages d’ombre – i Concerti per tromba ed archi (solista il bravissimo Eric Aubier) e Fireworks (Fuochi d’artificio) per Quartetto di sassofoni sono esaltanti esempi di un’inesauribile vitalità e di una istintiva maestria nel gestire i timbri e la dinamica degli strumenti a fiato in un’inesauribile tavolozza di effetti.

Karol Beffa

Ferruccio Nuzzo: Dopo una lunga e distratta carriera di critico musicale (Paese Sera, Il Mondo), si è dedicato alla street photo, con una specializzazione ecclesiastica. Vive in campagna, nel sud-ovest della Francia, ove fiere e mercati hanno sostituito cattedrali e processioni. Continua, tuttavia, a mantenere contatti con il mondo della musica, soprattuto attraverso i dischi, e di queste sue esperienze rende conto nella rubrica "La mia Musica. Suggerimenti d'ascolto".
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