Per gli ambientalisti “la crisi del gas si batte con efficienza e rinnovabili”

Contro l’emergenza gas serve un’Italia più efficiente da un punto di vista energetico e sempre più alimentata a rinnovabili. Grande aiuto può arrivare anche dal biogas. Ma occorre mettere mano alla “questione storica” degli stoccaggi e affrontare la mancanza di rigassificatori.
Questo è il punto di vista dell’uso sostenibile dell’energia fornito dalle associazioni ambientaliste impegnate nel settore, come Legambiente, Greenpeace e Kyoto Club.

L’attuale Piano nazionale d’azione per le rinnovabili prevede al 2020 solo 98 miliardi di chilowattora da energie pulite (oggi siamo già a oltre 70 miliardi) mentre è possibile, secondo Greenpeace, raggiungere un obiettivo di 140 miliardi “se si dessero obiettivi più sensati per il solare e l’eolico’’. E nel residenziale una ristrutturazione energetica degli edifici può tagliare dal 10 al 50 per cento i consumi per il riscaldamento. Qui il margine di miglioramento è ampio: l’uso di energia per abitazione mostra una riduzione del 2,6% del valore 2009 rispetto al 2000, una variazione molto al di sotto della corrispondente media della Ue a 27 (-11,7%) e dei tagli ottenuti da Germania, Francia e Regno Unito.

Ciò che serve all’Italia, dunque, è una risposta strutturale e da due anni “siamo sulla strada giusta, quella delle rinnovabili e dell’efficienza energetica nel settore domestico”, sostengono le associazioni. Altro capitolo, il biogas. Che, in prospettiva, può coprire fino al 20% del fabbisogno nazionale secondo le stime del Consorzio italiano del biogas. “Dal comparto agricolo si possono ottenere circa 7-8 miliardi di metri cubi di biometano – osserva Alessandro Marangoni, ceo della società di ricerca Althesys. – Il biometano agricolo consentirebbe di evitare l’importazione di gas russo del 33% circa”.

(Da: e-gazzette.it)

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