Farmacie di questo millennio: mini guida per sapere cosa chiedere (e cosa no) al nostro Farmacista di fiducia

Mini guida realizzata dalle dott. Stefania Zazzi e dott. Marina Casazza, di Milano per sapere cosa chiedere (e cosa no) al nostro Farmacista di fiducia

  • Per riuscire a identificare un farmacista di fiducia a cui porre domande e/o avere chiarimenti, è utile servirsi della farmacia di zona più idonea, ovvero di dimensioni ridotte (non di quelle molto grandi aperte h.24), ma anche ben  organizzata per la consegna a domicilio e con tempi ridotti per l’ordinazione e consegna  di farmaci quando al momento mancanti (chiedere i tempi di fornitura). Cercare inoltre di recarsi in farmacia evitando la folla degli orari di punta (non alle h.18 bensì in mattinata) e di non avere un atteggiamento di fretta bensì di  disponibilità a soffermarsi per scambiare qualche parola in più col farmacista. Rivolgersi sempre allo stesso farmacista e chiedere di lui quando non è presente (sono domande che avviano a un rapporto personalizzato e di fiducia);
  • riconoscere il farmacista (operatore con camice bianco con il logo dell’ albo farmacisti e il cartellino identificativo con nome/cognome) da altri operatori quali addetti agli scaffali, fattorini ecc. ;
  • non vanno poste domande riferite a farmaci con prescrizione medica (acquisto con ricetta medica) in quanto fa testo la ricetta e la competenza resta del medico e a lui ci si deve rivolgere ;
  • per ogni farmaco è utile chiedere il farmaco equivalente (è a minor costo). Non si può avere il farmaco equivalente quando il medico inserisce nella sua prescrizione/ricetta la dizione “non sostituibile con prodotto equivalente” (quindi non insistere);
  • in situazioni di piccoli malesseri contingenti all’assunzione del farmaco, dubbi sul farmaco per effetti collaterali, variazioni stagionali , può essere utile consultare il farmacista nel tempo necessario per interpellare il medico e avere da lui risposte più specifiche. Il farmacista non può intervenire sulla prescrizione anche se c’è un malessere (non può far interrompere l’assunzione di un farmaco né sostituirlo con un altro);
  • per i farmaci da banco (senza prescrizione medica) e i parafarmaci (sono gli integratori alimentari, i prodotti della prima infanzia, omeopatici, di erboristeria, per l’igiene, cosmesi ed estetica) si consiglia un’ampia consultazione col farmacista. Occorre però aver ben presente la natura commerciale della Farmacia e, quindi, l’interesse di base per la vendita;
  • In alcune farmacie ci sono anche banconi differenziati a secondo del tipo di prodotto a cui si dedicano: cosmesi, prodotti di erboristeria e galenici (preparati in proprio direttamente dalla Farmacia), prodotti della prima infanzia  Chiedere se alla vendita c’è un Farmacista o quale tipo di operatore;
  • attenzione all’acquisto e consumo di integratori alimentari in quanto possono avere controindicazioni quando si assumono più farmaci contemporaneamente. Come per i prodotti omeopatici, anche per gli integratori il mondo scientifico ha posizioni diverse circa la loro validità clinica;
  • è utile interessarsi sempre di cosa è esposto in vetrina e all’interno della farmacia, anche delle offerte e delle campagne di prevenzione a tema (es. per fare test gratuito per il sangue occulto nelle feci): questi sono segnali di una farmacia attenta a fare promozione della Salute. E’ utile parlare con il farmacista di quanto vediamo di nuovo in farmacia, anche per farsi l’idea della fiducia che lo stesso riesce a indurre in noi ed escluderlo se troppo mirato a vendere (sa dare chiarimenti anche senza fare ogni volta l’acquisto);
  • è utile chiedere direttamente al farmacista se la sua è una FARMACIA DEI SERVIZI (sinora non si porla di altre forme di indicazioni o di etichette specifiche) e per quali motivi non lo è. Chiedere quali servizi integrativi sono già attivati e quali intenderà offrire e ogni informazione che interessa personalmente.

 

redazione grey-panthers:
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