La spugna assorbi-petrolio per contrastare disastri ambientali

Nel campo dei materiali nanotech, il Centro per le Nanotecnologie Biomolecolari dell’Istituto Italiano di Tecnologia a Lecce, ha messo a punto una particolare spugna in grado di assorbire il petrolio separandolo dall’acqua mediante l’utilizzo di campi magnetici.
La Dottoressa Athanassiou che ha coordinato l’equipe di studiosi “Smart Materials” illustra le eccezionali capacità di questo prodotto“Abbiamo usato come materiale di partenza comuni spugne naturali a base di schiuma di poliuretano che si trovano già in commercio. A essere decisivo è il complesso trattamento: il rivestimento di nano-particelle consente alle spugne di essere permeabili agli oli e assorbire una quantità di sostanza oleosa fino a tredici volte il loro peso. Tutto senza raccogliere nemmeno una particella d’acqua”.

E prosegue: “Le novità sulla spugna non si fermano alla sola capacità di assorbimento. Esse possono essere anche guidate a distanza. Le molecole rispondono ai campi magnetici e così le spugne, mentre galleggiano, si possono manovrare da lontano e arrivano a coprire aree molto estese”.

Disastri come quello del Golfo del Messico dovrebbero poter essere risolvibili con questa nuova tecnologia.

E’ interessante notare che la schiuma di poliuretano è un polimero utilizzato comunemente per gli imballaggi e l’isolamento termico. In questo caso, il materiale è trattato, con nano particelle di ossido di ferro e con politetrafluoroetilene, che gli conferiscono proprietà magnetiche, superoleofile e superidrofobiche. E l’80% delle nano particelle introdotte nella schiuma, dopo l’uso può essere recuperato e riutilizzato.
Una spugna davvero innovativa, intelligente ed ecologica.

Fonte: http://www.architetturaecosostenibile.it/

redazione grey-panthers:
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