Le aziende e la sostenibilità: l’esempio di Coca Cola HBC

28 settembre 2010- Coca-Cola HBC Italia presenta il Rapporto Socio-Ambientale: i numeri del 2009

– 21% il consumo idrico per l’imbottigliamento di un litro di acqua minerale
– 11% il consumo energetico per la produzione di un litro di bevanda
98% il riciclo dei rifiuti generati dall’attività industriale
– 25% le emissioni di CO2 per litro di acqua minerale imbottigliata

Coca-Cola HBC Italia ha presentato questa mattina a Milano il Rapporto Socio-Ambientale 2009, un approfondito resoconto sulle principali attività svolte in ambito di sostenibilità nei luoghi di lavoro, nelle attività sul mercato e nelle comunità, giunto ormai alla sesta edizione. Particolare attenzione è stata dedicata all’ambiente e all’impegno posto dall’azienda per ridurre al minimo l’impatto delle proprie attività in termini di consumo energetico, idrico e di limitazione delle emissioni di gas-serra.

“A sei anni dalla pubblicazione della prima edizione del Rapporto Socio-Ambientale, siamo orgogliosi di poter affermare che le iniziative che abbiamo messo in campo hanno contribuito a diffondere in Italia la consapevolezza di quanto sia importante investire nella sostenibilità attraverso un più equilibrato rapporto tra impresa e società” – ha affermato Alessandro Magnoni, Public Affairs & Communication Director di Coca-Cola HBC Italia – “Tra il progresso generale e le piccole scelte quotidiane esiste una relazione molto stretta, una relazione a cui si ispira il modo di operare di Coca-Cola HBC Italia”.

Proseguendo nell’attuazione del programma Water Saving, ideato per la salvaguardia della vitale risorsa, nel 2009 Coca-Cola HBC Italia ha realizzato molteplici interventi volti a ridurne il consumo all’interno dei processi produttivi: dalla ristrutturazione degli impianti di trasporto idrico al recupero dell’acqua utilizzata per il risciacquo delle bottiglie. In particolare, il Rapporto evidenzia come i consumi idrici necessari all’imbottigliamento di un litro d’acqua minerale siano diminuiti del 21% nel 2009. Anche per la produzione delle bevande si registra una diminuzione dei consumi d’acqua pari al 3%.

L’installazione di nuovi macchinari ad alta efficienza, i continui interventi di automazione delle linee di produzione e l’utilizzo di tecnologie avanzate hanno comportato una netta diminuzione dei consumi energetici, calati dell’11% per ogni litro di bevanda prodotta e del 16% per ogni litro di acqua minerale imbottigliata rispetto al 2008, con un risparmio complessivo di 550.000 euro. Nel biennio 2009-2010 gli investimenti dell’azienda nel settore energetico ammontano a 1.600.000 euro.

“Il nostro impegno quotidiano consiste nel ricercare soluzioni e interventi per ridurre al massimo i consumi energetici. Il cammino fino ad oggi percorso ha dato ottimi risultati” – ha dichiarato Roberto Pastore Operations Director di Coca-Cola HBC Italia – “Per il biennio 2010-2011, la nostra sfida sarà quella di investire in energie alternative, installando pannelli fotovoltaici negli otto stabilimenti aziendali; un’operazione che eviterà l’ emissione di 11.500 tonnellate annue di CO2, con un risparmio pari a circa 1 milione di euro. Oltre alle energie alternative, continueremo ad impegnarci nel campo della cogenerazione, un settore innovativo e in continua espansione”.

Lo scorso giugno, Coca-Cola HBC Italia ha infatti inaugurato a Nogara (VR) il suo primo impianto di cogenerazione, che consentirà all’azienda di ridurre le emissioni di CO2 del 66% e di incrementare l’efficienza energetica fino all’ 83%, rispetto ai sistemi tradizionali. Lo stabilimento utilizzerà circa due terzi dell’energia prodotta mentre la restante parte verrà immessa nella rete di distribuzione nazionale. Entro il 2011, Coca-Cola HBC Italia ha pianificato la realizzazione di due nuovi impianti di cogenerazione presso gli stabilimenti di Gaglianico (BI) e Oricola (AQ).

Le innovazioni riguardano anche gli imballaggi, sempre più eco-friendly: le modifiche apportate al packaging delle bottiglie da 2 litri di Acqua Lilia, più leggere dell’11%, permetteranno di utilizzare 300 tonnellate in meno di plastica ogni anno e diminuire la produzione dei rifiuti. Inoltre, l’azienda prosegue nell’importante progetto di riduzione dei materiali utilizzati per realizzare bottiglie e capsule per le bevande che porterà, entro il 2010, a un decremento della quantità di plastica impiegata, pari a circa 1.800 tonnellate, con un risparmio di 1 milione di euro. Il riciclo dei materiali di scarto generati nel ciclo produttivo ammonta al 98%, percentuale che raggiunge il 100% nei siti di imbottigliamento delle acque minerali.

L’impegno dell’azienda nei confronti dell’impatto ambientale è sempre in prima linea: rispetto, al 2008 si registra una netta diminuzione delle emissioni inquinanti, pari al 25%, per ogni litro di acqua minerale imbottigliata (0.97 g di CO2/lpb).

Oltre all’impegno nelle attività industriali, Coca-Cola HBC Italia ha da sempre rivolto grande attenzione al territorio in cui opera, promuovendo e organizzando numerose iniziative per incentivare un dialogo aperto e costruttivo con scuole, istituzioni, media e comunità locali: dal tour teatrale “Il mistero dell’acqua scomparsa”, al kit per ragazzi dedicato al risparmio idrico e distribuito in 3.500 scuole d’Italia. Nei prossimi mesi, l’azienda avvierà una serie di attività che avranno come filo conduttore il tema del riciclo: tra cui la distribuzione del libro “L’ispettore Closet e la tribù del riciclo”, patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del Mare, CONAI e Cittadinanzattiva onlus e la mostra educativa itinerante “missione ecoTribù” sul riutilizzo dei materiali da imballaggio.

 

Vitalba Paesano: Interessata al web fin dal 1996, quando di Internet si occupavano solo gli ingegneri, sostiene da sempre l'importanza dell'interattività come misura di qualità di vita per il mondo senior. Per questo ha fondato www.grey-panthers.it, testata giornalistica online, ad aggiornamento quotidiano, dove tutto, articoli, rubriche, informazione, è a misura di over50
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