PMI: prospettive di crescita incoraggianti

L’anno 2013 può segnare una svolta per le piccole e medie imprese (PMI) dell’UE.

Rispetto al 2012 si prevede un aumento dell’occupazione totale nelle PMI dell’UE pari allo 0,3%, mentre il valore aggiunto dovrebbe crescere dell’1%. Le prime previsioni relative al 2014 indicano un’ulteriore accelerazione di tali sviluppi positivi. Dopo cinque anni di contesto economico dominato dall’incertezza, nel 2013 si prevede, per la prima volta dal 2008, un aumento combinato dell’occupazione totale e del valore aggiunto generato dalle PMI dell’UE. Si tratta di previsioni promettenti, sostenute da altri segnali positivi. Negli ultimi tre anni il settore delle piccole imprese in un numero crescente di Stati membri ha fatto registrare una crescita dell’occupazione e del valore aggiunto, o quantomeno ne ha arrestato il calo.

Le PMI in Italia: le PMI italiane erano state colpite duramente dalla recessione mondiale del 2008-09. In seguito, le PMI hanno attraversato un breve periodo di ripresa, che tuttavia ha subito un rallentamento nel 2012. Le microimprese, che costituiscono la grande maggioranza delle aziende italiane, hanno avuto più difficoltà ad adattarsi rispetto a quelle di piccole e medie dimensioni. Il valore aggiunto delle PMI si è contratto del 10% tra il 2008 e il 2012, il numero dei dipendenti è sceso del 5% e il numero delle imprese del 2%. Nelle imprese di grandi dimensioni il valore aggiunto è tornato ai livelli precedenti alla crisi e si è registrato solo un leggero calo del numero dei dipendenti. Di conseguenza, queste imprese hanno fornito una migliore prestazione rispetto alle PMI, che sono state colpite più duramente dalla crisi economica e finanziaria. Ciò risulta particolarmente evidente nel settore edile, in cui il valore aggiunto e l’occupazione hanno subito una riduzione rispettivamente del 30% e del 15% tra il 2008 e il 2012. Le difficoltà di accesso al credito legate alla crisi per le imprese in questo settore si sono aggravate a causa della conclusione della fase di crescita del settore stesso.

A fronte di queste tendenze strutturali, il governo italiano ha provveduto a migliorare le condizioni generali per le PMI italiane, in particolare per rendere l’amministrazione più rispondente alle esigenze delle imprese e per migliorare le condizioni per le PMI che puntano ad aggregare ed internazionalizzare la proprie attività. Tuttavia, in termini di esportazione e sul mercato unico le prestazioni generali continuano ad attestarsi al di sotto della media UE a livello internazionale. Il clima di incertezza politica rappresenta un rischio per l’attuazione in tempo utile  delle iniziative annunciate nel 2011 e nel 2012 nel quadro dello “Small Business Act” (Legge sulle piccole imprese, SBA). L’aspetto più importante da monitorare per l’Italia è attualmente la rapida attuazione di tali misure.

Per ulteriori informazioni e per consultare la relazione SBA (Small Business Act) 2013

redazione grey-panthers:
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