Nuove realtà: il coworking

COWORKING: INSIEME, PER SINGOLI OBIETTIVI

Come da dizionario, Coworking è una parola composta dal suffisso “co”, ossia “insieme” e dal sostantivo “work” che significa “lavoro”.  Intuitivamente si potrebbe dedurre che il termine si riferisca all’attività di un team, di uno staff, di un gruppo di persone che si dedicano a uno stesso obiettivo. All contrario, il Coworking è una formula che riunisce in uno stesso ufficio professionisti impiegati negli ambiti lavorativi più diversi, non necessariamente coordinati, bensì spinti dalla necessità di condividere spazi, tecnologie e, soprattutto, una dimensione sociale.

Se in Italia il Coworking è approdato in tempi recenti, e ha iniziato a consolidarsi come risposta solidale alla crisi economica, la sua nascita ufficiale risale al 2005, quando Brad Neuberg, programmatore informatico della Bay Area, dovendo scegliere tra un lavoro dipendente e uno autonomo, affittò alcune stanze di una ex fabbrica di cappelli a San Francisco e decise di condividere questo spazio, la “Hat Factory” , con altri professionisti freelance.

L’esempio di Neuberg è stato presto seguito da altri imprenditori e liberi professionisti, in California prima e, subito dopo, in altre zone degli USA, quindi in Europa, in Cina ed in Sudamerica.

La formula più semplice di Coworking prevede di poter affittare una scrivania, anche per pochi giorni, e utilizzare temporaneamente una delle postazioni a disposizione nell’ufficio condiviso, provvista, a seconda, della sola elettricità o, più frequentemente, di telefono e connessione Internet, cassetti, scaffali e armadi. Ci sono poi combinazioni più elaborate di offerta che prevedono la possibilità di condividere anche fax, stampanti, aree relax e di ristoro e sale riunioni, nonché servizi di segreteria e centralino.

Esistono strutture stabili, regolate da orari e suddivise in stanze “personali”, o, all’estremo opposto, formule nomadi di Coworking che chiamano a raccolta gli associati temporanei all’interno di Internet Caffè o di case private. Ci sono coworking dalle frequentazioni eterogenee ed anche “tematici”, ossia fondati per accogliere professionisti di uno stesso settore che possono, trovandosi al lavoro “spalla a spalla”, influenzarsi vicendevolmente o direttamente collaborare.

A scegliere il Coworking sono, innanzitutto, i singoli o le piccole società che approfittano di una soluzione confortevole e, insieme, economica, per avvantaggiarsi di un avamposto accogliente e funzionale a un prezzo d’affitto reso conveniente dalla coabitazione e dalla spartizione delle spese. Gli spazi Coworking sono poi una rampa di lancio ideale per imprese all’indomani del proprio “start up”.

La letteratura del Coworking annovera oggi storie a lieto fine di professionisti che hanno trovato rimedio all’isolamento, di commessi viaggiatori approdati a un “campo base”, di creativi che, nel contatto umano, hanno trovato stimoli artistici, e, più comunemente, di tanti che, grazie alla compagnia altrui, hanno potuto approfittare di un confronto positivo, della possibilità di collaborare e di crescere e, non ultimo, di una soluzione economica per lavorare senza l’onere di mantenere uno studio di proprietà. E’ possibile saperne di più visitando il sito del CoWorking Institute .

Tra le realtà di Coworking che punteggiano la penisola si segnalano alcune iniziative tra quelle meglio avviate:

  • la rete di coworking “Cowo” conta diversi spazi affiliati in molte città italiane tra cui Bologna, Firenze, Genova, Milano, Roma, Torino, Treviso, Udine, Venezia e Verona: questi ed altri indirizzi sono reperibili sul sito, insieme con le informazioni per associarsi al network dando avvio a propria volta a un ufficio condiviso.
  • Altra interessante realtà è “La Pillola 400”, un’associazione culturale bolognese che si occupa di progettazione e realizzazione di eventi nel nome della sostenibilità, e tra le sue proposte, mette anche a disposizione 400 metri quadri di uffici per l’affitto di  postazioni cowo. Tutti i dettagli sul sito .
  • A Roma, ospitato dal contenitore creativo 7th Floor  esiste uno spazio fondato in nome della filosofia cowo più auentica: niente box separatori, solo ambienti aperti rimodulabili all’occorrenza, il tutto organizzato attraverso calendari condivisi in rete.

Un’idea per grey panther che vogliono incominciare una propria attività senza… fare tutto da soli!

O.O.

Vitalba Paesano: Interessata al web fin dal 1996, quando di Internet si occupavano solo gli ingegneri, sostiene da sempre l'importanza dell'interattività come misura di qualità di vita per il mondo senior. Per questo ha fondato www.grey-panthers.it, testata giornalistica online, ad aggiornamento quotidiano, dove tutto, articoli, rubriche, informazione, è a misura di over50
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