L’UE apre un dibattito sulle pensioni

La Commissione europea ha aperto fino al 15 novembre 2010 una consultazione pubblica a livello europeo sui modi per garantire pensioni adeguate, sostenibili e sicure e sulle migliori possibilità che ha l’UE di sostenere gli sforzi nazionali in questo senso. L’invecchiamento della popolazione in tutti gli Stati membri ha posto i sistemi pensionistici esistenti sotto un’enorme pressione, accentuata dalla crisi economica e finanziaria. Il documento di consultazione, un Libro verde, pone una serie di domande e invita tutte le parti interessate a comunicare osservazioni, opinioni e idee per affrontare il problema delle pensioni.

Presentando il documento di consultazione, con il pieno appoggio dei commissari Olli Rehn (Affari economici e monetari) e Michel Barnier (Mercato interno e servizi), László Andor, commissario UE per l’Occupazione, gli affari sociali e l’integrazione ha dichiarato: “Entro il 2060 si prevede che il numero di pensionati in Europa raddoppi rispetto a quallo di quanti finanziano le loro pensioni – la situazione attuale è semplicemente insostenibile. Nell’affrontare tale sfida occorre verificare attentamente l’equilibrio tra periodi lavorati e periodi trascorsi in pensione.

Il commissario Andor ha aggiunto: “Ci troviamo di fronte a una scelta fra pensionati più poveri, contributi pensionistici più elevati o un maggior numero di persone che lavorano di più e più a lungo. Garantire che la vecchiaia non sia sinonimo di povertà  è uno dei grandi successi del modello sociale europeo. Si tratta di una promessa che dobbiamo continuare a mantenere ed il dialogo che avviamo oggi dovrebbe aiutare gli Stati membri a prendere le decisioni giuste per  garantire che i sistemi pensionistici siano adeguati allo scopo”.

Il Libro verde esamina il quadro pensionistico europeo in modo completo ed integrato, sfruttando le sinergie della politica economica e sociale e della regolamentazione dei mercati finanziari. È per questo che in esso sono trattati numerosi temi, come: il prolungamento della vita attiva, il mercato interno delle pensioni, la mobilità delle pensioni attraverso l’UE, le lacune della normativa UE, il futuro regime di solvibilità per i fondi pensione, il rischio di insolvenza dei datori di lavoro, un processo decisionale informato e la governance a livello dell’Unione.

Esso mira in particolare ad affrontare le seguenti questioni:

  • garantire redditi da pensione adeguati e la sostenibilità a lungo termine dei sistemi pensionistici;
  • conseguire il giusto equilibrio tra lavoro e pensione e facilitare il prolungamento della vita attiva;
  • eliminare gli ostacoli per le persone che lavorano in diversi paesi dell’UE, come pure gli ostacoli al mercato interno dei prodotti pensionistici;
  • rendere le pensioni più sicure, nel quadro della recente crisi sconomica, sia nell’immediato che a lungo termine;
  • garantire che le pensioni siano più trasparenti affinché i cittadini possano prendere decisioni informate sui propri redditi da pensione.

La consultazione è un’iniziativa congiunta dei commissari Andor, Barnier (Mercato interno e servizi) e Rehn (Affari economici e monetari) e riguarda sia le politiche economiche e sociali che la regolamentazione del mercato finanziario. Non presenta proposte politiche concrete, ma intende raccogliere opinioni su possibili azioni future livello europeo.

Il periodo di consultazione durerà quattro mesi (sino al 15 novembre 2010), durante i quali chiunque abbia un interesse per l’argomento può presentare le proprie opinioni su un sito web La vostra voce. La Commissione europea analizzerà poi tutte le risposte ottenute e considererà le migliori linee d’azione per il futuro con cui affrontare queste problematiche a livello UE.

Contesto

Garantire un reddito da pensione adeguato e sostenibile per i cittadini UE è attualmente una priorità per l’Unione e continuerà ad esserlo in futuro. Conseguire questi obiettivi in un’Europa che invecchia costituisce una sfida di rilievo. La maggior parte dei paesi dell’UE ha cercato di prepararsi a questa situazione riformando i propri sistemi pensionistici.

Nel 2008 erano quattro le persone in età lavorativa (15-64 anni) per ogni cittadino UE di 65 anni o più. Entro il 2060 tale rapporto diventerà di due ad uno. La recente crisi economica e finanziaria ha aggravato e amplificato l’impatto di queste tendenze demografiche. Le difficoltà a livello di crescita economica, bilanci pubblici, stabilità finanziaria ed occupazione hanno reso più urgente l’adeguamento delle pratiche di pensionamento e delle modalità di accumulo dei diritti alla pensione. La crisi ha mostrato che occorrono maggiori sforzi per migliorare l’efficienza e la sicurezza dei regimi pensionistici.

Da una recente indagine Eurobarometro è emerso che il 73% dei cittadini dell’Unione si aspetta chiaramente prestazioni pensionistiche ridotte o ritiene di dover posticipare la propria pensione o risparmiare di più per la vecchiaia (cfr. IP/10/773). Il 54% teme che il proprio reddito durante la vecchiaia sia insufficiente a garantire una vita dignitosa, come pure la maggior parte degli intervistati in 17 dei 27 Stati membri dell’UE.

Vitalba Paesano: Interessata al web fin dal 1996, quando di Internet si occupavano solo gli ingegneri, sostiene da sempre l'importanza dell'interattività come misura di qualità di vita per il mondo senior. Per questo ha fondato www.grey-panthers.it, testata giornalistica online, ad aggiornamento quotidiano, dove tutto, articoli, rubriche, informazione, è a misura di over50
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