Cancro al polmone, uno studio italiano per prevenirlo

Pubblicato il 6 Novembre 2018 in , , da redazione grey-panthers
cancro al polmone

L’obiettivo è ambizioso: dimezzare la mortalità per il cancro del polmone. Con un programma innovativo per l’Italia, che mette insieme prevenzione attiva e screening per la diagnosi precoce. L’Istituto Nazionale dei Tumori inizia lo studio Smile (da Screening and Multiple Intervention on Lung Epidemics), per il quale cerca duemila persone: uomini e donne, tra i 55 e 75 anni, forti fumatori (o ex forti fumatori che hanno smesso da non più di 10 anni) con un consumo medio di 20 sigarette al giorno per 30 anni.

Il programma completo prevede di smettere di fumare con il supporto di una cura farmacologica a base di citisina, la somministrazione quotidiana di cardioaspirina, una dieta personalizzata e controllata e attività fisica. Il primo obiettivo di questi interventi è riuscire ad abbattere i valori della proteina c-reattiva (PCR), un importante marcatore dell’infiammazione cronica associata a un alto rischio di mortalità per il tumore al polmone. “Insieme all’Istituto Mario Negri di Milano, abbiamo da poco pubblicato uno studio che dimostra una riduzione del 50% dei livelli di PCR a distanza di otto anni dalla cessazione del fumo”, spiega Ugo Pastorino, Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Toracica all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. “Sono ottimi risultati, ma a lungo termine. Per questo abbiamo deciso di mettere a punto una serie di interventi da adottare in contemporanea alla cessazione dal fumo, per ridurre il prima possibile questi valori”.

I volontari saranno divisi in 4 gruppi, tre attivi e uno di controllo. Un primo gruppo seguirà il programma completo, un secondo seguirà solo il percorso di cessazione dal fumo con citisina e il terzo riceverà la cardioaspirina, la dieta personalizzata e il programma di attività fisica. Il gruppo di controllo riceverà invece dei suggerimenti per un corretto stile di vita in base alle linee guida internazionali. Tutti saranno sottoposti una volta all’anno a una Tac spirale toracica a basse dosi di radiazioni, che è stato dimostrato essere un valido esame di screening per la diagnosi precoce del cancro del polmone nei forti fumatori. Inoltre verranno misurati periodicamente i valori della PCR nel sangue e, annualmente, verrà eseguito il test per le miRNA, piccolissime molecole molto specifiche che vengono rilasciate dall’organo aggredito dalla malattia e dal sistema immunitario e che, insieme ad altri fattori, possono permettere una diagnosi estremamente precoce, come stanno dimostrando altri studi in corso presso l’istituto.

Dieta, attività fisica e citisina

La citisina, il farmaco che verrà impiegato nel programma anti-fumo, è una preparazione galenica già molto utilizzata. “È un principio attivo ben tollerato, pressoché privo di effetti collaterali e che a differenza della nicotina non crea dipendenza”, spiega Roberto Boffi, Responsabile della Pneumologia e del Centro Antifumo dell’INT. “Ha uno schema terapeutico che prevede più assunzioni giornaliere a causa dell’emivita breve del principio attivo. Questo suo limite, però, può essere anche la sua carta vincente, perché sostituisce la ritualità della sigaretta”. I pazienti che saranno selezionati per questo trattamento avranno anche un counseling che prevede 5 incontri e due contatti telefonici nell’arco di un anno.
A completare il programma ci sarà la nutrizionista e ricercatrice Anna Villarini. L’attività fisica prevede 30 minuti di movimento intenso, come una camminata a passo veloce, e la dieta sarà personalizzata sui gusti e le abitudini dei volontari. “Ci sono studi che hanno evidenziato il ruolo antinfiammatorio di alcuni alimenti, come alcune spezie, il pesce azzurro ricco di Omega 3, il riso integrale che contiene la tricina, l’avena integrale per la presenza di avenantramide”, conclude Villarini: “Lo schema sarà stagionale e con una notevole varietà di scelta di cibi diversi, e le indicazioni saranno ispirate alla tradizione mediterranea”.

Diagnosi precoce

Fino a oggi non esisteva un esame che permettesse la diagnosi precoce del tumore al polmone (i programmi di screening nazionali, infatti, esistono solo per il tumore al seno, per la cervice uterina e per il colon). A cambiare il punto di vista potrebbero essere i recentissimi dati degli studi Mild, condotto all’Int, e Nelson, presentati a settembre a Toronto, alla Conferenza mondiale dell’International Association for the Study of Lung Cancer. È stato dimostrato che un programma prolungato di screening con Tac spirale può ridurre la mortalità di oltre il 25% rispetto alla sola osservazione senza esami diagnostici. In particolare, Mild ha arruolato finora oltre 4mila forti fumatori ed è l’unico programma randomizzato di screening al mondo in cui la Tac spirale toracica sia stata eseguita, con frequenza annuale o biennale, per un periodo di 10 anni. “Sono risultati importanti, a riprova del fatto che è tempo di avviare sul territorio nazionale programmi di screening rivolti ai forti fumatori over 50, la fascia più a rischio di carcinoma polmonare”, sottolinea Giovanni Apolone, Direttore scientifico INT.   L’apparecchiatura TAC spirale toracica è di ultima generazione e l’INT è tra i primi a utilizzarla al mondo. “Tra i vantaggi attesi, aggiunge Alfonso Vittorio Marchianò, Direttore Dipartimento Diagnostica per Immagini e Radioterapia INT – ci sono una straordinaria rapidità di esecuzione e, aspetto ancora più importante, l’esposizione, per la persona che si sottopone all’esame, a una dose minima di radiazioni, senza compromissione della qualità delle immagini”. Uno dei problemi maggiori dei programmi di screening sono le sovradiagnosi.

Le informazioni sul programma SMILE sono disponibili sul sito www.programmasmile.it e al numero verde 800.213.601.