Si calcola che in Italia ci siano circa 300 mila malati di Parkinson. L’esordio della patologia avviene anche prima dei 50 anni: rallentamento dei movimenti e tremori sono i primi sintomi, sottovalutati assai spesso, specie quando l’età non è avanzata. Così il 20 per cento dei malati arriva dal medico almeno dopo un paio d’anni da quando i segnali avrebbero dovuto allarmare. Curare presto, invece, è fondamentale per ritardare l’aggravarsi dei disturbi, mentre dopo si tratta di combattere contro l’invalidità funzionale. Oggi, per la prima volta, esiste un farmaco in grado di rallentare il decorso della malattia. Lo dimostrano i risultati dello studio “Adagio” (Attenuation of Desease Progression with Azilect Given Once Daily), presentato in occasione del 12° Congresso dell’European Federation of Neurogical Society. Rasagilina, questo il nome del principio, è in grado di rallentare la progressione della malattia (basta 1mg di farmaco al giorno). Questo principio agisce come inibitore delle monoaminossidasi B di seconda genrazione. Il suo effetto primario è di aumentare i livelli di dopamina, il neurotrasmettitore che controlla i movimenti. E’ la prima volta che un principio attivo è in grado di agire sul decorso di una patologia neurodegenerativa. Ne diamo notizia, perchè prevenire dunque è fondamentale.
Nuove speranze per il Parkinson
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Molto importante questa notizia. La giro immediatamente a mio cognato che è affetto da questa patologia.
Grazie