Broncopneumopatia Ostruttiva: cronica, ma governabile

Pubblicato il 25 Gennaio 2011 in , da Vitalba Paesano
Cancro al polmone

Bpco: sciogliere l’acronimo per saperne di più

Bpco è la sigla che sintetizza la definizione “bronco pneumo patia cronica ostruttiva”, dicitura che, a sua volta, riassume le caratteristiche di una malattia dell’apparato respiratorio. Precisamente si tratta di un’ostruzione irreversibile delle vie aeree, che può rivelarsi in modo più o meno grave. La malattia è solitamente progressiva ed è associata a uno stato di infiammazione cronica del tessuto polmonare. La conseguenza a lungo termine è un vero e proprio rimodellamento dei bronchi, che provoca una riduzione, talvolta drammatica, della capacità respiratoria.

Bpco e G.P.: abbreviazioni nemiche

La Broncopneumopatia affligge spesso gli anziani e, nello stesso tempo, è sui senior che si manifesta con maggiore virulenza. Questa sindrome è dunque considerata una delle circostanze che alimentano la così detta fragilità senile, ovvero uno di quegli scompensi logoranti che si abbattono sul fisico anziano, alimentando ancora nuovi disturbi con un disastroso “effetto a cascata”.

La conoscenza dei sintomi – difficilmente riconoscibili – e la prevenzione sono dunque decisive per salvaguardare la salute degli ultra-sessantacinquenni.

Sintomi ambigui

L’infiammazione provocata della Bpco causa un ispessimento delle pareti delle vie aeree e contrazioni muscolari. Questi danneggiamenti dell’apparato respiratorio e gli spasmi complicano la respirazione, rivelandosi, innanzitutto, sotto forma di dispnea, meglio nota come “fame d’aria”, l’odiosa percezione di un respiro difficoltoso.

Altro sintomo principale della BPCO è la tosse, spesso cronica, più intensa al mattino e complicata dalla produzione di muco (catarro) e, talvolta, da un sibilo nel respiro.

A ingannare il malato (molto spesso fumatore) è la familiarità con infezioni croniche dell’apparato respiratorio che egli considera erroneamente episodi di malessere indipendenti tra di loro. Se si tratta di Bpco, però, queste indisposizioni si faranno sempre più frequenti e importanti, rivelandos, solo in uno stadio avanzato dell’affezione in relazione tra loro.

La disattenzione nei confronti del proprio stato di salute è dunque la causa principale di una mancata prevenzione e di una diagnosi tardiva.

Prevenzione e diagnosi

Per poter prevenire la Broncopneumopatia è innanzitutto necessario avere coscienza dei fattori di rischio che aumentano le probabilità di contrarla.

In primo luogo è rara ma possibile una predisposizione congenita a questo genere di patologie: molti sono i geni che si ritiene possano essere associati all’insorgenza della Bpco. Come indica il Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, i dati più significativi di cui si dispone sono quelli relativi al deficit di alfa1-antitripsina, una condizione ereditaria caratterizzata dalla carenza di questa proteina epatica che normalmente protegge i polmoni.

Ci sono poi alcune patologie respiratorie più o meno complesse che possono contribuire allo sviluppo della malattia, in particolare l’asma e l’ipersensibilità ma anche bronchiti, polmoniti e pleuriti che possono deteriorare i bronchi.

In generale, le insidie più comuni sono alcune abitudini scorrette e diversi fattori ambientali; il principale fattore di rischio per lo sviluppo della Bpco è il fumo di tabacco, in particolare quello di sigaretta (meno quello di sigaro e pipa), che accelera e accentua il decadimento naturale della funzione respiratoria. Anche il fumo passivo, favorendo l’inalazione di gas e particolato, può contribuire parzialmente allo sviluppo della malattia. Gioca un ruolo determinante anche l’esposizione a polveri, sostanze chimiche, vapori o fumi irritanti all’interno dell’ambiente di lavoro (per esempio silice o cadmio).

Ciò non di meno, anche l’inquinamento dell’aria è deleterio, quello atmosferico causato da smog e polveri sottili, ma anche quello presente all’interno degli ambienti chiusi e mal ventilati che possono essere avvelenati dalle emissioni di stufe, apparecchi elettrici, impianti di aria condizionata ecc…

Acquisiti i suggerimenti di base per poter sospettare della Bpco, è d’obbligo procedere a una diagnosi quanto più rapida. Il principale strumento diagnostico per la Bpco è la spirometria, che permette di misurare la capacità polmonare residua e classificare il livello di gravità che affligge il paziente. Quattro sono gli stadi ai quali progressivamente giunge la malattia e che il test individua:

stadio 0: individua un soggetto a rischio, che presenta tosse cronica e produzione di espettorato nonostante la funzionalità respiratoria risulti ancora normale

stadio I: la patologia sussiste ma può dirsi ancora “lieve” poiché è caratterizzata da una riduzione della capacità respiratoria leggera

stadio II: la malattia può dirsi “moderata”, caratterizzata da una riduzione più consistente della capacità respiratoria e da dispnea che giunge quando il malato affronta uno sforzo fisico

stadio III: la malattia è detta “severa” ed è caratterizzata da una forte riduzione della capacità respiratoria oppure dai segni clinici di insufficienza respiratoria o cardiaca.

Una convivenza possibile

La Bpco è purtroppo una malattia cronica e in medicina non esiste una cura definitiva, né una terapia che consenta di ripristinare la percentuale di funzionalità respiratoria perduta. E’ comunque possibile affrontare la malattia con una serie di trattamenti che permettono miglioramenti sostanziali, come la riduzione dei sintomi, il miglioramento della capacità sotto sforzo, dello stato di salute generale, la prevenzione e il trattamento delle complicanze, della progressione, dunque dell’aggravarsi della malattia.

Tra i farmaci, i più efficaci per tenere sotto controllo la sindrome Bpco sono i broncodilatatori che, somministrati per via inalatoria, sono in grado di dilatare le vie aeree, aumentando la portata del flusso d’aria inspirata. In caso di forme gravi o acute, sono somministrati anche antinfiammatori potenti come cortisone e suoi derivati, ma mai per periodi prolungati per non incorrere nei gravi effetti collaterali. Raccomandabile è vaccinarsi regolarmente contro malattie come l’influenza o la polmonite da pneumococchi.

La cura farmacologica trova sostegno anche in terapie collaterali, come l’ossigenoterapia, ovvero la somministrazione di ossigeno puro, o la ventilazione meccanica che supplisce alle insufficienze respiratorie.

Il controllo del peso è certamente utile per “sollevare” il sistema respiratorio da un super-lavoro, mentre esistono specifici esercizi per tenere in attività i muscoli del respiro.

Il progetto, l’associazione: Libra e GARD Italia

LIBRA è il Progetto di divulgazione delle linee guida italiane su BPCO, Rinite e Asma Bronchiale e s’incarica di promuovere iniziative educative e di divulgare il materiale prodotto dalle Commissioni Internazionali, impegnandosi ad approfondire un focus sulla realtà italiana. Sul sito del Progetto è possibile trovare informazioni sempre aggiornate riguardo alle patologie ed alla ricerca scientifica, nonché il calendario degli appuntamenti “a tema” come conferenze e iniziative per la prevenzione. Infine è possibile, identificandosi con una registrazione, scaricare gratuitamente materiale audio e video, nonché accedere ai servizi interattivi della sezione “l’angolo del paziente”, tra cui lo sportello telematico “l’esperto risponde”.

GARD Italia è l’alleanza nazionale volontaria di società scientifiche, associazioni dei pazienti e università, finalizzata all’elaborazione e applicazione di una strategia globale per contrastare le patologie respiratorie. Sul sito del Ministero della Salute è possibile consultare alcune pagine dedicate alle attività e alle pubblicazioni prodotte dall’Alleanza. Tra gli argomenti trattati vi sono approfondimenti su “Fumo e ambiente domestico”,  relazioni su gli “Sviluppi della medicina predittiva (In questo contesto si fa riferimento alla medicina predittiva come a quell’approccio che, prima e/o dopo la nascita, tende a scoprire e valutare in termini probabilistici i fattori che, per una specifica persona e in un dato contesto, possono favorire l’insorgenza di una malattia.ndr) nell’ambito delle malattie respiratorie” e documenti sull’argomento “Implementazione della diagnosi precoce” e sulla “Continuità assistenziale”.

(testo di O.O.)

LINK UTILI

Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute DEDICATE ALLA BPCO

PROGETTO DI DIVULGAZIONE DELLE LINEE GUIDA ITALIANE SU BPCO, RINITE E ASMA BRONCHIALE

 MINISTERO DELLA SALUTE CON FOCUS SU BPCO E GARD -I

ASSOCIAZIONE DEI PAZIENTI DI BPCO

Società Italiana di Medicina Respiratoria

Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri

European Respiratory Society