Studio italiano scopre il meccanismo alla base dell’Alzheimer

Buone notizie sul fronte della lotta all’Alzheimer: uno studio tutto italiano, pubblicato su Nature Communications, ha individuato per la prima volta il meccanismo alla base della malattia neurodegenerativa. La ricerca è stata coordinata da Antonino Cattaneo, direttore del laboratorio sulle malattie neurodegenerative dell’Istituto europeo per la ricerca sul cervello(Ebri) e docente alla Scuola normale superiore di Pisa.

Gli scienziatihanno studiato, in una cellula di criceto, il sito in cui si formano le molecole tossiche coinvolte nello sviluppo dell’Alzheimer, i cosiddetti oligomeri del peptide Abeta. In particolare, si tratta di molecole che formano la proteina beta-amiloide, sostanza che, durante il decorso della malattia, si deposita tra i neuroni dando origine a placche grovigli che inficiano l’attività dei neuroni stessi, impedendo la trasmissione degli impulsi nervosi e provocandone la morte. Prima dello studio si sapeva ben poco della catena di eventi che portano alla formazione della proteina beta-amiloide.

È un risultato che permette di individuare un target preciso nel trattamento dell’Alzheimer”, racconta all’Ansa Cattaneo, “e consente di prospettare una strategia sperimentale dal forte potenziale terapeutico”. Cattaneo si riferisce, in particolare, alla progettazione di sonde molecolari, una sorta di “proiettili magici”, come li hanno soprannominati gli stessi scienziati, in grado di colpire solo ed esclusivamente le molecole tossiche. I ricercatori li hanno già messi a punto: si tratta di anticorpi intracellulari che“sono risultati efficaci e selettivi nel colpire specifiche conformazioni subcellulari di oligomeri di Abeta, stabilendo così il nuovo concetto di Conformational-Selective Interference‘ (Csi)”.

Fonte: wired

redazione grey-panthers:
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