Fotografare con lo Smartphone: 6- Giochi di luce e ombre

In questa puntata studieremo una nuova regola della composizione: le ombre. In modo particolare andremo a vedere i giochi di luce e di ombre che si creano nella realtà e vedremo come catturarli anche attraverso le altre regole della composizione, viste nelle puntate precedenti

(Fotografie di Henri Cartier Bresson)

In quante delle vostre fotografie sono presenti delle ombre? Sicuramente nella maggior parte!  Molte volte sono troppo scure tanto da rendere lo scatto “drammatico”, in altri casi possono dare un effetto molto particolare (quasi come se fossero texture) nelle nostre fotografie.

(Fotografie di Ferdinando Scianna)

Oggi giorno sono molti i fotografi che tendono a nascondere (e soprattutto a cancellare!) le ombre, perché troppo “scure” e “ombrose” nelle fotografie.  Per lo più questo processo viene eseguito nel campo pubblicitario e il risultato ottenuto è di immagini fini a se stesse senza anima.In questa puntata andremo proprio a vedere come esaltare le ombre che si possono creare con ogni tipo di luce e andremo ad approfondire due tipologie molto particolari: la silhouette e la vignettatura.

(Fotografie di Elisabetta Vaiani)

 

 

Scopriamo come migliorare la nostra composizione fotografica!

 

Fotografie di Elisabetta Vaiani

Osserviamo questi dettagli presi da alcune fotografie che andremo a vedere. Le ombre sono sempre presenti! Nei primi due scatti le ombre sono presenti ma non sono molto evidenti, mentre negli altri due sono parte integrante della scena.

In modo particolare nella quarta foto, il gioco di luce artificiale e di ombre risalta la forma della scultura (soprattutto i lineamenti) e la superficie stessa.

Ecco gli scatti!

La prima caratteristica fondamentale delle ombre è proprio quella di dare forma ai soggetti e, soprattutto, di risaltarli! Riuscite a immaginare fotografie senza le ombre? Le nostre scene apparirebbero piatte e bidimensionali!

Fotografia di Elisabetta Vaiani, Umanitaria Milano

Ombre nette e diffuse

Nelle fotografie qui sopra potete vedere come domina il gioco di luce e di ombre! Nel primo scatto abbiamo l’ombra di un portico, molto definita. L’ombra proiettata si definisce “netta” perché delinea, in modo quasi fedele, la sagoma di ogni singola colonna. L’ombra netta si crea nel momento in cui c’è una condizione di luce ottimale (quindi una buona fonte), come per esempio: giornate di sole con il cielo azzurro, luci artificiali molto potenti… Questo tipo di ombra la ritroverete sicuramente nei vostri scatti estivi, perché c’è sempre! Come potete osservare nel primo scatto, sono presenti altre regole della composizione che abbiamo visto precedentemente: linee e ripetizioni! Predomina l’utilizzo della linea orizzontale e obliqua. In questo caso, grazie al giochi di luci e di ombre e delle linee, si creano profondità e prospettiva. Inoltre è presente la ripetizione delle ombre delle colonne (ovvero le linee stesse). Nel secondo scatto è presenta ancora un’ombra netta. Evidenti sono la zona di luce e la zona di ombra che creano un perfetto gioco di contrasti. Se volete scattare fotografie con questo tipo di effetto, le giornate di sole (soprattutto tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio) sono le più indicate!

(Fotografia di Elisabetta Vaiani, Hangar Bicocca)

Riconoscete le linee e le ripetizioni? In questo scatto in bianco e nero sono delle ombre (anche se la foto fosse stata scattata a colori, sarebbero lo stesso delle ombre). Abbiamo l’alternarsi di ombre nette ma anche di ombre diffuse (vedi foto qui sotto).

Col cerchio color lilla ho evidenziato l’ombra netta (scura, forte, perfetta) mentre con il cerchio color verde acqua l’ombra diffusa (leggera, delicata). Quest’ultima crea un effetto come se fosse un chiaroscuro a matita, questo perché le zone di luce e di ombre non sono staccate l’una dall’altra ma “sfumate” insieme.

Questo è l’effetto del “chiaroscuro” a matita: si passa dalla zona di ombra alla zona di luce in modo graduale. Succede lo stesso anche in fotografia! L’ombra diffusa si crea nel momento in cui c’è una fonte di luce non troppo forte. Crea un effetto molto più delicato e, come dice la parola stessa, “diffuso”. È un’ombra che è molto utilizzata per realizzare fotografie ai ritratti proprio perché è morbida, non delinea troppo i lineamenti del viso. Se volete scattare con questo tipo di ombre, le giornate nuvolose sono le più indicate (in modo particolare tra la tarda mattina e il pomeriggio). Quindi, le ombre si definiscono “nette” e “diffuse”, sia in presenza di una fonte di luce naturale che artificiale.

Ombre che danno profondità e prospettiva

Altra caratteristica fondamentale delle ombre è quella di dare profondità e prospettiva nella fotografia.  Se dovessimo scattare un paesaggio privo di ombre sarà molto probabilmente piatto e bidimensionale.

Nel momento in cui le ombre sono presenti danno un’altra forma, questo perché influenza in modo particolare anche la condizione di luce (saranno presenti ombre diffuse nel momento in cui scattiamo con la luce di prima mattina). Ma sono anche in grado di modificare la nostra percezione del paesaggio, donandogli appunto una tridimensionalità che manca nel caso di ombre assenti. Il motivo per cui ciò accade è tutto nel nostro modo di vedere, di concepire e di interpretare un’immagine: quando siamo di fronte a soggetti distanti, è il modo in cui la luce cade sulla scena a far intuire al nostro cervello la tridimensionalità della scena stessa. Se non esiste profondità in una scena allora possiamo perdere anche il senso di prospettiva della scena stessa.

(Fotografia di Ferdinando Scianna)

Quando scattate, ricordatevi di osservare con attenzione il modo in cui i chiaroscuri interagiscono con la scena e cercate di realizzare composizioni che esaltino la profondità del soggetto (come nella fotografia qui sopra di Ferdinando Scianna): cercate di esporre in modo tale da mantenere alcuni dettagli nelle ombre, ovvero perdendo tutti i dettagli degli oggetti o della parte della scena in ombra. Per quanto questo approccio sembra deleterio, esso è in grado di aggiungere la sensazione di profondità ad un’immagine. Il punto forte di questo scatto sta proprio nell’aver catturato il soggetto tra due zone di ombre nette, qui è presente il gioco di luci e di ombre di cui abbiamo parlato.

Le ombre creano delle trame sui nostri soggetti

(Fotografia di Elisabetta Vaiani, Hangar Bicocca)

Ricordatevi che le trame vengono intensificate, rese più interessanti e vivide grazie alla presenza delle ombre. Un esempio semplice per capire l’effetto delle ombre è quello su una superficie come quella in fotografia: la trama è data dalla sequenza uniforme della superficie. Fotografare una superficie di cemento con una luce fissa perpendicolare, permette di ottenere la foto di una trama. Nel momento in cui si fotografa la stessa superficie con una luce laterale andrà a mettere in evidenza tutti quei punti di “difetto” della superficie. Per avere questo tipo di effetto ci vuole una fonte di luce molto forte (non per forza artificiale!).

 

 

 

 

 

Le ombre creano delle linee guida

Le ombre sono un ottimo modo di condurre l’occhio verso il soggetto dell’immagine. E’ importante saperle usare all’interno della composizione perché, come sappiamo bene, aiutano ad avere un risultato molto sorprendente. Le ombre, sono quasi sempre delineate in maniera netta da delle linee (il passaggio dalla luce all’ombra): queste linee altro non sono (o meglio possono essere considerate come) delle linee guida. Usate quindi le ombre per creare delle linee guida e combinate anche più ombre tra di loro al fine di ottenere un miglior risultato. Quanto sono efficaci le “ombre guida”? le linee guida sono evidenti e funzionanti con la luce dura (le zone di luce e di ombre sono perfettamente distinte tra di loro). Una luce più delicata può creare delle zone di transizione tra luce e ombra il che potrebbe far perdere effetto alla linea guida.

Le ombre sono cornici

Un altro modo per utilizzare le ombre è quello di incorniciare il vostro soggetto. La cornice realizzata con le ombre lavora alla stregua delle linee guida ma piuttosto che condurre l’occhio verso il soggetto, impedisce all’occhio di lasciare una particolare area della composizione. La scelta accurata dell’esposizione può aiutare nella realizzazione di ombre in grado di creare delle cornici morbide o dure intorno al soggetto: a differenza delle linee guida realizzate con le ombre, le cornici possono essere anche morbide in quanto è la differenza luce/ombra a confinare l’occhio.

La Silhouette

In fotografia, immagine di cui è definito solo il disegno dei contorni, ottenuta in genere fotografando il soggetto in controluce. Il risultato è quello di creare delle sagome scure (molto definite) contro uno sfondo chiaro correttamente esposto. La silhouette è in effetti l’estremizzazione del concetto dell’uso delle ombre in una foto in quanto si porta l’intensità di questo al limite, cancellando di fatto tutti i dettagli presenti all’interno della zona in ombra e riducendola ad una semplice sagoma. La foto di silhouette, privando un soggetto dei particolari che lo caratterizzano, restituisce un profilo che è la vera essenza del soggetto che vogliamo fotografare.

(Fotografie di Gianni Berengo Gardin)

(Fotografia di Elisabetta Vaiani, Villa Bagatti Valsecchi Varedo – MB)Come creare la silhouette?

  • Osservare la scena davanti a voi;
  • Scegliere il formato desiderato;
  • Dovete essere in controluce, perché se no l’ombra “silhouette” non viene;
  • Mettete a fuoco i soggetti in primo piano: i contorni delle figure devono essere ben definiti

Il segreto sta nel trovare un buono sfondo e altrettanto dei bei soggetti! Potete sbizzarrirvi, questo perché potete utilizzare persone, oggetti, panorami ecc… sta voi trovare la combinazione giusta! Le fonti di luci possono essere le più disparate, non è obbligatorio usare solamente il consueto tramonto. Basta solo aver la pazienza di attendere la luce giusta.

La Vignettatura

L’ombra nella fotografia non significa solo oscurità ma anche differenza di toni fra aree diverse. Un esempio del genere è dato dalla vignettatura, ovvero quelle ombre che, a causa di svariati motivi possono comparire lungo i bordi della fotografia. Questo “difetto” è più comune nelle fotografie scattate con le reflex digitali che con gli smartphone. Qual è la potenzialità della vignettatura? E’ quella di aiutare l’osservatore a concentrare l’attenzione al centro della fotografia. Si potrebbe paragonare alla cornice, la funzionalità è la stessa, solamente che la vignettatura la si può aggiungere con un programma di post produzione mentre la cornice è parte integrante dello scatto stesso (oltre che a essere una determinata regola della composizione).

(Fotografie di Elisabetta Vaiani)

Nella seconda fotografia ho aggiunto la vignettatura per aiutare l’occhio dell’osservatore a concentrarsi al centro della composizione: i riflessi che si creano con il Palazzo della Regione e sul soggetto.

(Fotografie di Elisabetta Vaiani, Museo del 900)

Nella seconda fotografia ho utilizzato la vignettatura per risaltare il riflesso nella vetrata del Museo del ‘900.

L’aggiunta di questo tipo di ombra è personale, anche perché è solo un elemento aggiuntivo alla nostra fotografia per condurre l’occhio al centro della composizione. Se volete risaltare a pieno il soggetto o la scena del vostro scatto, una cornice è molto più efficace! Come si crea la vignettatura? Si crea in fase di post produzione della foto con appositi programmi come ad esempio VSCOcam; Lightroom e Photoshop. Questa particolare ombra è presente anche tra gli effetti di instagram, perché non provarla per le vostre nuove fotografie da postare? In questa puntata ho cercato di illustrarvi in modo molto sintetico (e non troppo tecnico) le ombre. Vi consiglio di sperimentare sempre di più con le vostre scene e di provare a studiare la scena non solo attraverso le cornici, le ripetizioni e le linee ma anche con le ombre.

Vedrete che i risultati vi sorprenderanno

redazione grey-panthers:
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