L’Europa vuol proteggere chi fa acquisti on line

Pubblicato il 19 Ottobre 2008 in , da Vitalba Paesano

La Commissione Europea propone un rafforzamento senza precedenti dei diritti dei consumatori che acquistano su Internet- da Bruxelles
In un momento difficile come quello attuale, la Commissione vuole rendere più facili gli acquisti on line da parte dei consumatori europei. È questo l’obiettivo della proposta di direttiva presentata di recente, che garantisce ai consumatori in tutti e 27 i Paesi membri informazioni chiare sul prezzo e su tutti i costi aggiuntivi prima di sottoscrivere il contratto. Si propone inoltre di rafforzare la tutela dei consumatori in caso di ritardi o di mancata consegna da parte del venditore. Non solo, la proposta introduce anche garanzie nell’intera Unione per quanto riguarda altri aspetti fondamentali come il periodo di ripensamento, gli storni, i rimborsi, le riparazioni e le clausole vessatorie.

Inoltre, la Commissione vuole semplificare il quadro legislativo unificando le quattro direttive UE sui diritti dei consumatori attualmente in vigore. La proposta riprende la situazione attuale per quanto riguarda i diritti e i doveri nell’ambito del commercio elettronico, migliorando la protezione dei consumatori sia in caso di acquisti su Internet sia in caso di acquisti nei negozi. La proposta è uno strumento coerente e orizzontale che mira a rafforzare la fiducia dei clienti e ad abbattere gli ostacoli amministrativi che continuano a limitare le attività commerciali ai confini nazionali, privando, di fatto, i cittadini di una maggiore varietà e qualità di prodotti e, soprattutto, di prezzi più competitivi.

È importante aggiungere che la proposta della Commissione, che giunge dopo un lungo periodo di preparazione e consultazione, presta particolare attenzione proprio ai settori in cui negli ultimi anni si sono avuti numerosi reclami e segnalazioni. Essa provvede anche al necessario adeguamento della legislazione comunitaria alle novità tecnologiche e commerciali di questi ultimi anni, quali il cosiddetto “m-commerce” (cioè il commercio elettronico tramite telefoni cellulari) e le aste on line.

Presentando la proposta, la commissaria Meglena Kuneva, responsabile per la tutela dei consumatori, ha dichiarato: “Con i bilanci delle famiglie sottoposti a forti pressioni e con i cittadini preoccupati per il loro potere d’acquisto, oggi più che mai è importante dare la possibilità di comparare i prezzi e di guardarsi attorno per trovare offerte migliori. Queste nuove regole sono destinate a rafforzare la protezione e a chiudere le lacune in settori chiave che rischiavano di minare la fiducia dei consumatori. Il mercato unico può offrire ai consumatori numerosissime opportunità. Ma a tal fine abbiamo bisogno di una rete di sicurezza su scala UE costituita da diritti chiari affinché i consumatori possano fare i loro acquisti in qualsiasi punto dell’Unione in modo sicuro e in piena tranquillità”.

L’importanza di un settore come quello delle vendite in rete è indubbia. Internet è uno degli strumenti che maggiormente hanno contribuito all’emancipazione dei consumatori. Esso fornisce una grande quantità di informazioni sui prodotti e sui prezzi e dà facile accesso ad un numero assai più elevato di venditori. Già 150 milioni di cittadini UE – un terzo della nostra popolazione – fa acquisti via Internet. Ma finora soltanto 30 milioni di loro fa acquisti transfrontalieri nell’UE. Nel complesso gli acquirenti transfrontalieri spendono una media di 800 euro l’anno, pari a un totale di 24 miliardi di euro, il che dimostra le enormi potenzialità del mercato interno che si realizzerebbero se un maggior numero di persone facesse acquisti al di fuori dei propri confini nazionali.

Le attuali regole dell’UE in materia di protezione dei consumatori derivano da quattro direttive: la direttiva 93/13/CEE concernente le clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori, la direttiva 1999/44/CE su taluni aspetti della vendita e delle garanzie dei beni di consumo, la direttiva 97/7/CE in materia di contratti a distanza e la direttiva 85/577/CEE sui contratti negoziati fuori dei locali commerciali. Queste direttive contengono certe prescrizioni minime; gli Stati membri hanno aggiunto nel corso degli anni norme ulteriori in modo non coordinato facendo del diritto contrattuale UE in materia di consumo un insieme di 27 gruppi diversi di regole, ad esempio, in materia di informazione, recesso (si va dai 7 ai 15 giorni per poter esercitare questo diritto), rimborso e riparazione.

Ecco alcuni degli elementi chiave della nuova proposta.

  • La direttiva fa obbligo al commerciante di fornire al consumatore un insieme di informazioni chiare, e ciò vale per tutti i contratti di consumo.
  • Vengono inserite nuove regole in materia di consegna e di rischio del consumatore (aspetto attualmente non disciplinato a livello UE): il commerciante disporrà di un massimo di 30 giorni di calendario per consegnare il bene al consumatore a decorrere dalla firma del contratto; il commerciante sostiene il rischio e i costi legati al deterioramento o alla perdita del bene fino al momento in cui il consumatore lo riceve. In caso di consegna tardiva o di mancata consegna il consumatore avrà diritto – cosa nuova nella maggior parte degli Stati membri – ad un indennizzo nei tempi più brevi possibile e comunque entro 7 giorni dalla data di consegna prevista.
  • La direttiva stabilisce un periodo di ripensamento valido su scala UE pari a 14 giorni di calendario. Per dare ai consumatori maggiore certezza vi sarà un unico gruppo standard di strumenti di ricorso disponibili per tutti i consumatori che hanno acquistato un prodotto difettoso (vale a dire riparazione o sostituzione in primo luogo, seguite poi dalla riduzione del prezzo o dal rimborso dell’importo versato).
  • È prevista una nuova lista nera di clausole contrattuali vessatorie vietate in tutta l’UE nonché una lista grigia su scala UE di clausole contrattuali ritenute inique fintanto che il commerciante non provi il contrario.

Viene inoltre rafforzata la protezione di cui i consumatori godono in caso, per esempio, di aste on line (la direttiva impone che le aste, comprese quelle elettroniche, soddisfino le prescrizioni in materia di informazione) e di forme aggressive di vendita (le vendite negoziate lontano dai locali dell’azienda e le “vendite dirette”). In effetti, con riferimento alle vendite aggressive vi è stato un elevato numero di reclami dei consumatori, i quali finora avevano una protezione assai limitata.

Ora il testo della proposta di direttiva sui diritti dei consumatori passa al Parlamento europeo e ai governi dell’UE in sede di Consiglio dei ministri per l’approvazione prima dell’entrata in vigore.

Approfondimenti:

Seminario d’autunno sulla politica europea dei consumatori 

Politica dei consumatori: l’UE intende reprimere le truffe delle suonerie 

Un’estate all’insegna del divertimento e della prudenza  

Rapporto RAPEX 2007 sulla sicurezza dei prodotti

Link utili:

Il comunicato della Commissione  

Q&A sui diritti dei consumatori 

Sito della commissaria Meglena Kuneva  

Sito Internet della Commissione dedicato alla tutela dei consumatori