Joe Colombo: uno sguardo dal futuro. Cinquanta anni fa

Pubblicato il 22 Aprile 2021 in Letture Ideas

“Joe Colombo è annoverato tra le poche personalità del design del XX secolo in grado di meritare l’appellativo di ‘leggendario’ ed è questa la più appropriata definizione che Mateo Kries ha utilizzato nell’introduzione del catalogo della mostra a lui dedicata nel 2005, superando di cinque anni la definizione ‘il profeta del design’ che Stefano Casciani e Anna Del Gatto avevano attribuito a Joe Colombo in una trasmissione televisiva a lui dedicata nel 2000 dalla RAI. Oggi, a cinquant’anni dalla sua scomparsa, non saprei come definirlo meglio”, scrive l’architetto Ignazia Favata nella prefazione al Catalogo ragionato 1962-2020, per SilvanaEditoriale, dedicato a Joe Colombo a 50 anni dalla sua morte (1971).

Lo Studio Joe Colombo, avviato da lui stesso e diretto tutt’oggi dall’architetto Favata, è specializzato in industrial e interior design. Nella sfera di attività dello Studio Joe Colombo i progetti compiuti hanno spaziato in diversi campi: industrial design per produzioni di massa; interior design per appartamenti e hotel; design per negozi, stand per esposizioni fieristiche e artistiche; habitat del futuro.

“Chi c’è di più prolifico e innovativo di Joe Colombo che ha tracciato la strada del design italiano con innumerevoli prodotti e idee innovative? Ancora oggi viene visto come il ‘designer del futuro’ tanto che ormai tutti camminiamo spediti su quel futuro senza aver ancora raggiunto il cambiamento radicale delle sue idee. Definire Joe Colombo è identificare un’epoca, gli anni Sessanta/Settanta, infatti ci sono epoche che, per varie ragioni e settori emergenti, sono definite da persone. Questa simmetria è la chiave di lettura del design italiano e di Joe Colombo” continua l’architetto Favata.

Joe Colombo

Designer. Catalogo ragionato 1962-2020

 

Joe Colombo©IF-Studio Joe Colombo

Fin da giovanissimo ha dimostrato di avere diversi interessi: suonava il sassofono al Jazz Club Santa Tecla, dipingeva con Baj e Dangelo nel Movimento Nucleare, sciava (divenne anche maestro di sci), era appassionato di montagna, di automobili, di nuovi materiali, di tecnologie costruttive e molto altro. Si è occupato di arredamento e di architettura approdando poi al design e sviluppando idee originali su come sarebbe cambiato il nostro modo di vivere.

In un’epoca in cui tutto era beige o al massimo color mattone, Joe Colombo utilizzava il colore in ogni prodotto e in ogni progetto di interni ottenendo la fiducia e la stima di Gio Ponti, Direttore di “Domus”, che pubblicava tutti i suoi lavori. Il suo primo progetto di design (1962) pubblicato è la lampada Acrilica prodotta nel 1963.

 

La lampada Acrilica prodotta nel 1963. Produzione OLUCE Lampada da tavolo costituita da un convettore di alto spessore in metacrilato curvato a “C” e da una base metallica verniciata a fuoco dove è nascosta una piccola sorgente luminosa tubolare fluorescente. Il flusso luminoso parte dalla base e sale verso la sommità, attraversa il materiale e si riflette sulla superficie piegata in modo da portare la luce dal punto di emissione verso la direzione opposta fin sul piano di lavoro. Questo oggetto innovativo anticipa le successive numerose applicazioni della fibra ottica. Collaborazione al progetto: Gianni Colombo. ©IF-Studio Joe Colombo

 

Il suo primo progetto di interni (1962) pubblicato è l’albergo Pontinental a Platamona (SS) in Sardegna, realizzato nel 1964 e da quel momento la sua attività si concentra in questi settori: produzione industriale, interni di appartamenti, negozi, alberghi, stand e allestimenti fieristici. Parallelamente sviluppa progetti di arredi componibili da produrre in serie che diventeranno elementi che soddisfano più funzioni, fino ai “monoblocchi polifunzionali” che racchiudono tutte le funzioni del vivere.

 

Mini kitchen Joe Colombo 1963 – Produzione BOFFI. Piccola cucina monoblocco su ruote che contiene, in un volume di circa mezzo metro cubo, gli elettrodomestici e tutto l’occorrente per cucinare e apparecchiare per quattro persone. In origine conteneva le stoviglie per sei persone. Funziona elettricamente ed è realizzata in legno, acciaio e materiali plastici. Dopo un lungo intervallo la produzione è stata ripresa nel 1993 e adeguata alle nuove norme per le apparecchiature elettriche. Inoltre era stata studiata anche la possibilità di coprirla con un telo impermeabile per esterni con cerniere. È in produzione la versione in Corian, adatta sia per interni che per esterni. ©IF-Studio Joe Colombo

 

Questa accelerazione creativa si interrompe nel 1971 anno della sua scomparsa, a soli 41 anni. Molti progetti appena schizzati sono rimasti nel cassetto, così come altri completamente disegnati e ancora inediti.

Libreria Continental- Progetto Joe Colombo 1965 – riedizione INDUSTRIE CARNOVALI. Realizzata nel 1965 per il negozio Foto Cine Continental come elemento espositivo per apparecchi fotografici, la libreria Continental è costituita da una maglia di piani perpendicolari fra loro che formano una calotta semisferica a casellario. Per il negozio era prevista una versione protetta da una guscio semisferico trasparente che, oltre a proteggere gli oggetti esposti, richiamava il concetto di “lente” e creava una continuità espressiva tra il contenuto e il contenitore. È stata utilizzata nel 2005 come espositore inclinato per lampade nella mostra “Joe Colombo. Inventing the Future” al Vitra Design Museum e alla Triennale di Milano. Oggi la libreria è prodotta in legno naturale o in alluminio verniciato in diversi colori in tre dimensioni diverse ©IF-Studio Joe Colombo

 

 “L’architetto progettista di case diventerà o urbanista o designer. Infatti, la soluzione dei problemi globali implica l’impiego di strumenti che consentano tali soluzioni e quindi l’impiego della prefabbricazione, della produzione in serie, della specializzazione dei progettisti e degli operatori”.

Per Colombo, in sostanza, si era vicini a una svolta storica che avrebbe dovuto produrre un mondo nuovo di relazioni interdisciplinari. “La ricerca di una metodologia di progettazione architettonica si attua attraverso studi di ecologia, di psicologia, di ergonomia,  intorno all’uomo d’oggi e in rapporto alla dimensione in cui vive, cioè allo spazio immediato che lo circonda e alle attrezzature che gli necessitano per abitare in modo coerente con la realtà esterna”.

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