Uomini e donne, modi diversi di diventare senior

Pubblicato il 12 Aprile 2017 in
Digital Economy

Essere senior consapevoli, anzi essere capaci di diventare “vecchi” senza troppe ritrosie, non considerando solo quello che l’età toglie, ma riuscendo a “sentire” anche quello che l’età dà.

Se ne è parlato di recente, alla presentazione della ricerca “Uomini e donne di fronte all’invecchiamento- Elementi per un confronto e una riflessione” realizzata dall’Associazione Nestore.

In concomitanza con la presentazione, è stata resa disponibile al pubblico, sia la ricerca completa sia la raccolta di poesie Vuoi vedere che invecchio? realizzata dal Gruppo “Differenze di genere nell’invecchiamento”(entrambi i volumi sono acquistabili presso la sede di Nestore: via Daverio, 7 – 20122 Milano Tel. 02-57968.359 – 324 – Fax. 02-5511846 e-mail).

Eccone una: Lentamente muore (Pablo Neruda)
Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente
chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e
i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti
all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza,
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.

Soltanto l’ardente pazienza
porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

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