Festival di Sanremo: davvero poche novità e un solo dubbio

Pubblicato il 10 Febbraio 2019 in Pensieri Ideas
Elda Lanza

Non vogliamo dire neppure una parola di questo Festival che ha impegnato milioni di noi?

Scusate: milioni, ma non di noi. Conoscete qualcuno al quale avete chiesto: hai visto il Festival? – che vi abbia risposto di sì? Neanche fosse una vergogna o una patente di imbecillità. I furbi, sono fuori.

Io non sono furba e ho visto il Festival. Mi è piaciuto? Qui scuoto la testa e ho i miei distinguo. Mi è piaciuto molto l’allestimento, il continuo cambio di luci in una continua, efficace alternanza di colori che ha sostituito impalcature torri e scale. Forse, se mi è consentito come appartenente al ramo, la cosa più nuova e stupefacente del Festival.

Le presentazioni: mi hanno detto che a sostegno dei due presentatori c’erano degli Autori per i testi. Dev’essere una barzelletta di Claudio Bisio, che durante il Festival s’è sprecato poco. Sacrificata Virginia Raffaele, bravissima attrice comica di alta qualità. Bello, elegante e ingessato Claudio Baglioni al quale, per la sua maglietta rosa, sono disposta a perdonare tutto anche il ciuffo bianco e inamidato alto sulla testa come una cresta,

E le canzoni? Prima le polemiche, sempre inutili, sempre sterili, spesso stupide. A raffica. Un Festival che non ha saputo parlare di migranti… L’anno scorso ci erano riusciti con un coup de theatre. Quest’anno l’ansia, l’angoscia, la partecipazione era in molti testi, in molti motivi, persino in molti travestimenti. E, infine, Renga – benedetto ragazzo. Che se ne esce con una battuta da grande, lui che non cresce mai: la voce maschile è più gradevole di quella femminile. Ma è pazzo? Ma chi gliele dice ‘ste cose? E come si permette, questo maschilista con tanti ricci e tanti anelli, che con la canzone con cui ha vinto il Festival qualche anno fa riesce a farmi piangere – a dire una cosa così greve contro le donne?

Peccato che sia vero. Lui l’ha spiegata male, da par suo. L’ha peggiorata quando ha cercato di medicarla. Lo sanno le cantanti liriche. Alcuni, no. Lo dico da donna e da femminista.

E il Festival? M’è rimasto un solo dubbio: il colore delle mutandine della Berté che malgrado alcuni suoi tentativi per mostrarcele, non c’è mai riuscita. Peccato.

 

Elda Lanza

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