Una bici in borsa per città più verdi

Pubblicato il 16 Maggio 2014 in da redazione grey-panthers

Poche cose eguagliano il semplice piacere di una pedalata, che, peraltro, rappresenta anche un sistema molto pratico per spostarsi. Ma l’utilizzo della bicicletta può diventare un’impresa in aree urbane trafficate, dove i pendolari devono spesso attraversare la città da un capo all’altro e fare i conti con il costante incremento dei furti. Ad agevolare la mobilità sono state le biciclette pieghevoli, sempre più diffuse grazie all’integrazione con auto e trasporti pubblici.

Il progetto Bike Intermodal, finanziato dall’UE, ha infatti messo a punto un prototipo inedito di bicicletta pieghevole, che pesa solo 7,5 kg e può essere riposta in un contenitore di appena 50 x 40 x 15 cm, facile quindi da sistemare in casa, trasportare o semplicemente appoggiare nell’angolo di un ristorante, un bar o un cinema. Le singole parti di cui è fatta la bicicletta sono  riciclabili al 100%, garantendo un ciclo di vita ecologico: dalla produzione, all’uso, fino al riutilizzo.

Una rivoluzione nel design delle biciclette pieghevoli

Ogni anno si producono 135 milioni di biciclette, di cui il 2% circa pieghevoli. Bike Intermodal si discosta tuttavia dalla classica filiera ciclistica, avvicinandosi di più al modello dell’automotive. “Abbiamo puntato sulla massima robustezza del prodotto limitando il numero di componenti e utilizzando i materiali più resistenti e, al tempo stesso, più leggeri, come il magnesio. Ogni parte viene testata, tracciata e può essere riciclata. Il processo si focalizza su controllo qualità, tracciabilità del ciclo di vita del prodotto e attenzione per l’ambiente”, sottolinea Belli.

Al centro della “bicicletta intermodale” vi è un telaio pretensionato che si apre e si chiude come il carrello di atterraggio di un aereo, realizzato in alluminio pressofuso o magnesio e cavi nautici. La start-up sta anche valutando la possibilità futura di utilizzare grafene per rinsaldare e alleggerire ulteriormente la struttura. Un motore progettato ad hoc da Maxon Motor (azienda di proprietà della famiglia BRAUN), partner del progetto, potenzia la mobilità senza aggiungere pesi eccessivi. Anche con il motore, la bicicletta pesa circa la metà di un modello pieghevole paragonabile ma senza tecnologia power-assist e occupa circa un quinto dello spazio.

Peso e dimensioni della bici sono stati ottimizzati grazie a studi sul campo ideati dall’Università di Firenze e realizzati dai partner ATAF e LPP, aziende di trasporti pubblici nelle città di Firenze (Italia) e Ljubljana (SIovenia). Tali studi, basati su questionari e test con modelli pieghevoli competitivi e condotti su un campione di lavoratori, pendolari giornalieri a vario titolo e studenti, hanno contribuito a comprendere quali fossero gli elementi necessari per massimizzare la facilità di utilizzo del prototipo.