A Londra e a Berlino supermercati friendly for us. E in Italia?

Pubblicato il 29 Settembre 2013 in da Vitalba Paesano

Le porte scorrevoli si aprono e note di musica classica riempiono il negozio mentre sotto i nostri piedi c’è un pavimento anti-scivolo e corridoi larghi il doppio. Le luci dal soffitto sono più intense del normale, gli scaffali sono dotati di gradini, e per quelli che vogliono avere momentaneo sollievo ci sono sedie comode  qua e là. E non è tutto:   i carrelli sono molto più leggeri e manovrabili. In alternativa ci sono cestini con rotelle che possono essere tirati invece che spinti. E se comunque anche questo è troppo faticoso, ci sono bottoni da premere per chiamare il personale per farsi assistere  o per trovare prodotti non in vista. Benvenuti al supermercato per senior, insospettabile a prima vista, ma perfetto per rendere lo shopping alimentare e non facile e piacevole. Abbiamo scoperto ciò che esiste all’estero: leggete un po’ qua. Ma in Italia?

 

Le bilance per pesare la frutta e la verdura sono dotate di una voce elettronica che dice il peso e il costo di quello che abbiamo preso. E sugli scaffali ci sono lenti di ingrandimento per leggere i dettagli delle etichette, che in ogni caso sono scritte in caratteri grandi. E alla fine, per rendere lo shopping meno stancante, c’è anche una stanza per rilassarsi, dove è possibile persino farsi fare un bel massaggio.

Tesco è la quarta catena di supermercati al mondo, con profitti per oltre due miliardi di sterline e un fatturato di 48 miliardi: ogni sette sterline che si spendono nel Regno Unito, una finisce nelle sue casse.

Per le classi borghesi adesso non è più un’onta sociale farsi vedere mentre si fa la spesa da Tesco. E ciò sottolinea l’abilità della catena nel variare l’offerta di prodotti per conformarsi alle dinamiche della società, ma anche un cambiamento, attentamente studiato da molti politici, nella società stessa. In fondo siamo tutti quello che mangiamo.

I consumatori, invece di morire, vivono sempre più a lungo: sono le loro «sterline grigie» che una ancora più flessibile Tesco sta cercando di pescare nei suoi Seniors Supermarket, il primo dei quali ha appena aperto a Newcastle-upon-Tyne proprio accanto all’Istituto di studi geriatici dell’Università di Newcastle.

Il fondatore dell’Istituto è il professor Jim Edwardson, 67 anni, che sottolinea come «quasi tutto nei supermercati britannici è sbagliato per le persone anziane, a partire dagli scaffali che sono troppo alti per essere facilmente raggiunti o troppo bassi, da doversi piegare in due. Le etichette sono illeggibili, le confezioni sono difficili da aprire e la distribuzione dei prodotti è cambiata di continuo, un disagio per tutti, soprattutto per gli anziani. Loro vogliono semplicemente sapere dove sono i cornflakes e la verdura, piuttosto che essere costretti a cercarli per ore, tutte le volte in posti diversi».

Per approfondire la propria ricerca di mercato Tesco ha portato il professore e un gruppo di pensionati in un nuovo supermercato di Berlino, concepito per gli anziani e battezzato con il nostalgico nome di «Kaiser».  Siccome molti sono destinati a diventare Senior Shoppers nel futuro, possiamo ringraziare Tesco per aver visto in anticipo – come un buon cameriere – i  bisogni degli Inglesi. E in Italia? Chi ci penserà per primo? Noi ne vogliamo parlare!

 

Fonte: La Stampa-

RICHARD NEWBURYLONDRA