VIA AL DECRETO SVILUPPO Semplificazioni fiscali, accelerazioni del piano casa, snellimento degli appalti

Pubblicato il 6 Maggio 2011 in , da Vitalba Paesano

Le aperture

La Repubblica: “I piani segreti di Bin Laden”, “prime rivelazioni dai computer sequestrati nel blitz: mega-attentato ferroviario negli Usa. Obama a Ground Zero”. “Così Al Qaeda progettava un nuovo 11 settembre”.
Di spalla: “Berlusconi: 9 poltrone per i transfughi. Fini: mi fa compassione”. Poi la promessa del premier: “‘E faremo altri dieci sottosegretari’. Deluso Pionati”.
In taglio basso, il decreto Sviluppo: “Concessioni di 90 anni nel decreto sviluppo. Meno controlli sulle imprese”.

Il Corriere della Sera apre sul decreto Sviluppo: “Misure per neoassunti e Sud”, “Semplificazioni per le aziende. E Berlusconi agli industriali: non si può solo chiedere”. “Sì al decreto Sviluppo. Polemica sui 9 nuovi sottosegretari”.
In prima le rivelazioni dai computer sequestrati in Pakistan: “Nel computer di Osama ‘un nuovo 11 settembre'”. E poi: “L’Onu vuole ‘chiarezza’ sul blitz in Pakistan”.
In evidenza anche il richiamo dell’Agenzi delle Entrate e del suo direttore Befera: “‘Basta arroganza nei controlli fiscali sui contribuenti'”.

Il Foglio: Così il Cav. e Tremonti sferzano gli spiriti liberi dei capitalisti fiacchi”, “Semplificazioni fiscali, accelerazioni del piano casa, snellimento degli appalti. Berlusconi s’appella agli imprenditori”.
A centro pagina si torna sulle parole pronunciate  dal capo dello Stato alla commemorazione di Antonio Giolitti: “La dottrina Napolitano”, “Non soltanto stabilizzatore. Il Presidente della Repubblica dà lezioni di politica al Pd, spiega come si fa l’opposizione responsabile al Cav. e non è estraneo ai richiami del Csm verso i giudici troppo disinvolti”.
Su Ground Zero e Osama: “Anche per i liberal uccidere Osama è legale. Ma non citano Bush”, “Obama celebra le vittime a New York, e in America cementa il consenso sulla legittimità del raid di Abbottabad”. “La solita eccezione dell’Onu”.

Il Giornale: “Silvio sveglia gli industriali”, “Il premier: ‘facciamo qualcosa per il Paese’. E approva il piano sviluppo: stop alle persecuzioni fiscali”. E in neretto: “I magistrati falliscono un altro assalto: Scajola esce dall’inchiesta per il G8”.
A centro pagina, foto di Marina Berlusconi: “E Marina smaschera ‘Repubblica’. ‘Demagogia pubblica e interessi privati'”. Ci si riferisce alle dichiarazioni contenute nell’intervista al Corsera di ieri.

Libero: “Persecuzioni fiscali: alt”, “Sanzioni per chi esagera nei controlli alle aziende, no definitivo all’ipotesi di aumentare le tasse su Bot e casa. Intanto parte la prima riforma del turismo”.
In prima una caricatura di Marina Berlusconi, per il riferimento all’intervista di ieri al Corriere della Sera: “Silvio non basta? E’ pronta Marina”.

La Stampa: “Obama: mantenuta la promessa”, “L’Onu chiede la verità sul blitz. Nel computer di Osama i piani per un attentato con i treni”.Di spalla: “Governo, arrivano nove sottosegretari. ‘Ne faremo altri'”. “Il premier: sollevato dall’addio di Fini. La replica: merita solo compassione”. In taglio basso: “Sviluppo, decreto con polemiche”, “Meno vincoli per l’edilizia, gli ambientalisti insorgono per le spiagge concesse ai privati per 90 anni”.

Il Sole 24 Ore: “Casa e fisco più semplici”. “Via al decreto sviluppo: silenzio-assenso per costruire, referti medici on-line, polemica per le spiagge”. “Credito d’imposta e bond per il Sud. Nuovi limiti ai controlli”.

L’Unità punta sulle nuove nomine e titola: “All’incasso”, “Dall’opposizione al sottogoverno. Premiati nove parlamentari per il salvataggio del presidente del Consiglio. Pd: indecente”. In prima un richiamo anche allo sciopero indetto per oggi dalla Cgil: “Sciopero generale: per il lavoro”.

Anche per Il Riformista apertura su quella che viene definita la “grande infornata di poltrone” al governo: “Aggiungi un posto a tavola”.

Europa punta sul vertice del gruppo di contatto sulla Libia, ieri a Roma: “In Libia senza scadenza, come dicono Usa e Francia”, “il vertice di Roma conferma: Pdl e Lega hanno imposto una buffonata al Parlamento”. Ci si riferisce, ovviamente, alla mozione approvata questa settimana alla Camera, dopo una faticosa opera di mediazione con la Lega. E poi: “Berlusconi: non volevo la missione militare (intanto la spedisce a Napoli)”. Per fronteggiare l’emergenza rifiuti, spiega il quotidiano.

Osama, Obama

L’Alto Commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, ha chiesto ieri una ‘completa diffusione di fatti precisi’ sull’operazione con cui è stato eliminato il leader di Al Qaeda in Pakistan. Sudafricana di origini indiane -spiega il Corriere– la Pillay ha detto: “non solo il mio ufficio, ma tutto il mondo ha diritto di sapere cosa è successo. L’Onu condanna il terrorismo, ma ci sono delle regole elementari che devono essere rispettate anche nelle azioni antiterrorismo”.
Antonio Cassese su La Repubblica firma un commento dal titolo: “Le tre violazioni americane”. E spiega: aznitutto “informazioni inziali” intorno ad un ‘corriere’ di Osama sono state acquisite attraverso la tortura, “autorizzata ufficialmente e mai condannata, neanche ai più alti vertici Usa. La norma che vieta la tortura e non la giustifica mai, dico mai, è diventata un ‘principio costituzionale’ della comunità internazionale, e a nessuno dovrebbe essere consentito di infrangerla senza essere deibtamente processato e punito”.  La seconda violazione “è consistita nel compiere un’operazione militare nel territorio pakistano senza il consenso di quello Stato”. La terza è quella di un principio fondamentale di civiltà giuridica: “uno Stato democratico non può trasformarsi in assassino”, tranne che in due casi: nell’ipotesi di violenza bellica in atto (ma tra Usa e Pakistan non c’è guerra) o in quella che lo Stato debba ‘uccidere legalmente’ per eseguire con la forza ordini legittimi contro persone che deliberatamente si sottraggano all’arresto. Ma poi lo si processa. Nel caso di Bin Laden tutto fa pensare che l’ordine fosse di ucciderlo. Perché Obama (“mettetevi nei suoi panni”) ha tenuto presente i rischi connessi ad un processo che sarebbe durato almeno due anni, con un Bin Laden detenuto e Al Qaeda che si scatenava in atti terroristici durante il processo.
Il Corriere si occupa anche delle tre mogli di Osama e dei suoi tredici bimbi, che i pakistani stanno interrogando. I familiari sono chiusi in una base militare. Mentre il famoso compound in cui si nascondeva Osama verrà forse abbattuto.
I militari pakistani hanno parlato ieri: il capo delle forze armate Kayani ha recapitato quello che La Stampa definisce “un brusco, duplice messaggio a Washington” chiedendo di “dimezzare da subito” i 275 militari Usa presenti in pakistan per partecipare ad attività antiterrorismo e di “evitare raid sul nostro territorio”, minaccinado, in caso contrario, di “rivedere la nostra cooperazione militare e di intelligence con gli Usa a livello minimo”.

Esteri

Il vertice di contatto sulla Libia -spiega Il Sole 24 Ore– ha varato il fondo ‘pro-ribelli’: Italia e Francia sono nel board, c’è un’intesa di massima per fornire agli insorti 350milioni di dollari al mese. Il fondo assorbirà i beni di Gheddafi all’estero.
Ieri la segretaria di Stato Usa Clinton era a Roma ed ha parlato, ovviamente, anche di Libia con Berlusconi e Frattini. Riassume il Corriere: “L’Italia alla Clinton: manterremo gli impEGni. Il premier: azione militare decisa dal Parlamento, io non la volevo. Ma non chiede una data finale”.
Il Foglio si occupa in prima dei “rastrellamenti siriani”: l’esercito entra casa per casa a Deraa, Homs e Banias, ma non ferma le proteste contro il regime.
La Repubblica considera già bocciato il referendum promosso dal lib-dem britannico Clegg per rivedere il sistema elettorale e dà per tramontata la sua stella. Anche perché pare che neanche le elezioni pare siano andate bene per lui. 

Chi sono i nove

Lo leggiamo dal Corriere. Aurelio Misiti: ex Mpa, ora gruppo misto, ora sottosegretario alle Infrastrutture. Luca Bellotti: ex Fli, pra Pdl, nominato sottosegretario al Wealfare. Roberto Rosso: ex-Fli, ora Pdl, ora sottosegretario alle Politiche agricole. Catia Polidori: ex-Fli, ora in Azione popolare, diventa sottosegretaria allo Sviluppo economico. Daniela Melchiorre, ex-pd, poi deputata dei liberaldemocratici di Dini, sarà sottosegretario alllo Sviluppo economico.
Bruno Cesario, ex Alleanza per l’Italia, ora nel gruppo dei Responsabili, diventa sottosegretario all’Economia. Giampiero Catone, ex Fli, sarà sottosegretario all’Ambiente. Riccardo Villari, ex Pd poi misto, diventa sottosegretario ai Beni culturali. Antonio Gentile viene da Forza Italia, di cui era deputato. Diventa sottosegretario all’Economia. Il grande sacrificato è Francesco Pionati, ora leader di Alleanza di centro. Lo intervistano il Corriere, La Stampa e La Repubblica. (“Io paziento qualche giorno, poi se mi fregano è guerra”, dice a La Repubblica).
Chi sono e che storia hanno i nuovi nominati: lo si può leggere su una pagina de La Stampa.
Libero: “Tensioni nella maggioranza”, “Responsabili delusi dal rimpasto del Cav. E minacciano l’addio”. “Alla terza gamba 3 posti non bastano”.

(Fonte: RASSEGNA ITALIANA, di Ada Pagliarulo e Paolo Martini)