Ttip: perché non ci dicono tutta la verità?

Il Corriere della Sera: “Migranti, 70 in ogni provincia”, “Il piano del Viminale. L’Onu: 700 vittime in pochi giorni. Strage di bimbi”, “Tensione con gli 007: nessuna allerta. Sbarcata ima ragazza incinta dopo uno stupro”. Scrive il quotidiano che il Viminale ha diramato una circolare che prevede la distribuzione di 70 migranti per ogni provincia e che non è escluso il ricorso ai beni demaniali per dare accoglienza ai profughi.
Il titolare del Viminale Angelino Alfano è peraltro intervistato oggi da Fiorenza Sarzanini: “‘A ottobre un nuovo partito'”, dice.
Sulla colonna a destra un intervento di Michele Salvati sulle riforme costituzionali e il referendum di ottobre: “Perché la riforma riguarda tutti (ed è soltanto un primo passo)”, “Si tratta di migliorare la nostra democrazia. Speriamo che alle intenzioni corrispondano i risultati”.
A centro pagina, intervista al ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda sul Ttip, il Trattato transatlantico su investimenti e commercio tra Ue e Usa: “‘Sì al trattato con gli Usa, ma tuteli i nostri prodotti'”, “dal Ttip grandi benefici'”.
L’editoriale è firmato da Paolo Mieli: “Scienziati costretti a fuggire”. Mieli descrive il nostro come un Paese “insensibile al mondo scientifico” e parla del caso della studiosa Ilaria Capua, “assurdamente accusata di aver posto ‘le condizioni per il reato di epidemia’ e ora chiamata a lavorare negli Stati Uniti”, dimostrando così che “l’Italia disprezza il metodo della ricerca e sta contribuendo a creare una nuova categoria di migranti”.
In prima anche un fatto di cronaca nera avvenuto a Roma: l’omicidio di Sara Di Pietrantonio: “Fuoco e morte, il delitto di Sara”, con foto della vittima, il cui fidanzato è stato fermato.
A fondo pagina: “L’isola di Gorgona salvata da un veterinario”, “Riabilitava i detenuti curando gli animali: l’hanno trasferito. Appello per il suo progetto”. A raccontare questa vicenda è Susanna Tamaro.
Infine, due storie di cui si occupano Gian Antonio Stella e Aldo Cazzullo. Il primo caso riguarda Porto Marghera (dove sarebbero sepolti sette milioni e mezzo di metri cubi di fanghi tossici) e si illustrano i piani di recupero di quest’area di Renzo Piano. Il secondo, l’unica libreria rimasta a Taormina, che sta per chiudere.

La Repubblica: “Emergenza sbarchi: ‘Mancano le navi’. E’ strage di bambini”, “Onu: ‘700 morti tra cui 40 bimbi negli ultimi tre naufragi’. I testimoni: ‘Gli scafisti li hanno abbandonati in mare'”.
E il quotidiano, con Fabio Tonacci, intervista Abdullah Kurdi, il padre di Alan, il bimbo il cui corpo, fotografato sulla spiaggia di Bodrum, fece molto scalpore alcuni mesi fa: “Vi eravate commossi per il mio piccolo Alan, ma ora costruite altri muri'”.
In prima anche la presentazione della prima puntata di un’inchiesta del corrispondente a Bruxelles Andrea Bonanni: “Viaggio nella crisi Ue. A Maastricht è iniziato il declino dell’Unione”.
Più in basso, Angelo Bolaffi scrive delle celebrazioni del centenario della battaglia di Verdun: “Verdun, la memoria e i valori da ritrovare”.
Sulla colonna a destra, le “mappe” di Ilvo Diamanti: “Che fine ha fatto il nostro ceto medio”, “Cresce la percezione di appartenere ad una classe sociale più bassa”.
In prima il richiamo all’intervista al leader della minoranza Pd Gianni Cuperlo, che replica alle parole del ministro Franceschini: “Ora basta offese, tra i dem c’è chi vuole cacciarci dal partito”.
Anche su La Repubblica attenzione e foto della vittima dell’omicidio di Roma, Sara Di Pietrantonio, studentessa universitaria di 22 anni: “‘Mamma, sto tornando a casa’. Trovata carbonizzata in strada”.
A fondo pagina un articolo di Michele Bocci: “Flop nuove farmacie e arrivano i colossi”, “A 4 anni dalle liberalizzazioni”.

La Stampa: “‘Così raccogliamo i morti in mare'”, “Parlano i soccorritori della Marina davanti alla Libia: pochi attimi per capire chi può essere salvato”, “‘Notti insonni per aiutare i migranti. Da lontano sembrano piccoli fantasmi’. L’Onu: 700 vittime, stragi di bimbi”.
Più in basso: “A Ventimiglia caos profughi”, “Sgombero, il vescovo offre gli spazi del seminario”, racconta Marco Menduni all’indomani dell’ordinanza del sindaco Ioculano che ha sfrattato dalle sponde del fiume Roja i duecento migranti accampati da tre settimane. Antonio Suetta, il vescovo di Ventimiglia che già l’anno scorso risolse la crisi dei migranti sugli scogli, ha offerto una soluzione di mediazione, proponendo una tendopoli nel seminario.
“Il premier adesso teme l’emergenza”, scrive in un’analisi Fabio Martini.
Sul tema della lotta al terrorismo: “I cacciatori di foreign fighters: ‘Abbiamo dati scarsi, ci sfuggono'”, “‘Loro sono globali, i nostri servizi segreti ancora no’. E solo il60% di chi torna in Europa viene segnalato”.
La grande foto a centro pagina è per le manifestazioni di ragazzi francesi e tedeschi all’ossario di Douamont a cent’anni dalla battaglia di Verdun: “L’inno alla vita nei campi della Grande Guerra”, “Merkel e Hollande, abbraccio a Verdun: ‘Dobbiamo salvaguardare l’unità dell’Europa’”.
Rinvia alla politica economica del governo l’analisi in prima di Roberto Giovannini sul “piano di Renzi”: “Sconti fiscali per chi investe nelle piccole imprese”, “Pacchetto competitività, vertice a palazzo Chigi. Stretta sui voucher” (“Renzi vuol portare le famiglie in Borsa”, “Niente tassa sui capital gain per chi investe sui bond delle piccole e medie imprese”, si spiega alle pagine dell’Economia a proposito del vertice che si terrà oggi a Palazzo Chigi sulla competitività).

Il Fatto: “Le bugie arrivano per posta”, “Nelle case degli italiani l’opuscolo sui ‘successi’ del governo”, “L’ultima trovata del presidente del Consiglio ricalca il metodo usato da Berlusconi per riconquistare Palazzo Chigi nel 2001. Stavolta il premier non spedisce un’autobiografia agli italiani, ma un documento per celebrare il lavoro del suo esecutivo con l’obiettivo di spingere gli elettori a votare Sì al referendum costituzionale di ottobre. Purtroppo è pieno di menzogne: dal lavoro alla crescita, dalla revisione della Costituzione alle leggi sulla giustizia”.
Sulla riforma costituzionale e il referendum di ottobre il quotidiano offre ai lettori un’intervista a Franzo Grande Stevens, lo storico avvocato della famiglia Agnelli: “‘Voto No contro questo aspirante dittatore'”, dice.
Di fianco, la “storia di copertina”: “Rai, cronaca di un blitz. Così Renzi l’ha occupata”, “Il nuovo direttore generale ha riempito i corridoi di viale Mazzini dei suoi uomini. La Bignardi ha bonificato la Terza Rete. E il sottosegretario Giacomelli (Antonio Giacomelli, sottosegretario alle Comunicazioni, che il quotidiano intervista, ndr) attacca: ‘Campo Dall’Orto? Non capisco le sue idee'”.
Sotto la testata: “Ecatombe nel Mediterraneo, i dati dell’Onu”, “I morti sono già 700: ‘Siamo al collasso, ma nessuno ne parla’”. Di fianco: “Esodo dal Burundi: da qui la nuova ondata dei migranti”, “Il Paese africano è nel caos e i profughi sono migliaia”, di Véronique Virgilio.

Migranti

Sul Corriere, a pagina 2, si dà conto del nuovo piano per l’accoglienza previsto dal governo: 70 migranti per Provincia. E utilizzo anche delle strutture demaniali che finora si è preferito evitare, a partire dalle caserme. Tra le ipotesi allo studio, secondo Fiorenza Sarzanini, anche l’uso dei beni confiscati alle organizzazioni criminali. A pagina 3 “le voci dei superstiti”, attraverso la lettura dei verbali: raccontano di mesi, a volte anni di prigionia nei centri di smistamento in Libia: prigionia, botte, una ragazzina salvata nell’ultimo naufragio è stata stuprata ed è rimasta incinta. Paola Mazzoni, di Medici senza frontiere, racconta che la ragazza è terrorizzata: “e sono sicura che non solo le donne siano vittime di stupro, ma anche ragazzi, spesso giovanissimi”.
Su La Stampa un articolo di Fabio Martini: “Il silenzio di Renzi sui morti e il timore per il caos in Libia”, “Forze ostili ad Al Sarraj dietro l’esodo di massa”. Si dà conto del sospetto del governo italiano a proposito di una parte dei barconi in arrivo quasi tutti dalla Libia: potrebbe essere indirizzata da forze ostili al governo libico guidato da Al Sarraj, forze interessate a destabilizzare con tutti gli strumenti possibili il nuovo esecutivo, che fatica a consolidarsi.
Su La Repubblica, pagina 2: “Morti 700 migranti, è strage di bambini. Allarme soccorsi: ‘Mancano le navi'”, “Il bilancio di una settimana di sbarchi. Ventimiglia, il vescovo ‘ospita’ la tendopoli”.
Su Il Fatto due intere pagine firmate da Véronique Virgilio: “Profughi, prossima partenza: Burundi”, “Censure, violenze e sparizioni: nel Paese dei Grandi Laghi c’è una guerra ‘silenziosa’ contro l’opposizione. Chi può è costretto a fuggire verso l’Europa”. L’articolo racconta quindi la situazione del Paese sotto la presidenza di Pierre Nkurunziza, al potere dal 2005: “tra gli esuli anche importanti ex cariche dello Stato come Gervais Rufykiri, vicepresidente della Repubblica”.
La Repubblica: “‘Profughi, serve un’azione planetaria’”, “L’appello di Mattarella a Sarajevo: ‘Un’ingenuità pensare che la soluzione sia quella di deviare i flussi’. La protesta della Macedonia: ‘Ne abbiamo già accolti due milioni, ma Bruxelles ci ha lasciati soli'”.
Sulla stessa pagina, intervista di Enrico Franceschini al leader dell’Ukip, Nigel Farage: “Ora basta immigrati, ci tolgono ricchezza, la Gran Bretagna deve blindare i confini'”, “‘Usciremo dall’Ue, per il popolo gli stranieri minacciano la sicurezza e il welfare'”.

Prescrizione

Su La Repubblica, intervista a Nello Rossi, avvocato generale in Cassazione e toga storica di Magistratura democratica. A proposito dell’emendamento che porta la firma del senatore Pd Felice Casson (che prevede che le decorrenza dei termini di prescrizione scatti dal momento in cui i pm vengono a conoscenza della notizia di reato anziché dal momento in cui il reato è stato commesso; e contempla lo stop alla prescrizione dopo il primo grado di giudizio), dice: “Casson sbaglia, un processo non è infinito”, “Giusto lo stop dopo il primo grado, no a farla partire dalla notizia di reato'”.
Sul Corriere, a proposito di Giuseppe Lumia, capogruppo Pd in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati: “Lumia: dico sì all’emendamento Casson, ma bisogna mediare”, ”

Referendum costituzionale

Su La Stampa un “retroscena” di Federico Geremicca: “Un governo senza Renzi se a ottobre vince il No”, “Grasso e Padoan in pole position per Palazzo Chigi”.
Il Fatto intervista Franzo Grande Stevens, storico avvocato della famiglia Agnelli: “Voto No, mi batto contro questo aspirante dittatore”, “Renzi non può minacciare l’elettorato, dimostra di non avere senso della democrazia”, “Trovo vergognoso dire: ‘O si fa la riforma o il governo se ne va’. Anche perché sta iniziando un percorso difficile'”, “‘Gli italiani amano farsi irretire dall’oratoria pagliaccesca. Come con Mussolini e Berlusconi'”.

Pd

Su La Repubblica le reazioni all’intervista di ieri sul quotidiano al ministro Franceschini, che aveva definito il no al referendum “un atto contro il Paese” e alla minoranza Pd aveva detto “se vuole sconfiggere Renzi, lo sfidi al congresso o alle elezioni”. Il titolo dell’articolo di oggi di Tommaso Ciriaco: “Pd, la sinistra contro Franceschini”, “‘Disonestà intellettuale sulle riforme, non facciamo il male del Paese’. Bersani: ‘Indignato’. Ma Renzi: ‘Neanche l’opposizione usa questi toni’. Di Maio: ‘Se perde il referendum non chiederemo le dimissioni del premier'”.
Sulla stessa pagina, intervista a Gianni Cuperlo, leader della minoranza Pd: “Basta offenderci, tra i dem c’è chi vuole cacciarci dal partito”, “Ho proposto una moratoria per le amministrative ma vedo invece voglia di dividere”.
Sul Corriere, intervista a Matteo Orfini, commissario del Pd a Roma e presidente del partito: “Orfini e lo scandalo dell’Atac: finisca l’incesto tra partiti e sindacati”, “l’azienda era la cassaforte di una lobby trasversale”.

Centrodestra

Sul Corriere: “L’appello di Berlusconi ai ‘rassegnati’: ‘In 26 milioni non vanno a votare'”, “Il comizio a Milano di Salvini, senza Parisi. Venerdì sul palco con il leader FI”.
La Stampa, in un articolo di Amedeo La Mattina, dà conto della manifestazione per il No al referendum del leader della Lega Nord Matteo Salvini, che ieri ha detto: “Noi stiamo scrivendo una pagina di storia con quelli che non piacciono ai giornalisti, con Trump, la Le Pen, Putin, insieme alle persone libere”. A parte Putin -commenta La Mattina- tutti leader che fanno rabbrividire Berlusconi, che definisce Trump “mezzo Grillo, mezzo Salvini”. Insomma, non sembrano le premesse per unificare il centrodestra. Salvini pensa che l’unica condizione perché ciò possa accadere è che la guida della coalizione passi nelle sue mani.
Il Corriere intervista Angelino Alfano, leader Ncd e Ministro dell’Interno: “In ottobre il partito dei moderati. E poi decideremo con chi dialogare”, “Trionfi il buonsenso sulla durata dei processi. I rimpatri? L’Europa si deve muovere”.
Su Il Giornale un articolo di Fabrizio de Feo dà conto delle parole di Berlusconi in una intervista a “Domenica In” e in particolare al riferimento alle elezioni amministrative di domenica: “L’appello del Cavaliere: ‘Votate per la democrazia’”, “Berlusconi contro l’astensionismo: ‘Non siate sudditi. Per cambiare le cose dovete andare alle urne’. E su Renzi: ‘Rischia di diventare padrone d’Italia”.

Europa

Su La Stampa: “Merkel Hollande, abbraccio a Verdun: ‘La Ue va protetta’”, “A cent’anni dalla battaglia tra Francia e Germania”, “I due leader rilanciano l’asse franco-tedesco: ‘L’Europa ha problemi, ma affronta unita le sfide’”.
Su La Repubblica, a proposito dell’anniversario e delle parole di Merkel e Hollande: “‘I nazionalismi ci fanno regredire'”. E Hollande: “L’Europa è la casa comune e va protetta. Senza, saremmo esposti alle tempeste della storia’”.
Su La Repubblica la prima puntata di un’inchiesta sull’Unione europea. oggi firmata da Andrea Bonanni: “A Maastricht la prima sconfitta, ecco come si è smarrito il sogno di un’Europa unita”, “Nel recente appello di papa Francesco a Merkel & C. c’è tutta la crisi dell’Unione. Ma il tradimento del progetto comune si è consumato in quattro momenti cruciali. Il trattato fu l’inizio”. Bonani ricorda che uk vertice di Maastricht avrebbe dovuto segnare non solo la nascita dell’unione monetaria, ma anche quella di un’unione politica, mettendo in comune non solo la moneta ma anche la difesa, la politica estera, la giustizia e le politiche sociali: “un progetto che però non arriverà mai al tavolo dei capi di governo riunti sulla Mosa”. La proposta venne ostacolata da Francia e Inghilterra.

Califfato, terrorismo jihadista, foreign fighters

Sul Corriere un articolo di Viviana Mazza: “Barbe, sigarette e alcoolici. Ecco le tasse del Califfato”, “Lo Stato islamico a caccia di introiti”, “Il Califfato ha perso il 22% del territorio che controllava e con esso le entrate fiscali”, “I miliziani sono stati costretti a inventarsi nuovi modi per riempire le casse”.
Su La Stampa un “retroscena” di Monica Perosino sulla lotta al terrorismo jihadista, a partire da un workshop internazionale che si è tenuto a Torino, organizzato da Unicri (l’Istituto delle nazioni Unite che si occupa per le ricerche su crimine e giustizia): “I database comuni esistono ma i Paesi non li aggiornano”. Jurgen Stock, segretario generale dell’Interpol, dice: “le informazioni che potrebbero essere la chiave per prevenire il prossimo attacco devono essere condivise in maniera regolare da tutte le agenzie”. Matthew Levitt, presidente del programma antiterrorismo del Washington Institute: “I terroristi sono globali, le nostre intelligence ancora no. Non sappiamo cosa faranno quelli che tornano, né quelli che non riescono a partire”. Daniel Koehler, Direttore dell’Istituto tedesco di deradicalizzazione: “Immaginiamo i reclutatori come sempliciotti barbuti ma non è così: l’Isis distribuisce un manuale di tecniche psicologiche avanzatissimo”.
Su La Stampa, a pagina 5: “Mattarella: in Bosnia rischio foreign fighters”, “Il capo dello Stato a Sarajevo: abbandonare i Balcani al loro destino è un pericolo anche per la Ue”. Ne scrive Ugo Magri.

Usa

Su La Repubblica: “‘Trump eccessivo, staffa in crisi'”, “Nuova inchiesta del New York Times sul candidato repubblicano: ‘Attorno a lui il caos’. Durissima la replica del tycoon: ‘E’ un giornale che sta fallendo e pubblica solo falsità'”. Ne scrive Alberto Flores D’Arcais.
Sulla stessa pagina Federico Rampini scrive che Robert Kagan (ex consigliere di Bush, colui che scrisse che gli americani vengono la Marte e gli europei da venere) ha rotto un tabù, a proposito di i Donald Trump, con queste parole: “ecco come il fascismo arriva in America”. l’intellettuale neocon, scrive Rampini, non ha risparmiato critiche ai suoi colleghi di partito: “le sforzo dei repubblicani per trattare Trump come un candidato normale sarebbe ridicolo, se non fosse così pericoloso per la nostra democrazia”.

Iran

Su La Stampa: “Iran, non al pellegrinaggio alla Mecca”, “Dopo un lungo braccio di ferro Teheran rifiuta la richiesta di ottenere il visto in un Paese terzo e poi volare con aerei sauditi”, “Scontro con Rias, salta la trattativa per il tradizionale ‘hajj’. Gli iraniani non andranno nei luoghi di culto”. Ne scrive Giordano Stabile.
Sulla stessa pagina Claudio Gallo racconta “il personaggio” di Ali Larijani: “E a Teheran moderati ko. Presidente del Parlamento è il conservatore Larijani”, “E’ un pragmatico, ma fa parte di una famiglia monto influente nella Repubblica Islamica”. Questa elezione -ricorda Gallo- segue quella di un ultraconservatore alla guida dell’Assemblea degli Esperti, l’organo deputato a scegliere il successo della Guida Suprema Khameney, nella persona dell’ayatollah Jannati.

Le parrocchie aperte, invito del Papa

Su La Stampa Giacomo Galeazzi si occupa delle parole pronunciate dal Papa nel corso dell’omelia a San Pietro in occasione del Giubileo dei diaconi: “‘Le parrocchie siano sempre aperte'”, “Francesco: ‘La disponibilità a tempo fa male al cuore, accogliere senza orari chi bussa’. I parroci sono divisi: ‘Facciamo il possibile ma siamo in pochi e sempre più anziani'”.
Al tema è dedicata anche la riflessione di Andrea Tornielli a pagina 25: “Il richiamo di Francesco ai sacerdoti”. Dove si sottolinea che il Papa “non ha certo vagheggiato strutture efficientistiche in grado di garantire servizi ‘no stop’ al cliente religioso. Né ha auspicato una nuova generazione di pastori geneticamente modificati, in grado di rinunciare al sonno”, insomma, iperattivi: “ciò che il Vescovo di Roma sembra piuttosto richiamare è il fatto che l’essere vescovi, parroci, diaconi, non è una professione o un’attività lavorativa tra le altre, con un orario di lavoro sindacalmente stabilito. E’ invece una missione e un servizio”; “perché proprio l’accoglienza, l’andare incontro all’altro. la disponibilità generosa all’ascolto, mettersi al servizio di chi arriva anche fuori orario, è ciò che rende peculiare la missione di un pastore, differenziandola da quella di un qualsiasi impiego”.

E poi

Su La Repubblica alle pagine della cultura Andrea Bajani recensisce il libro della scrittrice e giornalista norvegese Asne Seierstad dedicato al terrorista della strage di Utoya, Breivik, dal titolo “Uno di noi”.
Su La Stampa alle pagine della cultura Mirella Serri recensisce il saggio di Mark Riebling “Le spie del Vaticano”: “Pio XII contro Hitler, la guerra segreta”, “Una rete spionistica di religiosi messa in piedi dal Papa per prevenire le ostilità verso i cristiani e favorire un golpe a Berlino”.
Su La Repubblica, a pagine 27, scrive Alberto Melloni alle pagine dei commenti e delle analisi: “Perché l’Italia ha bisogno di una legge sulla libertà religiosa”. “L’Italia non ha una ‘politica’ del pluralismo religioso e dunque non ha una legge sulla libertà religiosa”, spiega Melloni indicando i limiti delle numerose “intese” già esistenti con le varie religioni. Non con l’Islam, “agognate” ma impossibili per l’infinito combinarsi delle sfumature teologiche ed etniche dei musulmani. E tuttavia “il pluralismo religioso non può ridursi a uno spazio di coabitazione delle fedi in attesa che il consumismo le secolarizzi o che l’integrismo ne rafforzi una”.

redazione grey-panthers:
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