La cura Monti parte da fisco e lavoro

Le aperture
Corriere: “Pensioni, Ici e lavoro: il piano di Monti”, “No dai 25 leghisti. Il premier: non è l’esecutivo dei poteri forti. Berlusconi: democrazia sospesa, consenso non a scatola chiusa”. Poi le parole con cui Monti ha definito il suo esecutivo: “Governo di impegno nazionale” e i numeri sulla fiducia: 281 sì su 306 votanti.
A centro pagina: “Titoli europei sotto attacco. Merkel e Sarkozy si consultano con l’Italia”, “Lo spread francese tocca i 200 punti, quello spagnolo 500”. In evidenza anche la visita in Australia del presidente Usa: “Obama sfida la Cina nel Pacifico”.

La Stampa: “Monti: interventi su Ici e pensioni”, “‘Ecco il mio piano: meno tasse su lavoro e imprese. Non siamo il governo dei poteri forti”.
A centro pagina, con foto: “Studenti in piazza contro banche e Bocconi”.

La Repubblica, con riferimento all eparole di Monti: “‘Non siamo il governo dei poteri forti”, “Monti al Senato: sacrifici equi. Torna l’Ici, tagli alle pensioni di anzianità. Berlusconi: dura finché vogliamo noi”.
In taglio basso: “Gli studenti in piazza. ‘Fuori i banchieri'”.

Il Giornale scrive che “arrivano nuove tasse” e titola: “Occhio, ci entrano in casa”, “Monti annuncia una super Ici e tagli alle pensioni. Dal Senato la prima fiducia”, “Berlusconi: ‘Democrazia sospesa’. Nucleare, la sinistra è già spaccata”.

Il Sole 24 Ore: “La cura Monti parte da fisco e lavoro”, “Torna l’Ici, meno tasse su imprese e impiego. Stop al dualismo ipergarantiti-precari”. “Fiducia record al Senato con 281 sì. Il premier: ‘Non è l’esecutivo dei poteri forti’. Priorità alla crescita, riforma pensioni”.

Monti

Il Corriere riferisce ampiamente sulle comunicazioni del presidente del Consiglio ieri al Senato: “permettetemi di rassicurarvi totalmente” sul fatto che sia il governo delle banche, sui “complotti dei poteri forti o delle multinazionali, o di superpotenze negli Stati Uniti o in Europa, parlano le nostre modeste storie personali, quando mi è capitato di essere commissario europeo non sono sicuro che le grandi multinazionali mi abbiano colto come un loro devoto servitore”. Ha parlato di “senso dello Stato” come forza delle istituzioni, che “evitano la degenerazione del senso di famiglia in familismo, dell’appartenenza alla comunità di origine in localismo, del senso del partito in settarismo”. E poi: “ho inteso il mio servizio allo Stato non certo con la supponenza di chi, considerato tecnico, venga per dimostrare un’asserita superiorità della tecnica rispetto alla politica; al contrario, spero che il mio governo ed io potremo contribuire, in modo rispettoso e con umiltà, a riconciliare maggiormente i cittadini e le istituzioni, alla politica”.
Il Giornale, dando conto della reazione di Berlusconi, la sintetizza in una serie di dichiarazioni che avrebbe fatto ai gruppi parlamentari Pdl: Monti rappresenta “una sospensione della democrazia”, con la “decisione finale” sul nuovo esecutivo che “ci è stata praticamente imposta, con i tempi voluti dal Presidente della Repubblica”. Insomma, secondo il quotidiano Berlusconi ha voluto mettere in chiaro che l’appoggio Pdl al governo è “tecnico”, proprio come la natura dell’esecutivo e che quest’ultimo “lavorerà il tempo necessario per realizare il programma previsto per uscire dalla crisi economica”, ma poi “si andrà subito al voto”. Sostegno quindi alle misure contenute nella lettera all’Ue per fare fronte alla crisi, non certo alla patrimoniale: “ho già spiegato a Monti che non la sosterremo mai”. Secondo La Repubblica il Cavaliere vuole il voto a giugno e all’esecutivo dà solo 100 giorni di vita: intanto, commissaria il partito per evitarne la balcanizzazione. Il Corriere sintetizza: “I paletti di Berlusconi: ‘No a patrimoniale e Ici'”.
Il quotidiano dedica varie pagine alle misure in vista: torna l’Ici sulla prima casa, che sarà una “maxi-imposta comunale” e contemporaneamente si alzerà l’Iva ma si alleggerirà l’Irpef. Monti ha definito ieri al Senato l’esenzione Ici sulla prima casa “un’anomalia”: ed il nuovo governo intende “riesaminare il peso del prelievo sulla ricchezza immobiliare” che, in Italia, rispetto all’Europa, è particolarmente basso. Si annuncia quindi -secondo La Repubblica– una megariforma del fisco sulla casa (dunque non una patrimoniale una tantum), ma si innesterà sulla riforma del fisco federale, che introduce l’Imu, la nuova imposta municipale sugli immobili, che sarà estesa alla prima casa con un gettito di 3,5 miliardi. Altro dossier, le pensioni: Monti ha detto che il nostro sistema è “fra i più sostenibili in Europa” e l’età di uscita è più alta rispetto a quella francese o tedesca. Ma -ha detto Monti- “vi sono ampie disparità di trattamento fra fasce d’età e categorie, con alcune aree di privilegi”. Riassume così la possibile riforma, La Repubblica: contributivo contro le disparità padri-figli e uscita dal lavoro non prima di 63 anni.
Un altro capitolo particolarmente importante riguarda le regole sul lavoro: se ne occupa ampiamente La Stampa, secondo cui Monti sembra aderire perfettamente alla filosofia del ‘contratto unico’ e di flex-security elaborata dal giuslavorista e senatore Pd Pietro Ichino: che parte dalla visione di un mercato del lavoro duale, in cui ci sono lavoratori ipertutelati e altri senza alcuna garanzia. Mentre verranno disincentivati e in alcuni casi cancellati i contratti di lavoro precari ed atipici, le aziende potranno assumere soltanto con contratti a tempo indeterminato: ma per un certo periodo di tempo (Ichino propone tre anni, altri 18 o 24 mesi), le aziende potranno licenziare il nuovo assunto impegnandosi a corrispondergli una indennità monetizzata. Se invece si è superato il termine fissato e si procede al licenziamento, il lavoratore sarà coperto dalla tutela più forte, di cui godono gli altri: tutele che “non verranno modificate”, secondo quanto precisato dallo stesso Monti. Proprio La Stampa si accorge del colloquio tra la neo-ministra del Welfare Elsa Fornero e il giuslavorista Ichino su questi temi, ieri in una saletta del Senato. Dice Ichino: “è fondamentale far capire che non stiamo affatto parlando di licenziamenti facili. Come ha detto il presidente Monti nel suo discorso programmatico, la riforma del lavoro riguarderà solo i futuri contratti, non quelli in essere, per uniformare i contratti: ci sarà più articolo 18 e non meno, si interverrà solo dove funziona poco o male”, perché il cuore di quell’articolo dello Statuto dei Lavoratori riguarda “la protezione dalle discriminazioni e questa protezione va allargata”. Quel che si prefigura, secondo La Stampa, è la riscrittura degli ammortizzatori sociali, cui si è riferito lo stesso Monti: “tenendo conto dei vincoli di bilancio, occorre avviare una riforma sistematica degli ammortizzatori sociali, volta a garantire a ogni lavoratore che non sarà privo di copertura rispetto ai rischi di perdita temporanea del posto di lavoro”. Sottoline Ichino: “ci vuole la formazione permanente, la cassa integrazione deve tornare alla sua funzione originaria: deve valere per chi perde temporaneamente il lavoro”. 

Internazionale

Domenica si vota in Spagna e La Repubblica dedica all’avvenimento le pagine R2: dove si racconta la crisi, il ruolo della Chiesa, le difficoltà dei socialisti e l’ascesa dei popolari. Il Paese si congeda da Zapatero, il leader dei popolari Rajoy è in netto vantaggio e Concita De Gregorio lo descrive come un ammiratore di Franco e un paladino della restaurazione. La nuova destra sostiene il ‘no ‘ all’aborto e alle nozze gay. Non a caso il Corriere ricorda che c’è stata negli ultimi tempi una corsa ai matrimoni omosessuali. E scrive che “sono i numeri a condannare Zapatero”: quelli dell’interesse sul debito pubblico e quelli sociali, perché ci sono cinque milioni di disoccupati (tre anni fa erano due). Un articolo su La Stampa, in cui si sintetizza la “ricetta” promossa da Rajoy: no ai tagli, più lavoro e crescita.
Il Corriere dedica due intere pagine al viaggio del presidente Obama nei Paesi del Pacifico: quest’area è “la nostra priorità”, ha detto Obama, offrendo una sorta di ‘manifesto’ per il ‘secolo asiatico’, suscitando rabbia e sconcerto a Pechino. E la Cina è “un impero infelice”, racconta un articolo di Marco Del Corona: veleni, dissenso, corruzione, la Cina si scopre potenza fragile.
Su La Repubblica si parla anche dell’uccisione, in India, di suor Valsha, che lottava contro ‘la mafia del carbone’. E’ stata massacrata da 50 persone armate di ascia, che poi l’hanno fatta a pezzi. Era nota per aver contestato gli espropri e le estrazioni illegali di carbone della compagnia Panam Coal.
Anche sul Corriere: “la suora dei contadini uccisa a colpi d’ascia”
E poi
In questi giorni ci sono state grandi polemiche sullo spot Benetton che ‘immortalava’ con un fotomontaggio un bacio tra il Papa e l’imam di Al-Azhar. La Repubblica intervista Oliviero Toscani, autore di storiche campagan dell’azienda. Dice che la trovata “è solo sciocca”, “roba da dilettanti”: “che senso ha fare il fotomontaggio del bacio tra il Papa e l’imam, o di Obama e il leader cinese?”, “Io non ho mai toccato personalità così riconosciute. Il prete e la suora che si baciano, nella mia foto del 1991, erano simboli”.

Fonte: RASSEGNA ITALIANA, di Ada Pagliarulo e Paolo Martini

Vitalba Paesano: Interessata al web fin dal 1996, quando di Internet si occupavano solo gli ingegneri, sostiene da sempre l'importanza dell'interattività come misura di qualità di vita per il mondo senior. Per questo ha fondato www.grey-panthers.it, testata giornalistica online, ad aggiornamento quotidiano, dove tutto, articoli, rubriche, informazione, è a misura di over50
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