ABC: sarebbe drammatico abolire il finanziamento ai partiti

Le aperture

La Repubblica: “Salta il fondo taglia-tasse. Via libera alla delega fiscale: case vicine ai valori di mercato. Tv, frequenze all’asta entro 120 giorni. Imu in tre rate, un solo sgravio a famiglia. Lavoro, verso la fiducia”. Sui partiti: “Alfano, Bersani, Casini: abolire i soldi alla politica sarebbe drammatico”. E poi: “Fini: partiti a rischio se non dimezzano il finanziamento”. L’editoriale è firmato da Carlo Galli: “L’unica risposta all’antipolitica”. A centro pagina il ritorno di Walter Lavitola in Italia: “Lavitola in cella con nuove accuse. ‘Voleva 5 milioni da Berlusconi'”. E ancora: “Bufera su Formigoni per le vacanze pagate” dal faccendiere ciellino Daccò. “Il Governatore: mai preso denaro. L’opposizione: se ne vada”.

Il Corriere della Sera: “Imu e catasto, stretta sulla casa. Frequenze tv all’asta. Niente fondo per gli sgravi fiscali”. Il quotidiano spiega che l’Imu sarà pagata in tre rate, tra giugno e dicembre. “Una sola agevolazione a famiglia per prima residenza”. Il titolo di apertura è per la Formigoni: “Il caso Lombardia: dimissioni e inchieste. Lasciano altri due assessori regionali. Formigoni sui viaggi: mai preso un euro”. A centro pagina l’immagine del processo ad Anders Breivik, il killer di Oslo: “Ho ucciso 77 volte, per autodifesa”. E poi il finanziamento ai partiti: “I leader di Pdl, Pd e Udc: ‘Abolire i finanziamenti sarebbe drammatico’”.

Il Giornale: “Mazzata sulla casa. Il governo revisiona il catasto: le imposte sugli immobili schizzeranno. E salta il fondo per tagliarci le tasse. I partiti si tengono il tesoretto. Alfano, Bersani e Casini: un errore abolire i finanziamenti”.

La Stampa: “Salta il fondo taglia-tasse”. Nella parte alta della prima pagina 4 richiami ad altrettante vicende giudiziarie: il ritorno di Lavitola, l’inchiesta sulla Lega, i viaggi di Formigoni e il processo Ruby.

Inchieste, partiti, finanziamenti

Alessandro Sallusti, che firma l’editoriale su Il Giornale, commenta le notizie provenienti da verbali e intercettazioni: “Così diventa oro colato il racconto di una giovane, procace e discutibile marocchina che ieri ha testimoniato a Milano al processo Ruby. Dice di eser stato avvicinata a maggio da uno sconosciuto che gli ha chiesto di mettersi in contatto con Berlusconi e concordare una versione delle serate ad Arcore, ovviamente in cambio di denaro. Non importa che lo sconosciuto resti tale, non conta che la stessa ragazza, interrogata ad agosto, abbia dato una versione completamente diversa del bunga bunga e non avesse fatto enno di pressioni. Andrebbe inquisita per falsa testimonianza, invece diventa un oracolo”.
Un retroscena de La Stampa racconta dello “sfogo” di Berlusconi, che avrebbe confidato agli amici. Quelle ragazze hanno riferito ai giudici particolari assurdi, scene palesemente inventate, cose che proprio non esistono”. Secondo Berlusconi le testimonianze delle ragazze non sono sincere, giura di non essere preoccupato dall’esito del processo, insiste di avere pronti “settanta ospiti in gradi di dimostrare che mie famose cene erano distinte e gioiose”, non quei festini a luci rosse che misuro in fuga, scandalizzate, le testimoni chiamate dall’accusa.
Su La Repubblica una intervista Gianfranco Fini, in cui tra l’altro commenta le notizie dal processo Ruby: “Che pena vedere che chi era chiamato a governare l’Italia si divertiva in modo così squallido e soprattutto che tristezza tutti i cortigiani che pur di non correre il rischio di cadere in disgrazia ai suoi occhi non avevano il coraggio di dirgli di vergognarsi”. Sul finanziamento pubblico: “Non ci si può fermare ai maggiori controlli, alla pubblicità sui bilanci, alle sanzioni sulle irregolarità nei conti dei partiti. La proposta di legge avanzata è un passo importante, sarà messo ai voti il suo esame in sede legislativa in commissione. Ma, ripeto, serve un gesto di consapevolezza che tenga conto della inopportunità del pagamento dell’intera tranche dei rimborsi per elezioni svolte, peraltro, 4 anni fa”. Secondo Fini “bisognava approvare almeno la riduzione del numero dei parlamentari, per cominciare. Subito, senza perdere altor tempo”. Il titolo dell’intervista è: “La politica balla sul Titanic, dimezzare subito i rimborsi”.

Carlo Galli, sullo stesso quotidiano, commenta la risposta che i partiti stanno dando alla “antipolitica”, che “nasce come reazione alla mancata risposta politica (e non ragionieristica, venata di sufficienza o di spirito didascalico o paternalistico) dei partiti alle domande tutte politiche e tutte legittime degli italiani: ‘Perché vi attribuite tanto denaro? perché non vi sottoponete a controlli severi? come giustificate la spesa che la collettività sostiene per voi?’. La risposta a queste domande non può essere solo che i partiti sono indispensabili alla democrazia e che quindi vanno in qualche modo finanziati per evitare che la politica cada nelle mani dei ricchi”, perché se è vero che la democrazia ha un costo “deve anche essere un buon investimento – oculato, controllato ed equilibrato per quanto riguarda il rapporto costi-benefici”.

Sul Quotidiano Nazionale da segnalare oggi una intervista a Beppe Grillo: ”Io sto surfando l’onda, sto accelerando: movimenti come il nostro ci sono in tutt’Europa. I politici ormai sono polvere, sono vecchi, stanno li’ da trent’anni. Devono solo andarsene con una lettera di scuse, magari passando per un tribunale del perdono come quello che c’era in Sudafrica”.

Ferruccio de Bortoli firma un corsivo nelle pagine interne del Corriere in ci si rivolge al presidente della Regione Lombardia Formigoni, che ha “tutto il diritto di replicare” alle notizie che “lo riguardano, ma che non lo coinvolgono, è bene precisarlo ancora una volta, nella inchiesta sulla distrazione dei fondi della sanità lombarda”, ma che “avrebbe potuto chiarire la sua posizione già domenica sera” se avesse “risposto alle numerose telefonate rivolte ai suoi uffici”. “non vi è alcun attacco mediatico nei suoi confonti, nessuna macchina del fango”, scrive il direttore del Corriere, che invita il governatore ad un confronto sulla web tv del quotidiano, a via Solferino.

Da segnalare una intervista a Christine Lagarde sul Sole 24 Ore, “elogia gli sforzi del Governo Monti su risanamento dei conti pubblici e interventi strutturali, ma chiede la riforma affronti l’incertezza sui licenziamenti, in modo che le imprese e i datori di lavori possano sentirsi più fiduciosi al momento di assumere”.

Sullo stesso quotidiano un intervento di Massimo D’Alema, pubblicato nell’ultimo numero della rivista ItalianiEuropei: “Ampi progetti per ridare senso alla politica”. Si parla delle difficoltà che “le forze politiche” attraversano “quasi ovunque in Europa”, dell’indebolimento della democrazia, del suo senso.

Su Il Corriere della Sera Gian Antonio Stella si occupa del “canale parallelo” delle Fondazioni: “La corsa bipartisan alle fondazioni. Quei conti da rendere trasparenti. Come le formazioni politiche ricevono anche soldi pubblici”.

Internazionale

L’Argentina ha annunciato – con la presidente Kirchner – il passaggio allo stato della compagnia petrolifera Ypf, controllata dal colosso spagnolo Repsol. Ne parla il quotidiano torinese La Stampa, dando conto del progetto di legge annunciato dalla presidentessa argentina, che mira al “recupero della sovranità nazionale degli idrocarburi”. E’ in sostanza un esproprio molto simile a quelli già praticati dal presidente venezuelano Chavez. Un altro articolo racconta “la rabbia di Madrid”. Ieri il governo Rajoy si è riunito d’urgenza.
Sullo stesso quotidiano una intervista al segretario dell’UMP francese Jean-Francois Copé, sulle prossime elezioni. Il suo candidato, Sarkozy, sarebbe trattato male dalla stampa continentale. Dice di non credere ai sondaggi ma “al buonsenso dei francesi”, dice che Hollande è inaffidabile in economia, aggiunge che non ha una politica estera, “non ha esperienza, non ha contatti, non ha viaggiato”. Il titolo dell’intervista: “Hollande è un vuoto pneumatico, Sarkozy convincerà i francesi”.

E poi

Su La Repubblica la seconda ed ultima parte del reportage di Adriano Sofri da Budapest. “Ungheria, democrazia in stile Orban, riforme a raffica senza l’opposizione”.
Sul Corriere della Sera, due pagine di Paolo Mieli dedicate al saggio di Daniele Menozzi “Chiesa e diritti umani. Legge naturale e modernità politica dalla rivoluzione francese ai nostri giorni”, che uscirà nei prossimi giorni per Il Mulino. La storia di una “lunga diffidenza” reciproca in due secoli, tra “aperture”, il Concilio Vaticano II, “i dubbi di oggi”.
Su La Stampa un intervento dello scrittore  Antonio Scurati, che commenta le dichiarazioni di Anders Breivik, il killer di 77 giovani norvegesi nell’isola di Utoya, che davanti al tribunale si è definito “uno scrittore”.

DA RASSEGNA ITALIANA, di Ada Pagliarulo e Paolo Martini

redazione grey-panthers:
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