Gite di Pasqua: Barga (1)

Pubblicato il 10 Aprile 2009 in , da Vitalba Paesano

Barga, un gioiello dell’alta Toscana

 

A pochi chilometri dalle spiagge della Versilia e dalla splendida cittadina di Lucca, il paese di Barga è una meta di fascino per chi cerca lo spirito autentico della Toscana. Barga, infatti, richiama visitatori affezionati, che tornano ogni anno, ed è divenuta patria d’elezione per molti stranieri, soprattutto anglosassoni, che hanno trovato in questo borgo di mezza collina la combinazione ideale di stile italiano, qualità della vita e contatto con la natura. Il segreto del suo fascino è racchiuso principalmente nella sua storia, legata a Firenze, nella bellezza del paesaggio di ulivi e vigneti e – non ultimo – nel carattere dinamico e accogliente degli abitanti. Barga, infatti, è nota a livello internazionale per alcune manifestazioni artistiche e musicali che durante tutto l’anno animano i teatri, le piazze e le sale da concerto del paese, come il Festival lirico internazionale ‘Opera Barga’ e il celebre ‘Barga Jazz Fest’ tra luglio e agosto.

A Barga si arriva da Lucca percorrendo la strada della Media Valle del fiume Serchio, in un contesto di dolci colline coltivate, con ampie vedute sull’anfiteatro delle Alpi Apuane verso ovest e sulla boscosa catena dell’Appennino Tosco-Emiliano a nord (con vette che arrivano quasi a 2000 metri). Un panorama, dunque, di grande suggestione, in tutte le stagioni, sia nelle fresche estati, sia in autunno, quando i boschi di castagni si colorano di fiammanti tonalità dorate, sia nella quiete dell’inverno con la corona delle cime imbiancata dalla neve.

Il nucleo più antico del borgo, chiamato Castello, si raccoglie intorno a un’altura, il panoramico Colle di Romeggio (410 m), su cui sorgono il pregevole duomo romanico dedicato a San Cristoforo e il duecentesco Palazzo Pretorio (in cui è stato allestito il Museo Civico). Le origini della cattedrale, simbolo della città, sono anteriori all’anno Mille; ma l’edificio subì nel corso dei secoli diversi rimaneggiamenti, che contribuirono a comporne l’apparato decorativo attuale. All’esterno è notevole la facciata in calcare alberese, una pietra che assume particolari colorazioni in base alla luce, mentre all’interno si ammirano alcuni capolavori di epoca romanica, come l’ambone (il pulpito da cui viene proclamata la lettura della Bibbia) e la statua lignea policroma di San Cristoforo, nell’abside.

L’impianto medievale del borgo si è perfettamente conservato ed è organizzato attorno alla via di Mezzo, alla via di Borgo (che l’attraversano in lunghezza e in larghezza) e alla via del Pretorio, che ricalca le vecchie mura castellane: su queste arterie affacciano eleganti palazzi nobiliari, eredità della dominazione fiorentina. Il paese è attraversato da una rete di stradine strette, a volte tortuose, con scalinate, piccoli negozi d’antiquariato e una pavimentazione di ciottoli grigi, tondi e levigati. Ci si siede ai tavolini dei caffè a consumare l’aperitivo con tranquillità, si passeggia: qui non ci sono auto e gli unici rumori sono quelli dei ragazzi che corrono e giocano.

Nel nucleo storico sono racchiusi altri edifici meritevoli di una visita, come la chiesa del Santissimo Crocifisso, del tardo Cinquecento, il Teatro dei Differenti, della fine del Settecento (ancora oggi utilizzato), il Conservatorio di Sant’Elisabetta, un convento di monache del XV secolo che possiede una splendida pala d’altare quattrocentesca con l’Assunzione. L’arte si respira un po’ ovunque, ed è inevitabile, tra tanta bellezza, avvicinarsi anche ai piccoli piaceri della vita, come la gustosa gastronomia locale (farro e castagne sono gli ingredienti tipici), l’ottimo vino doc locale e l’olio lucchese, che in tavola non mancano mai. Veri ‘elisir’ di dolce vita.