In scena “diversamente insieme”, di Attilio A. Romita

Pubblicato il 31 Maggio 2010 in , da Vitalba Paesano

Qualche giorno fa nel foyer del Teatro Quirino di Roma si è svolta la presentazione dell’iniziativa “IN SCENA diversamente INSIEME” promossa ed operata dal Teatro Quirino di Roma  con la sponsorizzazione ed il supporto operativo della “Fondazione ROMA TERZO SETTORE” .Scopo di questo progetto è di organizzare laboratori teatrali capaci di coinvolgere persone che vivono il disagio sociale portandole sul palco per sperimentare l’esperienza del teatro. Tutto il progetto è sotto la supervisione di Geppy Gleijeses, presidente del  “teatro Quirino Vittorio Gassman”.

Il primo laboratorio si sta svolgendo nel Carcere romano Rebibbia, sezioni grandi pene, ed ha debuttato proprio al Teatro Quirino il 26 maggio. Il laboratorio, diretto da Valentina Esposito e Laura  Andreini Salerno, ha coinvolto molti detenuti ed ha messo in piedi un opera teatrale che presentata “al di fuori del carcere”. Personalmente non ho avuto modo di vederla, ma parlando con persone che erano presenti alle prove, ho raccolto solo commenti positivi sulla qualità artistica degli attori. E’ da rimarcare il fatto che gli organizzatori sono riusciti a coinvolgere le Autorità Carcerarie sino al punto di ricevere l’autorizzazione per un debutto pubblico, al Quirino appunto. Detto così sembra una cosa semplice, ma tante e complesse sono state le regole da salvare e le precauzioni richieste.

Il secondo Laboratorio è iniziato in Marzo e prevede di debuttare in Giugno con “Pene d’amore Perdute” di Shakespeare, una commedia corale, ma piena di spunti e situazioni modernissime.

Al laboratorio partecipano Giovani Attori, dei quali si vuole facilitare un inserimento nel mondo teatrale, ai quali si aggiungono anche disabili e portatori di handicap: nella commedia recita anche un sordomuto. Conduttore del Laboratorio è Alvaro Piccardi, molto noto per essere stato nel gruppo dei fondatori della Bottega di Gassman e del Laboratorio di Proietti. Una curiosità: dopo le presentazioni, ero seduto ad un tavolo vicino ad Alvaro Piccardi che stava elogiando le caratteristiche di modernità e di bellezza artistica di “Pene d’amore Perdute”, cui però non corrispondeva una simile frequenza di messa in scena. Alla mia domanda “da ignorante” del perché di questa limitata diffusione di questa opera, ho ricevuto una semplice risposta molto convincente: ”perché è un opera corale senza un protagonista….!”. Una ragione perfetta!

Il Terzo laboratorio è in partenza in questo periodo e vuole integrare disabili, anziani e normodotati per fornire loro quasi una terapia che li aiuti a liberare idee ed energie abitualmente inibite.

Le tre esperienze che Teatro Quirino è riuscito a “far funzionare” grazie all’aiuto di Fondazione Roma Terzo Settore sono l’esempio pratico di come una iniziativa culturale può avere un alto valore sociale quando è portata avanti da persone “che ci credono” e che trovano anche chi le aiuta a superare “banali problemi economici”.

(contributo di Attilio A. Romita)