Un teatro senza confini: Franco Parenti e Stabile del Veneto insieme

Pubblicato il 29 Maggio 2021 in , da redazione grey-panthers

Lo spettacolo è tornato dal vivo, ma il palcoscenico virtuale non finisce di regalare emozioni: è “un teatro senza confini” quello che unisce il Teatro Franco Parenti e il Teatro Stabile del Veneto con le rispettive piattaforme digitali per il debutto in streaming di “Opera Panica Extralarge – Nuovo Cabaret Tragico” di Alejandro Jodorowsky prodotto dal Franco Parenti in collaborazione con la casa di produzione cinematografica Magic Box e “Oscillazioni” di Vitaliano Trevisan prodotto dallo Stabile del Veneto e Dedalofurioso. Da Milano e dal Veneto i due spettacoli verranno lanciati simultaneamente on line resteranno on demand sulle piattaforme multimediali dei due teatri: Parentionair e Backstage al prezzo di 4,99 €.

“Opera Panica Extralarge – Nuovo Cabaret Tragico” – di Alejandro Jodorowsky

traduzione Antonio Bertoli – regia e spazio scenico teatrale Fabio Cherstich – costumi Gianluca Sbicca – con Valentina Picello, Francesco Brandi, Loris Fabiani, Francesco Sferrazza Papa – e con i DUPERDU (Marta Maria Marangoni e Fabio Wolf, autori e interpreti delle canzoni) – scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti- costumi realizzati presso la sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni – produzione Teatro Franco Parenti / Fondazione Teatro della Toscana

Piccolo cult del Parenti, qui in versione extralarge registrato sul palcoscenico principale della Sala Grande dopo aver inanellato per anni il tutto esaurito in quello più piccolo della Sala 3. In scena una selezione delle 26 mini-pièce che compongono il testo magico di Jodorowsky e frammenti di due riscritture inedite, si alternano in songs philosophique dal sapore brechtiano, piccoli balletti e pantomime.

Fabio Cherstich costruisce una scatola scenica di fantasiosa eleganza estetica, dove il necessario distanziamento tra gli attori amplifica il paradosso di un’umanità incastrata nella sua stessa esistenza.
Un anarchico e vitale inno alla vita nella sua disarmante bellezza.

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“Oscillazioni”  – di Vitaliano Trevisan

con Matteo Cremon – regia Valentina Brusaferro – sound design Andrea Santini  – scena e luci Stefano Piermatteo – produzione Teatro Stabile del Veneto, Dedalofurioso – progetto sviluppato grazie alla residenza artistica WeArt3 del Teatro Comunale di Vicenza 2020 e con il supporto dell’Associazione Culturale NIM

Il testo si apre sullo sfondo di un paesaggio sonoro, riconducibile ad una qualsiasi periferia del Nordest italiano. Un uomo sulla quarantina, seduto ad un tavolo, dà voce ai suoi intimi pensieri, tracciando un bilancio degli ultimi sette anni della sua vita: dal giorno in cui ha lasciato la moglie incinta di un figlio da lui non desiderato. Attraverso un’analisi di quello che è stato, l’uomo squarcia i propri pensieri mostrandosi nella sua disarmante integrità. Come un funambolo sospeso a mezz’aria, l’uomo procede lungo la corda che separa la ragione dal suo opposto. Davanti a lui, oggi, la possibilità di incontrare l’ex moglie, di conoscere suo figlio. Attraverso un moto di pensieri contrastanti, in un’oscillazione di significati, il protagonista ci accompagna verso la folle deriva di un progetto omicida, quando sul finale pare arrivare a un punto di svolta. O ad una tragica conclusione.