Al Teatro Quirino per “linapolina” di Lina Sastri.

 L’ultimo spettacolo al Teatro Quirino è stato molto particolare che non so come definire: un recital, un medelin, una tesi universitaria …forse tutto questo, certamente un’atto d’amore di una attrice napoletana verso la sua città natale.

«Uscì con la testa fuori dall’acqua, fece un piccolo respiro e fu felice. Si guardò intorno, mare, cielo, e silenzio, silenzio assoluto …», queste le parole pronunciate da Lina Sastri all’inizio della sua cantata poetica in musica.

Voglio lasciare la parola a Lina Sastri per definire il suo spettacolo: “Il mio nome finisce con l’inizio del nome della mia città, il nome della mia città finisce con l’inizio del mio nome, il nome della mia città comincia con la fine del mio nome, il mio nome comincia con la fine del nome della mia città.”Linapolina”. Ho provato a dirlo come un unico suono, e sembra proprio di dire, di cantare, sempre… Napoli…senza fine, Napoli, all’infinito”.

Non è possibile descrivere lo spettacolo con sole parole perché non si può descrivere un flusso inarrestabile di musica, canto, luci, sensazioni e ricordi di tanti motivi musicali ascoltati negli anni. E al centro di tutto questo sempre presente la bravissima Lina Sastri che ci rivela tutta la sua abilità di cantante che presenta in modo assolutamente personale i motivi più famosi del canzoniere napoletano.

I testi della canzoni sono in un napoletano stretto, talvolta poco comprensibile, ma sempre emozionante soprattutto per come Lina Sastri li affronta: una voce drammatica, forte, talvolta straziante, ma sempre vera ed emozionante. E per completare lo spettacolo, anche voce recitante e ballerina con Diego Watzke.

Sono trenta le canzoni che compongono lo spettacolo e sono le più grandi degli ultimi 200 anni di Napoli.

Accompagnano la cantante, , otto musicisti che è giusto citare per nome: Filippo D’Alliom, chitarra, Gaetano Desiderio, pianoforte, Salvatore Minale, percussioni, Claudio Romano, 2° Chitarra e mandolino, Gennaro Desiderio, violino, Gianni Minale, fiati, Sasà Piedipalumbo, fisarmonica e Giuseppe Timbro, contrabbasso.

Lo spettacolo è scritto e diretto da Lina Sastri con la collaborazione di Bruno Garofalo, idea scenica e disegno luci, Maurizio Pica, arrangiamenti, Alessandra Panzavolta, coreografie, Ciro Cascino, direzione musicale, Claudio Garofalo, immagini videografiche, Maria Grazia Nicotra, coordinamento costumi.

Grandi applausi a scena aperta e, tanti e fortissimi dopo il bis che Lina Sastri ed i suoi musicisti ci hanno regalato con “Napule è…”

Si replica al Quirino di Roma sino al 30 marzo.

 

Attilio A. Romita: il mio anno di nascita, 1938, coincide con la nascita di Z1, il primo vero Elaboratore Elettronico programmabile, realizzato dall’ing. Tedesco KonradZuse (1910-1995). Ventisette anni dopo, nel 1965 ho iniziato a trafficare con bit e byte. Mi sono occupato di grandi calcolatori e reti di medi e piccoli macchine. Ho scritto programmi, disegnato procedure e progettato soluzioni per assicurazioni, banche, telemedicina, telco. Mi sono occupato di organizzazione, marketing e controllo di gestione ed ho coordinato progetti europei. La mia carriera di dipendente è terminata nel 2003 ed è iniziata la mia carriera di consulente durante la quale ho tentato di aiutare gli altri ad utilizzare le molte nozioni ed esperienze raccolte in tanti settori diversi dello ICT (Information Communication Tecnology) Roma Aeroporto Fiumicino
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