A Ravenna in mostra il rapporto tra Chagall e il mosaico

La prima mostra interamente dedicata al legame tra Marc Chagall e la tecnica del mosaico. L’esposizione, fino al 18 gennaio, presenta oltre quattordici progetti dell’artista, tra cui “Le Coq bleu” e “Le Grand Soleil”, restaurato per l’occasione

 

Fino al 18 gennaio 2026, il MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna presenta “Chagall in mosaico. Dal progetto all’opera”, la prima mostra interamente dedicata al legame tra il grande artista e la tecnica musiva – un capitolo sorprendente e ancora poco noto del suo percorso creativo. La mostra rappresenta un momento chiave nella riscoperta di un capitolo straordinario e ancora poco noto dell’opera dell’artista: il suo rapporto con il mosaico, nato negli anni Cinquanta in stretto dialogo con la città di Ravenna e i suoi eccellenti artisti.

In apertura: Marc Chagall, Le coq bleu, 1955-59, mosaico realizzato da Antonio Rocchi, Ravenna, MAR Museo d’Arte della città © Chagall ®, SIAE 2025

Il legame tra Marc Chagall e Ravenna nasce nel 1954, quando l’artista visita la città e rimane profondamente colpito dalla bellezza e dalla spiritualità dei mosaici bizantini. Un anno dopo, su iniziativa di Giuseppe Bovini, allora direttore del Museo Nazionale di Ravenna e per il tramite dello storico dell’arte Lionello Venturi, Chagall viene invitato a partecipare alla Mostra di Mosaici Moderni.
L’esposizione rappresenta un unicum nel panorama nazionale e nell’evoluzione del mosaico contemporaneo, grazie alla collaborazione dei mosaicisti ravennati con artisti di fama internazionale. Gli artisti invitati, tra i più celebri dell’epoca in Italia, come Afro, Giuseppe Capogrossi, Renato Guttuso ed Emilio Vedova, inviarono bozzetti su carta rigida per la mostra di Ravenna. I mosaicisti, partendo da questi disegni, realizzarono le loro interpretazioni musive. Molte tra queste costituiscono oggi il nucleo storico della collezione musiva del MAR.

Marc Chagall, Le Grand Soleil, 1967, pietre, marmo, paste vitree, 340 x 420 cm collezione privata © Chagall®, by SIAE 2025 Photo: © Benoit Coignard

Il mosaico e Chagall, partendo da “Le Coq bleu”

Così è proprio per Ravenna che anche Chagall realizza il suo primo mosaico, “Le Coq bleu”, sperimentando la tecnica musiva. É con Le Coq bleu, tra le opere più iconiche della collezione del Museo d’Arte della città di Ravenna, che si apre il percorso di mostra e che eccezionalmente, per la prima volta a Ravenna, esposto nelle due versioni musive realizzate da Romolo Papa e Antonio Rocchi, insieme al bozzetto originale.
La mostra così si sviluppa attraverso la narrazione di quattordici progetti di Marc Chagall, per lo più monumentali distribuiti tra il sud della Francia, gli Stati Uniti, Israele e la Svizzera, offrendo al pubblico un panorama completo dei mosaici realizzati dall’artista tra il 1958 e il 1986 (l’ultimo eseguito dopo la morte di Chagall), con opere provenienti da istituzioni e collezioni internazionali.

Bozzetti, gouaches, disegni e mosaici testimoniano il processo creativo che ha accompagnato la realizzazione di ciascun progetto. Il percorso include anche dipinti, incisioni e litografie che completano il quadro della ricerca e dell’evoluzione dell’artista che, per oltre vent’anni, vide la collaborazione del mosaicista ravennate Lino Melano e di sua moglie Heidi e dagli anni Settanta anche quella di Michel Tharin.

Marc Chagall, Le prophète Elie, 1971, mosaico, 715 cm x 570 cm, Musée National Marc Chagall, Nice. Photo © RMN-GP / Gérard Blot © Chagall ®, SIAE 2025

Per la prima volta in Italia e per decenni non esposto al pubblico è eccezionalmente in mostra il grande mosaico “Le Grand Soleil” (1965-1967), capolavoro realizzato da Marc Chagall con Lino Melano. L’opera, un unicum nel percorso artistico di Chagall, fu originariamente donata dall’artista alla moglie Valentina come omaggio intimo e poetico per la loro dimora “La Colline” a Saint-Paul-de-Vence. Rimasta non visibile al pubblico per decenni, Le Grand Soleil in occasione della mostra ravennate torna al suo splendore grazie all’intervento accurato dei restauratori Benoit e Sandrine Coignard.
Il restauro, promosso e sostenuto dal MAR, ha reso possibile la restituzione al pubblico di questa straordinaria testimonianza dell’universo artistico chagalliano, con la sua potente carica simbolica e cromatica, finalmente visibile in tutta la sua bellezza.

La mostra si configura come un viaggio attraverso le grandi opere musive, dal celebre “Les Amoureux” (1964) realizzato per la Fondazione Maeght a “Le Prophètte Élie” (1970- 1973) opera permanente del Museo Nazionale Marc Chagall di Nizza e “Le Cour Chagall”, (1964 – 1966) mosaico architettonico qui rappresentato attraverso un’installazione ambientale totale che vuole riproporre la dimensione intima e accogliente del progetto di Chagall.

La narrazione si completa con un approfondimento del lavoro individuale dei mosaicisti ravennati che si sono confrontati con l’opera di Chagall e che con lui hanno collaborato: Romolo Papa, Antonio Rocchi e Lino Melano.
Attraverso le opere di Marc Chagall è infatti possibile ripercorrere le relazioni tra la Scuola di Mosaico dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, il Gruppo Mosaicisti Ravenna e l’École d’Art Italien a Parigi, diretta da Gino Severini, oltre che l’intensa collaborazione tra Chagall e il mosaicista ravennate Lino Melano, con il quale lavorò a molte delle sue produzioni musive.

Dettagli della mostra su Chagall

“Chagall in mosaico. Dal progetto all’opera” – fino al 18 gennaio 2026

MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna, via di Roma 13

Orari: martedì – sabato 9.00 -18.00 – domenica e festivi 10.00 – 19.00, chiuso lunedì

Biglietti: Intero € 10 – Ridotto (over 65) € 8

Informazioni: tel. o544 482477  – prenotazionimar@ravennantica.org – info@museocitta.ra.it

 

Marc Chagall, Orpheus, 1971, mosaico realizzato da Heidi e Lino Melano, Coll. John et Evelyn Nef donné à la National Gallery, Washington Photo Lee Ewing. © Chagall ®, SIAE 2025
redazione grey-panthers:
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