A Roma, in cerca di Art Decò

Pubblicato il 26 Gennaio 2011 in da Vitalba Paesano

Immergersi in un’atmosfera anni Quaranta, scoprire l’Art Deco, immaginare di trovarsi in un quadro di Carrà o di Sironi. Farsi affascinare da un’architettura intrigante che sa di “cinema dei telefoni bianchi”, di maestosità, di futurismo. Questo succede all’Hotel Mediterraneo di Roma, costruito tra il 1936 e il 1944, che è l’unico in Europa ad aver conservato con grande cura, intatti nel tempo, esterni ed arredi progettati in stile razionalista italiano, una delle stagioni più discusse della nostra storia dell’arte, che adesso viene rivalutato e vive una seconda giovinezza.

È uno stile tutto italiano, geometrico, semplificazione “moderna” della sobrietà dell’architettura classica, tipico del periodo tra le due guerre mondiali, che si riallaccia alla tradizione della Bauhaus e della pittura futurista e metafisica. La location dell’Hotel Mediterraneo è strategica, a due passi dalla Stazione Termini, il massimo della comodità per chi viene in treno o in aereo, con monumenti, musei e negozi a portata di mano.

Roma dall’alto
Dall’alto della terrazza panoramica al decimo piano dell’Hotel Mediterraneo si gode un panorama eccezionale: il Colosseo, il Vittoriano, San Pietro, le cupole e le chiese, le terrazze fiorite. Sullo sfondo i Castelli romani. Per un drink, un lunch o una cena  a lume di candela, il bar/ristorante  in terrazza è aperto dalle 12 alle 24.
Gli arredi dell’albergo, completamente in stile Art Deco, la purezza delle linee e del design, il lusso raffinato, trasmettono per forza di cosa evocazioni. Razionalità e geometria, pittura futuristica e metafisica, stile ricercato anche come sfondo per film e fiction e come location per cataloghi di moda. Voluto intorno al 1930 da Maurizio Bettoja, fondatore del più antico gruppo alberghiero di Roma (e la cui famiglia di origine piemontese, alla quinta generazione, ne detiene ancora la gestione) l’Hotel Mediterraneo fu progettato nel 1936 dall’architetto Mario Loreti e terminato nel 1944. Dieci piani, 50 metri d’altezza, 266 camere, l’hotel mantiene intatti fascino e originalità: i busti in marmo degli imperatori romani posti nella hall, i mosaici che raffigurano le vicende di Ulisse; le simbologie di sirene e lanterne, persino, in una sala, un orologio da tavolo appoggiato sulle onde, a sottolineare la vocazione “marinara” che ne giustifica il nome. E poi lo scalone marmoreo, il bar con il bancone di alabastro, l’assenza di quadri e di altri elementi d’arredo che non siano coerenti con l’ambientazione: quale luogo può fare gustare la raffinatezza di un periodo così importante della nostra storia meglio di questo?
Prezzo della camera doppia a partire da 168 euro compresa prima colazione.

Conoscere la Roma degli anni tra il Venti e il Quaranta
Il nome Art Déco deriva dalle iniziali di Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes, Esposizione internazionale di arti decorative e industriali moderne, tenutasi a Parigi nel 1925. L’Art Déco è caratterizzata dall’uso di materiali come l’alluminio, l’acciaio inossidabile, lacca, legno intarsiato, pelle di squalo o di zebra e dalle forme a zigzag o a scacchi, le curve vaste, i motivi a ‘V’ e a raggi solari. Lo stile razionalista italiano è parte dell’Art Déco, con una qualità eccezionale estetica e innovativa, che tenta di conciliare la tradizione romana e il modernismo più avanzato. Lo stile «mussoliniano» utilizza materali nobili e tradizionali (travertino, mattoni, marmo) e aggiunge statue, bassorilievi e mosaici estremamente decorativi, come nel complesso sportivo del Foro Mussolini/Foro Italico (Enrico Del Debbio, 1932).

Per completare un’esperienza insolita dedicata all’architettura razionalista, consigliamo soprattutto una visita all’EUR. Le linee essenziali dei palazzi e i grandi spazi di questo quartiere hanno ispirato molti celebri registi – Antonioni, Fellini, Bertolucci – che li hanno utilizzati come scenario dei loro film. Si ammireranno palazzi maestosi con colonne o archi di travertino sul modello del Colosseo: il famosissimo Palazzo della Civiltà italiana/del Lavoro (Giovanni Guerrini, Ernesto Bruno La Padula, Mario Romano, sotto la direzione di Marcello Piacentini, 1938), detto anche Colosseo Quadrato; il Museo della Civiltà Romana (Angiolo Mazzoni, 1938-39), dove sono esposti plastici che ricostruiscono monumenti e complessi architettonici di Roma e delle provincie dell’Impero Romano; la chiesa di San Pietro e Paolo (Arnaldo Foschini, 1937-1941). Altri esempi importanti di questo stile sono lo stupendo ponte Flaminio (Armando Brasini, 1939-1951); la via della Conciliazione (Marcello Piacentini e Spaccarelli, 1938-1950); il palazzo del Littorio (oggi Ministero degli Affari Esteri); il Ministero delle colonie italiane (oggi sede della FAO).

Altra zona interessante è il Pigneto, quartiere popolare situato tra Prenestina e Casilina, dove Pier Paolo Pasolini ha ambientato il film “Accattone”, è stato costruito all’inizio degli anni Venti come case popolari per i ferrovieri. E’ una “città giardino” di stile futurista, come la Garbatella e Montesacro. Il Pigneto ora è considerato un quartiere emergente ed è pieno di localini e pub frequentati dai giovanissimi.

In centro città, esempio di arte di quegli anni è Piazza Augusto Imperatore. Qui la teca in vetro posta nel 1938 da Vittorio Morpurgo per contenere l’Ara Pacis di Augusto, è stata sostituita nel 2006 da quella di Richard Meier.
Hotel Mediterraneo – Via Cavour, 15 – 00184 – Roma
Tel.: 06 4884051 – Fax: 06 4744105
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