Delta del Po’ tra uccelli e biciclette

Pubblicato il 20 Settembre 2014 in , da redazione grey-panthers

‘La bellezza del Delta del Po va letta in orizzontale: una linea d’acqua, una lingua di terra, una striscia di bosco, le righe degli argini’ affermava Cesare Zavattini. Le parole dello sceneggiatore emiliano tornano alla mente mentre la barca solca – in una escursione di birdwatching – le acque placide della Sacca di Goro o delle Valli di Comacchio, tra le tipiche reti da pesca a bilanciere e una grande varietà di uccelli.

Il Delta del Po – dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco – è la prima destinazione ornitologica italiana con 367 specie di pennuti (80% delle specie aviarie presenti in Italia): aironi rossi, bianchi, cenerini e guardabuoi; fenicotteri, spatole, falchi di palude, garzette, sgarze ciuffetto, cormorani, avocette, sterne, gabbiani e beccacce di mare. Quest’area di 54.000 ettari, dove da secoli il lavoro dei pescatori si è integrato con l’ambiente, è diventata il Parco del Delta del Po. Nel territorio emiliano del Parco si trovano 20 torri d’avvistamento e oltre 100 km di sentieri attrezzati per il birdwatching. Il Parco ha prodotto una buona BirdGuide del Delta del Po che guida con altrettante schede attraverso le 23 aree di maggiore interesse ornitologico.

BIRDWATCHING NELLA SACCA DI GORO

La Sacca di Goro è una delle principali lagune salmastre dell’Adriatico. É separata dal mare dallo Scannone di Goro, una piatta isola di sabbia di recente formazione dove nel 1950 fu costruito un faro. L’alternarsi di acque dolci e salate e la scarsa profondità dei fondali crea nella Sacca peculiarità botaniche, oltre che ornitologiche. In barca si attraversano immensi canneti e praterie di salicornia, limonio, giunchi palustri, ammofila e puccinellia; habitat per molte specie aviarie: gabbiani, svassi, aironi, beccacce di mare, piovanelli, spioncelli. Molto interessante per i birdwatcher è la Valle Dindona con boschi di salici bianchi popolati da numerosi aironi e cormorani. Spedizioni di birdwatching partono la mattina da Porto Garibaldi per il faro e la Sacca di Goro, e nel tardo pomeriggio dal porto di Gorino con soste in torri di avvistamento dove si gode una vista d’insieme del paesaggio lagunare e si vedono i movimenti di stormi di diverse specie. Nella più piccola Sacca di Gorino, tra gli allevamenti di vongole, si hanno incontri ravvicinati con un gran numero di pennuti: stormi di chiurli, di gabbiani, di beccacce di mare, di fraticelli; e più solitari aironi rossi e cormorani impegnati nella pesca.

BIRDWATCHING A OSTELLATTO

Nelle Vallette di Ostellatto, visitabili in bicicletta su ciclovie che disegnano un itinerario circolare, si avvistano germani reali, moriglioni e svassi negli specchi d’acqua dolce. Proseguendo tra le terre bonificate del Mezzano, si pedala tra vasti campi agricoli sorvolati da diversi rapaci: gheppi, gufi e falchi di palude.

BIRDWATCHING NELLE VALLI DI COMACCHIO

Le Valli di Comacchio ospitano 10.000 esemplari di fenicotteri stanziali: da Stazione Foce (a 4 km da Comacchio) la laguna appare come una distesa rosa. Il pomeriggio un’escursione in barca visita la riserva ornitologica, le saline e i tradizionali casoni di pesca.

BOSCO E CASTELLO DI MESOLA

Il Castello di caccia dei Duchi d’Este a Mesola (all’interno di uno spettacolare borgo fortificato con portici ad arcata sul cortile interno) ospita il Centro di Educazione Ambientale con mostre, acquari e audiovisivi. Nei pressi si trova la Riserva Naturale Bosco della Mesola, la maggiore area boschiva della provincia di Ferrara popolata di due varietà di cervi (della Mesola e delle Dune). La selva che si sviluppa su cordoni dunari è il residuo delle foreste che nel Medioevo coprivano l’intero territorio costiero dalla foce del Tagliamento (Friuli) a tutto il Delta del Po. Un percorso di 1500 m per pedoni e ciclisti attraversa il Bosco della Mesola.

L’ABBAZIA DI POMPOSA

Sulla strada tra Porto Garibaldi e Mesola, nel territorio del comune di Codigoro, si incontra l’Abbazia di Pomposa, un monastero benedettino con chiostro costruito tra VI e VII secolo in stile ravennate-bizantino con un campanile dell’XI secolo: la sua cappella ospita un ciclo di affreschi in stile giottesco.

IL DELTA IN BICICLETTA

Per gli amanti delle due ruote ci sono itinerari ciclabili attorno a Comacchio, attraverso i lidi (da Porto Garibaldi a Goro), nel bosco di Mesola e, per i più allenati, c’è la ciclovia lungo la Destra del Po: 120 km da Gorino a Stellatta, attraverso 25 paesi, seguendo sul versante ferrarese il corso del grande fiume.

CRITICITÀ DEL DELTA

‘Il Parco ha eseguito numerosi interventi per implementare la biodiversità. Sono state interrate le linee elettriche: interferivano con i voli degli uccelli. Sono stati rifatti o rinforzati gli argini. Restano problemi di erosione delle coste, soprattutto a Volano. Non credo invece rappresentino un problema, come affermano alcuni, i porticcioli turistici sorti nella Sacca di Goro. Il nostro limite è che non siamo un parco nazionale ma due parchi regionali, divisi tra Veneto ed Emilia Romagna, fattore che limita la nostra forza contrattuale verso Ministero dell’Ambiente e Unione Europea e, di conseguenza, riduce la nostra capacità di intervento sul territorio’ afferma Massimo Medri, presidente del Parco del Delta del Po Emilia-Romagna.

 

Per ulteriori informazioni:

Parco Delta del Po