Dalla parte di lei: “Non ti fidar di loro! Belle, intriganti, maledette, le spie sul grande schermo”

Pubblicato il 10 Giugno 2018 in , , da Pierfranco Bianchetti
mata-hari

Misteriosa, affascinante, sexy, Margarethe  Gertrud Zelle, nata il 7 agosto 1876 a Leeuwarden nei Paesi Bassi con il nome di Mata-Hari (in giavanese significa occhio del giorno), termina la sua avventurosa vita il 15 ottobre 1917 davanti al plotone d’esecuzione nel forte di Vincennes in Francia. Danzatrice esotica, appassionata di gioielli e residente sempre in alberghi di lusso, la donna con la sigla H-21 diventa una spia al servizio della Germania e la sua fama anche dopo la sua morte è tale che il cinema se ne appropria con ben tre film realizzati tra il 1921 e il 192, due tedeschi e uno francese. Il suo mito attraversa anche l’Atlantico e nel ’32 a Hollywood la MGM veste la sua star per eccellenza, la divina Greta Garbo, con i panni della celebre spia in Mata-Hari, agente segreto H-21,film diretto da George Fitzmaurice. La pellicola è la risposta alla Paramount, che aveva prodotto Disonorata di Josef von Sternberg, interpretata dall’antagonista della Garbo, la sublime Marlene Dietrich. Indimenticabile nella sequenza finale la star tedesca trapiantata negli Usa, nei panni di una prostituta che fa la spia per gli austriaci, si aggiusta la giarrettiera e si da il rossetto con freddezza poco prima di essere fucilata. Il film di Sternberg, tra ufficialetti passionali e generali viziosi, è un tripudio di costumi sfavillanti e scenografie sontuose. Seguono poi La figlia di Mata- Hari, 1955, diretto da Renzo Merusi con Ludmilla Tcherina e nel 1965 Mata- Hari, agente segreto H-21 di Jean- Louis Richard, con Jeanne Moreau. Il film, scritto in collaborazione con Truffaut, mischia il fascino dell’avventura esotica con la ricostruzione storica degli anni della prima guerra mondiale.  Nel 1935 per la regia di Raymond Bernard con Edwige Feuillère esce sugli schermi di Francia Marthe Richard au service de la France,mai distribuito in Italia, un’opera che riabilita una sua oscura spia arruolatasi nel servizio segreto francese dopo la morte dei genitori fatti fucilare da un alto ufficiale tedesco, von Ludlow (Eric von Stroheim).

“Mata- Hari, agente segreto H-21” di Jean- Louis Richard, con Jeanne Moreau

In quel periodo, però, emerge un’altra vera spia della Germania in gonnella, Mademoiselle Docteur, portata sullo schermo da Georg Wilhem Pabst nel 1937, storia di un agente segreto donna inviata a Salonicco nel 1916 (ha il volto dell’attrice Dita Parlo), dove s’innamorerà di un ufficiale francese. Questo personaggio già presente anche nel film di Sam Wood Gli amori di una spia, 1934, diversi anni più tardi sarà riproposto dal nostro Alberto Lattuada in Fraulein Doktor, 1967 con Suzy Kendall. Nel film di Pabst la donna agisce sul Bosforo contro i francesi, mentre in quello di Lattuada è una crocerossina, che tra i gas asfissianti lotta contro l’Intelligence Service. In entrambi i casi la spia diventerà pazza. Nella realtà Mademoiselle Docteur non fu mai catturata e morirà di abuso di droga. Nel 1950 un altro grande successo al botteghino lo ottiene Odette, agente S/23 diretto da Herbert Wilco, con Anna Neagle e Trevor Howard; storia della moglie francese del capitano Peter Churchill, nipote di sir Winston, catturata dai tedeschi a Cannes, finita in un lager e fortunatamente liberata dagli americani a fine guerra. Poi per diversi anni gli agenti segreti in gonnella, soprattutto durante la guerra fredda, hanno avuto un ruolo subordinato all’uomo (vedi le bond girl al servizio di 007). Sullo schermo le femmine spie appaiono come creature affascinanti, ma utilizzate solo per la seduzione dell’uomo.

“Salt”, Angelina Jolie

Fa eccezione la serie televisiva britannica The avengers, 1965, con l’attrice Diane Rigg, che interpreta Emma Peel dai corpetti di pelle per l’epoca molto audaci e dall’abilità atletica inconsueta. Con l’evoluzione del ruolo della donna nella società e quindi anche nel cinema, le spie al femminile subiscono una profonda metamorfosi. Nel 1984 George Roy Hill è l’autore di La tamburina da un romanzo di John Le Carré,con Diane Keaton nel ruolo di un’attrice inglese di teatro addestrata dal servizio segreto israeliano per essere infiltrata tra le file dei palestinesi. Il boom delle spie femmine nel cinema inizia con il fortunato Nikita, 1990, di Luc Besson con Anne Parillaud, una condannata all’ergastolo addestrata dai servizi segreti francesi per diventare un sicario pronta a uccidere senza porsi problemi. Segue Salt, 2001 di Phillip Noyce, con Angelina Jolie scelta per interpretare Evelyn Salt, agente della CIA accusata di essere una spia dei russi, che con grande coraggio ed esperienza dimostrerà la lealtà al suo paese eliminando tutte le spie dormienti presenti sul territorio statunitense.

allied
“Allied”

Nel 2016 è Robert Zemechis l’autore di Allied- Un’ ombra nascosta con Marion Cotilland e Brad Pitt. Ambientato nel 1942, il film ha come protagonisti l’ufficiale dei servizi segreti Max Vartan e la combattente della Resistenza Francese Marianne Beausejour, incaricati di portare a termine una pericolosa missione oltre le linee nemiche. Tornati a Londra dopo aver portato a compimento l’azione, i due, nel frattempo coinvolti in una inconsueta relazione sentimentale, si troveranno in difficoltà a causa di una nota informativa proveniente dalla Germania, che svela la vera identità della donna, un’infiltrata del Terzo Reich. Nel 2017 anche Charlize Theron si dedica al genere spionistico con Atomica bionda, film diretto nel 2017 da David Leitch. Nel 1989 alle soglie della caduta del Muro di Berlino, Lorraine Broughton, agente dell’MI6 britannico, deve recuperare un elenco di nomi di spie occidentali in possesso di un collega scomparso misteriosamente. Prima che il muro si sgretoli a lei tocca il compito di ritrovarlo. Nel 2018 è Francis Lawrence a dirigere Jennifer Lawrence in Red Sparrow, tratto da un libro di Jason Matthews; storia di un’ex ballerina del Bolshoi selezionata per diventare una Sparrow, agente “addestrata alla seduzione” per ottenere informazioni dal nemico. Il grandissimo successo delle due pellicole sembra essere un avvertimento per il signor James Bond, agente 007 al servizio di Sua Maestà. Le affascinanti spie in gonnella potrebbero in futuro rubargli la scena sul grande schermo!

“Atomica bionda”