I Redgrave: una grande famiglia di attori del cinema e del teatro inglese

Pubblicato il 11 Maggio 2022 in , , da Pierfranco Bianchetti
Redgrave

Giovedì 21 marzo 1985 muore a 77 anni in una clinica londinese Sir Michael Redgrave, patriarca di una grande famiglia di attori. Nato il 20 marzo 1908 a Bristol, figlio di attori, dopo aver studiato a Bristol e a Cambridge, nel 1934 entra nella Liverpool Repertory Theatre dove ottiene i suoi primi successi mettendo in mostra un grande talento. Poi l’attore calca le scene all’Old Vic di Londra insieme alla moglie Rachael Kempson, che gli regala tre figli, Vanessa nata nel 1937, Lynn nel ’44 e Corin nel ’39. In seguito recita al Queen’s Theatre chiamato dall’amico e collega John Gielgud. Il suo repertorio è immenso, dai classici elisabettiani agli autori più moderni quali James, Bolt, Rettigan. Inoltre il suo grande magnetismo fisico e il fascino della sua dizione perfetta ne fanno uno degli interpreti più straordinari del teatro inglese.

Il cinema arriva nel 1938 quando Alfred Hitchcock gli affida una particina nel film La signora scomparsa. Pur privo di esperienza nella recitazione davanti alla macchina da presa, Michael si distingue subito per il suo stile naturale ed elegante.  Nel 1940 è protagonista di E le stelle stanno a guardare diretto da Carol Reed dal romanzo di Cronin e poi dopo aver servito in Marina durante la seconda guerra mondiale è nuovamente sul set cinematografico.  Nel 1945 gira Nel cuore della notte per la regia di Alberto Cavalcanti, nel ’48 è diretto da Fritz Lang in Dietro la porta chiusa e nel ‘47 da Dudley Nichols in Il lutto si addice a Elettra, interpretazione che gli vale una nomination all’Oscar.  Del ’51 è Addio Mr. Harris di Anthony Asquith, film di grande successo tratto dal dramma di Rattigan The Browning version e già portato da lui sulle scene. La performance si aggiudica il premio per la miglior interpretazione al Festival di Cannes.

Redgrave
Addio Mr. Harris

Alternando il cinema con il teatro, Redgrave è ormai un attore popolarissimo e sul grande schermo può permettersi di accettare numerose caratterizzazioni, ma di alto livello come in L’importanza di chiamarsi Ernesto, 1952, dalla commedia di Oscar Wilde (è memorabile nel ruolo di un dandy), in Rapporto confidenziale, 1955 di Orson Welles e in L’alibi dell’ultima ora, 1956, di Joseph Losey, nei panni di uno scrittore alcolizzato che si batte con caparbia per salvare suo figlio condannato a morte.

La sua carriera cinematografica procede spedita anche negli anni Sessanta con Suspence, 1962 di Jack Clayton, Gioventù, amore e rabbia, 1962, per la regia di Tony Richardson nel clima culturale del free cinema, dove interpreta il direttore di un riformatorio, nel 1965 con La collina del disonore di Sidney Lumet dove è invece un medico senza scrupoli e nel 1969 in Oh, che bella guerra! di Richard Attenborough, tratto dalla commedia di Joan Littlewood. Nel 1971 è ancora Joseph Losey a volerlo in Messaggero d’amore nei panni del vecchio Leo, un uomo che ricorda il tempo passato.  Nominato baronetto nel 1959, Redgrave si conferma un interprete di razza dalla forte personalità capace di calarsi in ogni personaggio sia sul set cinematografico che sul palcoscenico.

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Follia

Vanessa Redgrave, primogenita di Michael, viene al mondo il 30 gennaio 1937 a Londra. La sua nascita è annunciata sul palcoscenico dell’Old Vic da Laurence Olivier alla fine di una rappresentazione di Amleto: “È nata una grande attrice- esclama Olivier-Laerte ha una figlia” (Laerte sulla scena è Michael Redgrave).  Seguendo le tradizioni di famiglia già giovanissima, Vanessa frequenta corsi di recitazione teatrale ottenendo buoni riconoscimenti per le sue interpretazioni sul palcoscenico. Debutta nel cinema accanto al padre nel 1958 in Dietro la maschera di Brian Desmond, lo stesso anno nel quale lei è anche attivista del Worke’s Revolutionary Party, un’organizzazione che si batte per i rifugiati ungheresi, palestinesi e sul disarmo nucleare. Il 29 aprile 1962 l’attrice, dallo sguardo sensuale e sofferente, sposa il regista Tony Richardson dal quale ha due figlie, Natasha e Joely, ma il matrimonio ha termine nel 1967. Nel 1966 con Morgan matto da legare di Karel Reisz inizia di fatto la sua carriera cinematografica. Nello stesso anno Michelangelo Antonioni la sceglie per Blow-up, interpretazione che le procura una grande popolarità e nel 67’ in America sul set del film Camelot diretto da Joshua Logan, conosce Franco Nero. I due si innamorano e nel 1969 mettono al mondo un figlio, Carlo Gabriele.

Tornata in Europa la Redgrave gira molti film: Il marinaio del Gibilterra, 1967 di Tony Richardson, Il gabbiano, 1968 di Sidney Lumet, Isadora, 1968 di Karel Reisz, I seicento di Balaklava, ancora diRichardson, Un tranquillo posto di campagna, 1968 (suo partner è Franco Nero) di Elio Petri, Oh, che bella guerra!1969 di Richard Attenborough. Seguono I diavoli, 1970 di Ken Russell, Maria Stuarda, regina di Scozia, 1971 di Charles Jarrott, film che la vede duettare con la collega Glenda Jackson e La vacanza, 1971 di Tinto Brass, sempre accanto al suo compagno di vita. Nel 1977 vince l’ambito premio Oscar quale migliore attrice non protagonista per Julia di Fred Zinnemann. Il 1979 è contrassegnato ancora da due ottime interpretazioni, Il segreto diAgatha Christie di Michael Apted e Yankees di John Schlessinger.

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George, svegliati!

Attiva anche in televisione dove si aggiudica il premio Emmy per Temporeggiare diretto da Daniel Mann (è ambientato in un campo di concentramento), Vanessa è nuovamente sul grande schermo in I bostoniani1984 di James Ivory, Il mistero di Wetherby, 1984 di David Hare, Steaming- Al bagno turco, 1985 di Joseph Losey, Prick up- L’importanza di essere Joe, 1987 di Stephen Frears e Casa Howard, 1992 di James Ivory.

Nella vita privata Vanessa, dopo un lungo legame con l’attore Tomothy Dalton, sposerà nel 2006 Franco Nero, il vero amore della sua vita, ma dovrà subire anche grandi dolori, come la perdita della figlia Natasha morta nel marzo 2009 in seguito a un incidente sulle piste da sci in Canada e la scomparsa nel 2010 della sorella Lynn e del fratello Corin. La sua carriera però non si ferma. Nel 2018 dirige il documentario Sea Sorrow- il dolore del mare, incentrato sul dramma dei profughi e dei rifugiati, una battaglia contro le ingiustizie inflette ai più diseredati, che Vanessa non ha mai smesso di combattere.

Nata l’8 marzo 1943, Lynn Redgrave, sorella di Vanessa, studia recitazione alla Central School of Speech and Drama e debutta nel cinema in parti minori nel celebre Tom Jones, 1963 di Tony Richardson e nel 1966 diventa famosa per il personaggio della ragazza londinese poco apparente e molto maldestra, ma piena di entusiasmo per la vita di Georgy, svegliati, 1966 di Silvio Narizzano (ottiene anche una candidatura all’Oscar). Dopo un’intensa attività teatrale, sul grande schermo regala al suo pubblico altre ottime interpretazioni in La ragazza dagli occhi verdi, 1964 di Desmond Davis, nel 1967 nello spionistico Chiamata per il morto e in La poiana vola sul tetto, 1970, dove interpreta una spogliarellista, entrambi diretti da Sidney Lumet. Si trasferisce poi negli Usa. Recita a Broadway e sul grande schermo in alcune commedie come Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso?, 1972 di Woody Allen. Attiva anche in televisione, Lynn muore il 2 maggio 2010 in seguito a una grave malattia.

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Vanessa Redgrave e il marito Franco Nero

Fratello di Vanessa e Lynn, Corin Redgrave nasce a Londra il 16 luglio 1939 e seguendo la tradizione di famiglia, negli anni Sessanta è attivo nel cinema, soprattutto come attore caratterista, ma è molto presente anche in tante produzioni televisive. Come la sorella Vanessa anche Corin si batte per difendere le vittime della discriminazione sociale come la comunità inglese dei Rom. Muore il 6 aprile 2010 un mese prima di Lynn.

Figlia di Vanessa e di Tony Richardson, Natasha Richardson nasce l’11 maggio 1963 a Londra e a soli cinque anni è già sul set del film I seicento di Balaklava diretto dal padre. Negli anni Ottanta è nel cast di numerose pellicole, Gothic,1986 di Ken Russell, Patty- La vera storia di Patty Hearst, 1988 di Paul Schrader, L’ombra dei mille soli, 1989 di Roland Joffé e negli anni Novanta è presente in Il racconto dell’ancella, 1999 di Volker Schlondörff, Nell, 1994 di Michael Apted e Genitori in trappola, 1998 di Nancy Meyers. Nel 2005 è molto apprezzata la sua interpretazione di Follia per la regia di David MacKenzie nel ruolo di Stella Raphael, moglie di uno psichiatra costretta a vivere nei pressi del manicomio dove lavora il marito. Insoddisfatta e infelice, la donna si invaghisce di un paziente di nome Edgar Stark (Marton Csokas), un artista tormentato e divorato da una patologia psicotica. La loro relazione, che provocherà uno scandalo enorme, è destinata a una fine drammatica. Dopo aver girato nel 2008 Wild Child di Nick Moore, Natasha, sposatasi in seconde nozze con il collega Liam Neeson, padre dei suoi figli Michael e Daniel, decide di prendersi un periodo di riposo. Nel marzo 2009 mentre è in vacanza in Canada con i figli nel centro turistico di MontTremblant, cade su una pista di sci per principianti battendo la testa sulla neve e nel giro di poche ore le sue condizioni si aggravano. Trasportata in una clinica di New York muore il 18 marzo.

Joely, sorella minore di Natasha, nasce il 9 gennaio 1965 a Londra ed esordisce a soli tre anni nel film I seicento di Balaklava, come la sorella più grande. Il suo primo ruolo importante è nel 1989 in un episodio della serie televisiva Poirot, ispirata ai gialli di Agatha Christie. Poi è nel cast dei film Sister, my Sister di Nancy Mecker e Loch Ness per la regia di John Hnderson.  Nel 1996 è la Disney a volerla per il ruolo di Anita in La carica dei 101, rifacimento dal vivo del famoso cartoon e nel 1999 recita in Punto di non ritorno di Paul W. S. Anderson e poi nel 2000 è con Mel Gibson in Il patriota. La sua carriera prosegue alternando cinema, teatro e palcoscenico Nel 2011 è in Anonymus del tedesco Roland Emmerich e in Millennium- Uomini che odiano le donne di David Fincher.

La dinastia dei Redgrave continuerà a regalare anche in futuro emozioni al pubblico teatrale e cinematografico. Ai nipoti di Vanessa, Lynn e Corin, il compito di mantenere alta la tradizione artistica della famiglia Redgrave, una delle più illustri del cinema e del teatro inglesi.

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Morgan matto da legare