Arriba España

Pubblicato il 10 Maggio 2014 in , , da Auro Bernardi

A Milano e Firenze festival del cinema iberico con i migliori film dell’ultima stagione

A parte Pedro Almodovar, che ha avuto una meritata fortuna internazionale, e, per i più cinefili, Carlos Saura, Alejandro Amenabar e pochi altri nomi, il cinema spagnolo è un oggetto misterioso, praticamente sconosciuto al di fuori dei confini nazionali. Ed è un peccato perché sono molti i registi iberici capaci di rappresentare la realtà con talento e ironia.
A colmare, sia pure in minima parte, questa lacuna arriva a Milano, dal 15 al 18 maggio, il Festival del Cinema Spagnolo. Apre la manifestazione il film di David Trueba Vivir es fácil con los ojos cerrados (È facile vivere a occhi chiusi), che ha fatto incetta di Premi Goya (gli Oscar spagnoli) tra cui quelli per il miglior film, la regia, l’attore protagonista e la colonna sonora (di Pat Metheny). Serata inaugurale giovedì 15 al cinema Apollo con proiezioni alle 20,00 e alle 21,30 alla presenza dell’attore Javier Cámara, interprete già noto al pubblico per Parla con lei, La mala educación e Gli amanti passeggeri di Almodóvar.

Io e i Beatles nella Spagna di Franco
Freda_POSTER_web“La storia che sta alla base del film l’ho letta su un giornale” dice Trueba. “Nel 1966, nella Spagna di Franco chiusa alle novità e dove la musica del Beatles era proibita, un insegnante di inglese, Juan Carrón Gañán, che oggi ha 88 anni, ascoltava le canzoni del Fab Four a Radio Lussemburgo e le utilizzava a scuola, con i suoi ragazzi. Quando Lennon andò in Almería per girare il film Come ho vinto la guerra di Richard Lester, Juan si mise in macchina e raggiunse il set per cercare di incontrare il suo idolo. Anche per farsi correggere il block notes con i testi delle canzoni”. Il titolo del film, infatti, non è che la traduzione spagnola di un verso di Strawberry fields forever che Lennon aveva iniziato a comporre proprio in Spagna, ispirato dalle piantagioni di fragole dell’Almería. Javier Cámara, che nel film si chiama Antonio San Roman, impersona appunto l’intraprendente professore. “Quando si incontrarono” conclude Trueba “l’insegnante ha dato a Lennon il suo quaderno e quest’ultimo gli ha corretto i testi e colmato le lacune. Il notebook esiste ancora e la cosa divertente è che dopo questo incontro, i Beatles hanno cominciato a pubblicare i testi delle loro canzoni sulle copertine degli album”. A conclusione della serata drink (gratuito) con il pubblico. Il film di Trueba uscirà nelle sale il 16 ottobre.

Donne e città
Altro ospite della manifestazione è il regista Jonás Trueba (nipote di David e figlio del premio Oscar Fernando) che presenta Los ilusos, un toccante omaggio al cinema. Della regista catalana Mar Coll è invece Tots volem el millor per a ella (Tutti vogliamo il meglio per lei), brillante dramma sulle facili apparenze la cui protagonista è una giovane donna che esce da un lungo coma. La città di Barcellona è anche protagonista di Barcelona nit d’estiu, (Barcellona notte d’estate), opera prima del regista Dani de la Orden, commedia romantica a episodi, con varie storie d’amore: tra due calciatori gay, tra due giovani presto genitori, tra due vecchi amici, un tempo amanti, che si rivedono riscoprendo gli angoli più magici della città. Il cartellone del festival è completato da Mòn petit di Marcel Barrena e Todas las mujeres di Mariano Barroso, premiato con il Goya per la miglior sceneggiatura e autentica rivelazione dell’anno. Protagonista è uno strepitoso Eduard Fernández. Il festival chiude domenica 18 maggio alle 18,00 con Carmina o revienta, primo film da regista di Paco León, attore tra i più celebri dello star system iberico. Commedia dal sapore almodovariano, verte sul personaggio di Carmina, madre-matrona andalusa capace di piegare la realtà al suo volere. Paco León sarà presente al drink di chiusura.

Da Milano a Firenze, passando per la Rai
Il festival milanese si tiene in tre sale: l’Apollo (inaugurazione e chiusura), il Palestrina, con tre o quattro proiezioni al giorno da venerdì 16 a domenica 18 maggio, e il Beltrade che domenica 18 maggio alle 21,00 ospita la proiezione speciale di Arrugas-Rughe di Ignacio Ferreras, premiato film d’animazione tratto dall’omonima graphic novel di Paco Roca. A coté del Festival, dal 14 maggio, l’Instituto Cervantes di via Dante ospita la mostra fotografica Cineastas Contados, i volti del cinema spagnolo di Oscar Orengo (ingresso gratuito).
Dal 6 all’8 giugno il Festival del Cinema Spagnolo si sposta al Cinema Odeon di Firenze con i film di David e Jonás Trueba e Mariano Barroso. Il Festival si svolge in concomitanza con la Settimana della Spagna a Firenze. Novità di quest’anno è la collaborazione della Rai che fino al 18 maggio presenta su Rai Movie, canale 24 del digitale terrestre, Notti Spagnole, un palinsesto elaborato sulla falsariga del festival.
Tutte le proiezioni del Festival sono in versione originale con sottotitoli in italiano.

Info: www.cinemaspagna.org

A PROPOSITO DEI FAB FOUR

La parola a Miss Kelly
Al cinema, martedì 27 maggio alle 20,30, proiezioni di La segretaria dei Beatles, film che che narra la storia della band attraverso gli occhi di Freda Kelly, cuore pulsante del fanclub internazionale. Freda era solo una timida ragazza di Liverpool quando Brian Epstein le chiese di lavorare per una band locale nella speranza di “renderla grande”. Il nome della band? The Beatles, of course. È stato così che un lavoro ordinario si è trasformato in un’avventura senza precedenti. Sin da subito Freda, una delle pochissime figure femminili nell’entourage del gruppo, ha avuto fiducia nei Beatles e i Beatles hanno avuto fiducia in lei, rendendola parte dei loro segreti più intimi.
I Fab Four sono stati insieme per 10 anni, ma Freda ha lavorato per loro per 11 diventando il riferimento assoluto del fanclub più importante della storia del rock. In tanti sono entrati e usciti dalla cerchia della band, ma Freda è rimasta, con la sua fedeltà incrollabile e discreta, con tutta la sua dedizione e la sua professionalità, senza mai concessioni al gossip.
Oggi, dopo 50 anni, il regista Ryan White ha deciso di lasciare la parola proprio a Freda perché potesse raccontare per la prima volta la storia dei Beatles sotto una prospettiva nuova. È nato così La Segretaria dei Beatles, racconto straordinario di una testimone d’eccezione.
L’elenco delle sale di proiezione sul sito www.nexodigital