Appuntamenti con il cinema 15-30 aprile, di Giuliana Porta

Pubblicato il 21 Aprile 2011 in , da redazione grey-panthers

Secondo appuntamento mensile di questa rubrica dedicata  al cinema. Film appena usciti, ma non solo: quelli che poche sale hanno inserito in programmazione o che non hanno fatto scalpore, ma che meritano senz’altro di essere visti; quelli che si possono acquistare e guardare comodamente dalla propria poltrona di casa.  

Per chi rimane in città durante le festività pasquali, o per chi anche in vacanza non vuole perdersi il piacere di un bel film, ecco quello che ci sentiamo di consigliarvi.

AL CINEMATOGRAFO: SE NE PARLA E PIACERA’ SICURAMENTE ANCHE A NOI

Habemus Papam (Genere: Commedia; Durata: 104′; Regia: Nanni Moretti; Cast: Margherita Buy, Roberto Nobile, Michel Piccoli, Nanni Moretti, Jerzy Stuhr, Renato Scarpa, Franco Graziosi, Massimo Dobrovic, Leonardo Della Bianca). Dopo che finalmente é stato scelto il nome del nuovo Papa, il predestinato non é sicuro di volersene addossare le responsabilità, attraversa un momento di depressione e così viene chiamato uno psicanalista per aiutarlo a superare questo suo momento di appannamento… Ben girato, ben diretto, ben interpretato, ha il merito di portare in primo piano un argomento importante, quello della responsabilità personale di fronte alle sfide cui la società attuale chiama (non solo il Pontefice). Un dramma umanissimo, senza particolari riferimenti alla fede, che offre tuttavia spazio alla commedia. Con molti riferimenti e richiami alla metafora.

DA SCOPRIRE NELLE SALE CINEMATOGRAFICHE:

Another year  Titolo originale: Another Year; Nazione: Regno Unito; Anno: 2010; Genere: Commedia, Drammatico; Durata: 129′; Regia: Mike Leigh; Cast: David Bradley, Jim Broadbent, Karina Fernandez, Oliver Maltman, Lesley Manville, Ruth Sheen, Imelda Staunton, Peter Wight, Martin Savage, Michele Austin, Philip Davis.

Primavera: Gerri e suo marito Tom coltivano con amore il loro lotto di terra; si prendono cura di Joe, il loro figlio trentenne insoddisfatto perché ancora single, e Mary, una collega di Gerri che beve troppo e si lamenta della sua disastrosa vita sentimentale. Estate: da Londra arriva Ken, un amico di infanzia di Tom, cresciuto come lui a Derby. Autunno: tornando dall’orto, Gerri e Tom trovano la gradita sorpresa di Joe che li aspetta a casa con la sua nuova compagna, Katie. Inverno: Gerri, Tom e Joe vanno a Derby al funerale della moglie del fratello maggiore di Tom, Ronnie… E’ lo scorrere della vita colto in un intero anno, attraverso le interazioni tra persone comuni a cui sembra non accadere niente di eccezionale. Lo scorrere del tempo, e con esso la storia dei protagonisti, è colto con una messa in scena quasi teatrale, con molti interni e lunghi dialoghi. Dove sta allora lo straordinario? Nella Vita stessa, in se stessi e negli altri. Vale la pena, quindi, di raccontarla.

Poetry  Titolo originale: Shi; Nazione: Corea del Sud; Anno: 2010; Genere: Drammatico; Durata: 139′; Regia: Lee Chang-dong; Cast: Da-wit Lee, Yong-taek Kim, Jeong-hee Yoon, Yun Junghee.

Mija è una donna di 66 anni eccentrica e piena di curiosità; vive con suo nipote, un liceale, in una piccola città di provincia nella Corea del Sud. Per caso inizia a frequentare un corso di scrittura poetica e, per la prima volta nella sua vita, a scrivere una poesia. Intraprende così un percorso fatto non di tecnica da apprendere, ma di nuovi occhi con cui guardare l’intorno, la vita, la morte, ciò che per sessant’anni gli è passato accanto senza ricevere la giusta attenzione. Allo stesso tempo, poesia è anche ciò che il regista Lee Chang-dong vuole cercare di far trascendere dallo schermo allo spettatore. Il film è costruito quasi interamente su sequenze silenziose (caratteristica che accomuna molti film di produzione coreana) e di semplice osservazione che vive la protagonista, che dimostrano una ricerca piuttosto alta di linguaggio. Unica pecca, una durata forse eccessivamente lunga (poco più di due ore), anche se compensata dalla eccellente interpretazione della protagonista, Yu Junghee. Il film è uscito in Italia all’inizio di aprile ma era già stato presentato al Festival di Cannes nel 2010 vincendo, tra l’altro, la Palma per la Miglior Sceneggiatura.

DA ACQUISTARE:

Una sconfinata giovinezza

Nazione: Italia; Anno: 2010; Genere: Drammatico; Durata: 98′; Regia: Pupi Avati; Cast: Fabrizio Bentivoglio, Francesca Neri, Serena Grandi, Gianni Cavina, Lino Capolicchio, Manuela Morabito; Data di uscita dvd: 2 marzo 2011

Lino Settembre, firma della redazione sportiva del “Messaggero”, e sua moglie Chicca, docente di Filologia medioevale alla Gregoriana, vivono da ormai 25 anni una vita coniugale serena. Lino, da qualche tempo, accusa però problemi di memoria, che via via si accentuano andando a compromettere in modo sempre più evidente il quotidiano svolgersi delle sua attività sia nell’ambito professionale sia familiare. Alternando, nella narrazione, presente e passato (facendo ricorso, per quest’ultimo, a una fotografia dai toni seppia) Pupi Avati racconta una straordinaria storia: quella di un amore che da coniugale si trasforma in materno, rivolto ad un uomo che regredisce, mentalmente parlando, all’infanzia. Tornando all’età di 9 anni, Lino Settembre diventa, per la donna a cui non ha potuto dare un figlio, un bambino di cui finalmente occuparsi. E’ un mutamento che contribuisce a togliere dolore ed enfasi al film trasformandolo in una favola che forse manca un po’ di compattezza: i continui flashback dimostrano probabilmente una sotterranea indecisione del regista tra un’impostazione descrittiva che segue in ordine cronologico l’avanzare della malattia e un approccio meno convenzionale che lascia spazio alla fantasticheria.