Archeologia: le idee di dicembre

Pubblicato il 14 Dicembre 2009 in , da Vitalba Paesano

50MILA SOLDATI NEL NULLA

50mila soldati persiani, 2500 anni fa, il nulla.

Il celebre storico greco Erodoto narra che nel 524 a.c. Cambise II, figlio di Ciro il Grande, inviò un’armata di 50mila uomini da Tebe nel Sahara per attaccare l’oasi di Siwa e distruggere l’oracolo al Tempio di Ammone. Di questi “interminabili” uomini si persero le tracce a causa di una gigantesca tempesta di sabbia che li inghiottì e seppellì. Un “mito” avvolto da mistero, fino a poco tempo fa ancora privo di riscontri archeologici. Oggi, grazie alla scoperta di due Indiana Jones italiani -i fratelli Castiglioni-, il racconto di Erodoto si concretizza e uno dei più grandi enigmi della storia viene svelato: armi in bronzo –spade e punte di freccia in bronzo, coltelli di ferro e uno scudo d’incontestabile fattura achemenide-, un braccialetto d’argento, un orecchino e una “valle” di ossa umane trovati nei pressi di una caverna nel deserto del Sahara, potrebbero essere i resti del tanto “agognato” esercito sparito nel nulla venticinque secoli fa.…un nuovo tassello di un puzzle tanto affascinante quanto enigmatico.

  Bella e seducente non solo in vita, ma anche nell’aldilà.

Chiusi, anno 2005. La tomba dell’aristocratica donna etrusca Thana Plecunia -II sec a.c.-, fino a quel momento sigillata da una piastra di terracotta che ne riportava il nome in caratteri porpora, fu schiusa da un gruppo di esperti archeologi per svelare l’interessante e incredibile contenuto: accanto alla splendida urna in travertino dipinto con scolpiti un volto di donna e due grandi foglie, “riposava” un piccolo cofanetto, una sorta di “beauty-case”. Decorato con avorio e metalli e con i piedi in osso a forma di sirene, custodiva i preziosi oggetti per la toilette della donna -una coppia di anelli in bronzo, una pinzetta, due pettini e un balsamario in alabastro alessandrino-; quest’ultimo straordinario….a distanza di duemila anni, il tappo naturale di argilla che lo sigillava ne aveva preservato l’unguento originale -giallo pallido, solido e omogeneo-, miscela di resine naturali e olio di moringa d’origine egiziana. Unguento…una preziosa crema cosmetica, per essere attraente non solo in vita, ma anche oltre la morte; un “beauty” per accompagnare la donna nella nuova realtà o come augurio per trovare marito.

 

 

 

 

 

  L’ORIGINE DELLE PAROLE

PUPILLA: deriva dal latino, è il diminutivo di pupa (bambola), quindi “bambolina”. Già, la pupilla dell’occhio rispecchia in piccolo l’immagine di chi guarda, come fosse una bambolina! Anche in greco, kore significa fanciulla e pupilla dell’occhio.

MONETA: deriva da Giunone Moneta, la divinità romana a cui era stato dedicato, sul Campidoglio, un tempio in cui si trovava anche la zecca. Giunone veniva chiamata Moneta (dal latino monere, avvertire), in quanto si credeva avesse predetto ai Romani, avvertendoli così in tempo, un grave flagello. Secondo altri invece, l’origine sarebbe greca da monytes (indicatore), per cui moneta significherebbe “che indica il valore”.

CURIOSITA’

I BIMBI NELL’ANTICHITA’: COME GIOCAVANO? Se la nostra civiltà si è evoluta e ha compiuto “passi da gigante”, i nostri piccoli invece, continuano a giocare come una volta…sorprendente! Giocattoli meccanici sofisticati –soldatini/animali- erano impiegati dai bambini egizi, bambole di pezza con capelli veri dalle bimbe; li divertiva inoltre, una sorta di “gioco della campana”, il khuzza lawizza. In Grecia invece, i bimbi giocavano con la classica altalena e con il tipo basculante; sia i ragazzi più grandi greci e romani che le giovani donne poi, s’intrattenevano con i dadi o astragali. Sorprendenti similitudini!

Cleopatra poliglotta?

Narra lo storico Plutarco: “aveva una conversazione affascinante, persuasiva, stimolante. Era un piacere ascoltare il suono della sua voce; ella accordava con grande destrezza la sua lingua come uno strumento pluricorde, a seconda della lingua parlata al momento e usava gli interpreti solo in rarissimi casi; in genere rispondeva da sé nella lingua dell’interlocutore”. Figura di grande fascino e carisma, ambiziosa e colta, la sovrana dell’Antico Egitto Cleopatra era poliglotta. Il numero esatto delle lingue da lei conosciute rimane incerto; secondo lo scrittore greco, parlava l’ebraico, l’arabo, il siriano, la lingua dei Medi, quella dei Parti e il “troglodite”, ma ancora, il latino per i “contatti” con Cesare e Antonio e la lingua egizia, l’unica della sua dinastia a conoscerlo. Incredibile donna!

LA GRANDE MURAGLIA CINESE SEMPRE PIU’ LUNGA

9.000 km, non 6.300 come finora creduto! L’ente per l’eredità culturale cinese e l’ufficio per i rilevamenti e la cartografia di Pechino hanno dichiarato che l’incredibile e meravigliosa Grande Muraglia Cinese è molto più lunga di quanto finora stimato…6.260 km di mura vere e proprie, ma anche 2.200 di barriere naturali –fiumi e monti- e 360 di trincee, un totale di oltre 2500 km aggiuntivi!

 IL CIOCCOLATO? ANCORA PIU’ ANTICO

Dal 600 a.c. al 1400-1100 a.c….la celebre e apprezzatissima bevanda sarebbe stata introdotta nella civiltà oltre cinquecento anni prima di quello finora ritenuto! Se i recenti scavi nell’area di Puerto Escondido in Honduras ne hanno confermato l’origine legata ai Maya, l’analisi dei residui estratti dal vasellame rinvenuto ne ha invece “anticipato” l’invenzione di molto, rivelando inoltre un iniziale utilizzo del cacao ben differente da quello attuale: in un primo momento infatti, era la polpa del frutto ad essere lasciata fermentare fino ad ottenerne una bevanda alcolica, solo successivamente, i semi mescolati con peperoncino, miele, erbe e fiori furono lavorati al fine di ricavarne un liquido da bere o inalare. Piacevole e “gustosa” scoperta!

Contributo di Alice Cecchetti