Via i padroni: le vacanze di cani e gatti

Pubblicato il 19 Luglio 2019 in da redazione grey-panthers

Tocca prenotare le vacanze anche per loro. Per l’estate (forzata) a Milano degli amici pet ci sono almeno quattro buone alternative. Una pensione all’aperto o un hotel garden in città, ma anche il babysitteraggio sotto forma di dogsitter, a domicilio o fuori casa. Un boom di richieste: secondo i dati della Camera di commercio di Milano le attività che gestiscono i servizi per animali sono aumentate dal 2010 in Lombardia del 117%, con il maggior numero di imprese attive nel capoluogo (178) ma con gli incrementi percentuali più alti in Brianza (315%). Il livello negli anni si è alzato, fino ad arrivare a suite a 5 stelle come Cat Suite Home, in zona Crescenzago. Mirella Ariata ha creato in un loft di 110 metri quadri casette colorate dotate di ogni comfort per i gatti. L’equivalente (di lusso) a quattro zampe è Harmonia Dog-Dog, nei pressi del Parco Lambro: oltre mille metri quadri in cui si organizzano anche attività di socializzazione e corsi di nose work per allenare l’olfatto.

Daniele Mulazzi, a Monza, gestisce “La casa dei cuccioli“, un negozio per vendita di prodotti, toelettatura e Spa, ma insieme a una rete di pet sitter fornisce in Brianza e anche a Milano cura a domicilio e asilo diurno: “Sono soluzioni alternative che permettono agli animali di esser liberi — spiega Mulazzi —. Ovviamente c’è una fase di adattamento e conoscenza fondamentale”. Ermanno Giudici, presidente Enpa Milano, e Barbara Zizza, presidente della sezione monzese Leidaa concordano: “È fondamentale verificare bene a chi si portano i propri animali per evitare spiacevoli conseguenze”. C’è chi offre Spa, chi ha collegamento video con il box del cane, chi manda filmati ai padroni in vacanza, chi offre diete speciali, chi fa servizi massaggi e relax.

E allora la parola d’ordine resta: evitare improvvisazioni. Anche perché, come spiega l’avvocato Francesca Passerini, “la normativa esiste, ma spesso viene elusa. Per cui il consiglio è verificare le condizioni della struttura e se questa è in regola”. In particolare qualche confusione esiste ancora per gli animali come conigli, pesci, tartarughe, rettili. Perché spesso è complicato aprire pensioni che specificamente si occupino di loro. “Quella del dog sitter invece è una figura senza regolamentazione — prosegue Zizza —. Mancano norme certe sia da un punto di vista fiscale, che professionale. I cani sono esseri viventi e per prendersene cura è necessaria una competenza specifica”. Ivano Vitalini, educatore cinofilo operativo a Monza, conferma che “patiamo una carenza di normativa e professionale, spesso viene fatto come secondo lavoro, c’è chi con questa attività ci mantiene la famiglia”. “Sarebbe importante — prosegue l’avvocato Passerini — inquadrarle come figure professionali a tutti gli effetti, così come avviene all’estero. In questo modo si avrebbe la possibilità di sceglier tra varie forme di ospitalità professionale”.

In ogni caso passione e professionalità restano le carte vincenti. Laura Rossi, titolare di una pensione per cani di 10 mila metri quadrati, struttura storica del panorama milanese nel centro ippico San Pedrino di Liscate, spiega di avere, soprattutto d’estate, il sold-out: “Ma preferisco non saturare mai la struttura per garantire qualità nell’accoglienza. Certo, i periodi estivi sono i più intensi di lavoro, ma i clienti tendono a fidelizzarsi e tornano a trovarci”.

 

di Leila Codecasa e Riccardo Rosa

Fonte   Corriere della Sera