A Pistoia si parla di Creatività e cambiamento

Pubblicato il 24 Maggio 2018 in da redazione grey-panthers
Pistoia – Dialoghi sull’uomo

Si terrà da venerdì 25 a domenica 27 maggio la nona edizione di Pistoia – Dialoghi sull’uomo, festival di antropologia del contemporaneo promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e dal Comune di Pistoia, ideato e diretto da Giulia Cogoli. “Rompere le regole: creatività e cambiamento” è il tema del 2018, sul quale verteranno i 26 incontri con antropologi, filosofi, storici, scrittori e pensatori italiani e internazionali, chiamati a riflettere su cosa abbia fatto evolvere la civiltà umana, quale sia il motore che spinge costantemente l’essere umano al cambiamento e quanto sia importante rompere le regole per rinnovarsi. La creolitudine, il meticciato, gli incroci e le ibridazioni culturali sono stati da sempre occasione di forte impulso creativo: in un momento storico caratterizzato da imponenti flussi migratori e da una globalizzazione pervasiva, l’antropologia può offrire una diversa angolatura dalla quale riflettere su cosa sia oggi la creatività e quali siano le sue leve, per sopravvivere o semplicemente per vivere meglio. I dialoghi sono quelli tra i relatori, quelli con il pubblico e quelli tra le diverse discipline, perché dialogare è fondamentale per meglio capire, conoscere e confrontarsi.

Torna con la seconda edizione il Premio Internazionale Dialoghi sull’uomo, conferito a una figura del mondo culturale che con il proprio pensiero e la propria opera abbia testimoniato la centralità del dialogo per lo sviluppo delle relazioni umane. Quest’anno vede vincitore lo scrittore africano Wole Soyinka, Premio Nobel per la Letteratura 1986. Soyinka – che nell’intera sua opera ha spiegato come la vitalità e la spiritualità africane potrebbero aiutarci ad affrontare un presente sempre più difficile – è la guida perfetta per accompagnarci verso un incontro che deve avvenire, per la salvezza della nostra specie e per fronteggiare il flusso migratorio a cui assistiamo oggi. Sabato 26 maggio in piazza del Duomo una serata sulla grande letteratura: Wole Soyinka, in un dialogo con l’antropologo Marco Aime, indicherà come recuperare valori forti attraverso il riconoscimento reciproco, conoscersi e dialogare è necessario: occorre abbandonare vecchi pregiudizi e guardarsi negli occhi.

Il festival si apre in piazza Duomo, nella grande tensostruttura allestita nel cuore della città. Inaugura i Dialoghi 2018 la conferenza di apertura dello scrittore Alessandro Baricco: Sette cose da sapere sulla insurrezione digitale (ingresso gratuito).Vie di fuga è il titolo della conferenza dell’antropologo Adriano Favole. Nasciamo in culture e lingue che ci plasmano e ci forniscono strumenti reali e simbolici per orientarci nel mondo, tuttavia non siamo del tutto prigionieri di esse. Partendo da racconti di viaggio ed esperienze di ricerca antropologica come pellegrinaggi, migrazioni, sogni, letteratura, satira e cinema, l’antropologo indaga i modi in cui gli esseri umani rompono le regole, cercando di cambiare la propria esistenza. Il tema è affrontato da Favole anche nell’omonimo volume in uscita per il festival nella serie dei libri Dialoghi sull’uomo edita da UTET. La scrittrice Simonetta Agnello Hornby e lo psicologo e giornalista Massimo Cirri dialogano sull’essere Diversamente creativi. Un confronto su un punto di vista “altro” e importantissimo,

 

Un percorso sulla creatività fra scienza e letteratura è quello proposto sabato 26 dal chimico e scrittore Marco Malvaldi, il quale sostiene che il modo di pensare di un chimico non è molto diverso da quello di un poeta. Come gli atomi sono le lettere del linguaggio della chimica, che si combinano in parole (le molecole) e in frasi (le reazioni chimiche) e riescono a spiegare un fenomeno naturale universale, così a un poeta bastano due o tre versi per muovere sentimenti profondi nel lettore. “Quale empatia nella società dominata dalla paura dell’altro?” È la domanda posta dalla filosofa Laura Boella: in un’epoca in cui la socialità umana si è sviluppata in forme inedite – connessione in rete, social network, circolazione planetaria di capitali, di turisti, del sapere e dell’informazione – la capacità empatica, considerata la base evolutiva dell’interazione e cooperazione sociale, si trova di fronte a nuove sfide e ad un impegno creativo per esplorare il mondo dell’”altro”.
Lo scrittore e critico letterario Emanuele Trevi e il critico e curatore d’arte Davide Daninos propongono una riflessione sugli studi degli artisti e scrittori. Lo studio è il luogo che da almeno settecento anni sembra accomunare il lavoro di scrittori, artisti e intellettuali: è uno spazio di cambiamento, di possibilità, privato e spesso sconosciuto. Osservarne la nascita ed evoluzione significa guardare da un punto di vista privilegiato le abitudini e il cambiamento del pensiero moderno.
Oggi stiamo assistendo a un’inversione di valori, la fiducia è stata “sfiduciata”: conta rompere le regole, cancellare il passato, ma anche il futuro. Alla “democrazia del pubblico” è subentrata una “democrazia im-mediata” che, attraverso la rete, salta e contesta ogni mediazione, ma il politologo Ilvo Diamanti avverte che è soprattutto la sfiducia a compromettere le relazioni personali e le mediazioni sociali e a indebolire il tessuto della società.

Domenica 27
 lo storico Giovanni De Luna analizza la situazione che ha portato alla “rivoluzione” sessantottina e si interroga sul perché non ci siano più stati momenti di rivolta simili. Mezzo secolo fa, ovunque i protagonisti furono i giovani: diventati nel dopoguerra produttori, consumatori, elettori e con il ’68 militanti. A unificare la protesta giovanile fu la disobbedienza, lo scontro con regole che appartenevano al passato. Giovinezza e disobbedienza: questo il binomio su cui fondare oggi la lettura storica di quel movimento.Il ridere è una via di fuga, un modo per rompere le regole, afferma l’attore, scrittore e drammaturgo Moni Ovadia. La cultura ebraica sicuramente ha sempre messo in atto questa modalità, la risata ebraica ha origini antiche, bibliche e rappresenta forse l’unica salvezza per un popolo così martoriato: un vero e proprio cortocircuito tra ironia e ordine costituito.

I Dialoghi propongono una mostra fotografica, che completa le riflessioni del festival con contenuti visivi: “Dove nascono le idee. Luoghi e volti del pensiero nelle foto Magnum”. Curata da Giulia Cogoli e Davide Daninos, organizzata in collaborazione con Magnum Photos e Contrasto, l’esposizione presenta 40 scatti di importanti fotografi che conducono il visitatore negli studi di grandi artisti e pensatori – tra i quali: Francis Bacon, Constantin Brancusi, Giorgio de Chirico, Albert Einstein, Alberto Giacometti, Ernest Hemingway, Frida Kahlo, Primo Levi, Giorgio Morandi e Pablo Picasso – per osservare il luogo in cui non solo le idee nascono, ma dove trovano anche i giusti strumenti per diventare tangibili. Dal 25 maggio al 1 luglio nelle Sale Affrescate del Palazzo Comunale di Pistoia, con ingresso libero.

Pistoia – Dialoghi sull’uomo – dal 25 al 27 maggio

Biglietti: in vendita dal 27 aprile (€ 3,00 incontri e proiezioni cinematografiche – € 7,00 spettacoli) presso La Torre, via Tomba di Catilina, 5/7, Pistoia, e sul sito www.dialoghisulluomo.it.

Informazioni e programma: www.dialoghisulluomo.it