“… cantavo l’eternità del tempo e i mondi infiniti ove sostare…” così Paola Pancaldi Pugolotti, in “Poesie in transito” si pone domande sul suo destino e il suo rapporto con il tempo. Ha vissuto parte della sua vita come se tutto fosse eterno, ma ora si sente… “una cicala stanca”. Ascoltiamola
Il tempo
Quando hai bussato alla mia vita
avevo occhi e mani come ali vagabonde.
Non bastava il fieno dell’estate
o lo scorrere audace del torrente,
servivano altri canti e archi di luce
nelle notti colme di papaveri.
Poi entrarono le comete ed esplosero
nei giardini ricamati d’agosto.
Fu facile crescere costruire creare,
come dèi dalle molteplici braccia.
Viaggiavo il tempo come un fiume
che non abbia mare, ma un fluire
infinito in conche d’oro senza sbarre
in un tramontare di albe senza sangue.
Cantavo l’eternità del tempo
e i mondi infiniti ove sostare.
Ora sono una cicala stanca.
Il tempo non è una fionda che ci scaglia
o un gomitolo che ci avvolge e ci contiene,
forse è un incessante moto che ci spinge
e respinge come una spirale che mulina
o forse ancora è solo un muovere breve
verso un inevitabile nulla,
il nulla assurdo del non tempo.
(da “Poesie in transito”)
Dice ancora l’autrice:
Questa è una poesia nella quale, attraverso una trama di ricordi e una sequenza di accadimenti, giungo a farmi domande sul mio destino nel tempo. Ho trascorso parte della mia vita come se tutto fosse eterno, ma ora sono “una cicala stanca”, che non sa più cantare. E allora emerge, prepotente, la domanda: cos’è il tempo? Il tempo esiste? Che ruolo abbiamo all’interno del tempo?
E se il tempo non è ciclico, ma lineare, dove finisce? La conclusione è malinconica: forse noi camminiamo verso il nulla.
A questa poesia vorrei associare un brano (tratto da “Piccoli diari e pensieri disordinati” )
“Perché mi spaventa la notte, la notte senza desideri, il cielo senza stelle, la luna, non più come riferimento, ma solo nel suo eterno essere attaccata al cielo? È triste adesso vedere la luna con cui barattavo sogni e immaginavo il mio destino. La luna calma, fredda, indifferente. Voglio una luna che giochi, che si nasconda e poi appaia nel suo splendore di rinascita. Non è semplice mescolare passato e presente quando il passato ancora urla, ritorna nei sogni, mi illude e mi confonde.
Essere giovani e non saperlo: ecco la condanna dei vecchi. Non aver saputo approfittare della bellezza o dell’intelligenza. Sono beni provvisori, che se ne vanno più veloci di ogni previsione, che non tornano se non nei ricordi. Il presente è senza futuro oggi.”
Tempo (2024)
Dipinto di Saadia Moura
Opera originale (pezzo unico)
Dipinto, acrilico su tela (Pittura realizzata con pigmenti tradizionali mescolati a resine sintetiche.)
Dimensioni: altezza 70 cm, larghezza 50 cm
Condizioni dell’opera: perfette
Cornice: l’opera non è incorniciata
“Tempo” è un’opera di colori che evocano i diversi passaggi del tempo, sempre ispirati dalla forza del colore e trasmessi ciascuno con ordine: i momenti belli e i momenti difficili.
“Penso sempre che i miei lavori siano incompiuti, proprio come il tempo. Creo opere d’arte (mie)”.
da: https://www.artmajeur.com/saadia-moura/en/artworks/18459325/tempo