Alla ricerca della mela perfetta

Pubblicato il 12 Marzo 2018 in , , da redazione grey-panthers

Care Responsabili della Rubrica,

ho cinquant’anni, le donne mi definiscono di bell’aspetto, simpatico e personalmente sono affascinato da tutto ciò che è moderno e tecnologico. Infatti, scapolo convinto come sono ormai da anni, faccio un uso felice delle app di incontri: ormai sono il mio mondo. Ho cominciato con Happen, poi Tinder, infine Once. Ho tre profili e un sacco di donne con cui esco almeno due volte a settimana. Se mi piacciono e scatta la scintilla, facilmente ci finisco a letto. Se invece non c’è chimica, passiamo serate piacevoli, con buona musica, cibo raffinato e del buon vino e poi ci diciamo addio. Per un “immaturo sentimentale cronico” come me (così mi ha definito una delle poche donne con cui ho avuto une relazione duratura, ovviamente finita male), scoprire le app di incontri è stata “la svolta”. Abito sui colli bolognesi e, senza le dating app, non mi sarebbe stato facile trovare così tante donne con cui uscire. All’inizio le incontravo durante i viaggi organizzati, per me forieri di tanti incontri, oltre che di esperienze indimenticabili. Ora che sono dipendete da questo nuovo strumento, ringrazio il mondo per essere così tecnologicamente avanzato. Ma perché vi scrivo? Vi starete domandando, e a ragione. Il fatto è che comincio a chiedermi perché non riesca a trovare la donna giusta. Sono due anni, ormai, che non vado oltre la seconda o terza uscita. E’ come se “cercassi la mela perfetta” senza mai trovarla: una volta è troppo magra, l’altra volta parla troppo, l’altra ancora non scatta la scintilla. Insomma, è mai possibile che nessuna creatura dell’altro sesso riesca a destare abbastanza interesse, in me, da trasformare una semplice frequentazione in qualcosa di serio? Non che io sia infelice, intendiamoci. Vivo sereno anche così, ma a volte me lo chiedo.

Grazie di un vostro parere sincero.

Schizzinoso


Risponde Rebecca:

Caro Schizzinoso,

che storia interessante, la tua! Mi ha fatto molto riflettere. Il fatto, a mio parere, è che il mondo di oggi, quel mondo “moderno e tecnologico” di cui tu tessi appassionatamente le lodi, è stato ideato e programmato per semplificare la vita a chi vuole star da solo. Ai single incalliti e felici, per intenderci. Pensaci: i vari Netflix, Sky, oltre che – neanche a dirlo – le numerose app di incontri su cui la tua storia pone l’accento, sono strumenti validi per addolcire la vita a chi, in fondo, desidera vivere da solo, ma con benefits. Con questo non voglio dire che una coppia non possa allietare le proprie serate guardando i film su Netflix però, pensaci bene, per i single  questi strumenti sono davvero una manna dal cielo. Avere le serate programmate anche senza dover dipendere dalla presenza di un’altra persona, che implica compromessi e responsabilità, oltre, naturalmente, ai vantaggi della condivisione. Stessa cosa dicasi per la palestra (azzardo ma ho l’impressione che anche tu sia uno di quegli uomini con l’abbonamento annuale, che vanno in palestra due o tre volte a settimana), che diventa un impegno fisso con se stessi, e con la cura del proprio corpo. Insomma, il mondo di oggi favorisce per certi versi uno stile di vita come il tuo, e il fatto che tu ti stia domandando se ci sia qualcosa di strano in te, denota  profondità e autoriflessione. La risposta è che stai bene così, e secondo me non devi sentirti in colpa. Hai un tuo equilibro, nessun bisogno stringente e quindi non trovi nessuna che desti in te abbastanza interesse e curiosità da convincerti a scardinare la tua routine consolidata. Intessere una relazione duratura, innamorarsi, significa rinunciare a una parte di sé per aprirsi all’altro. Significa scardinare il proprio equilibrio narcisistico per creare lo spazio per l’Altro da sé. Non è un cambiamento da poco e, soprattutto, non è da tutti. Perciò, secondo me, è giusto riflettere su stessi, ma non cercare di cambiare a tutti i costi. Finché la barca va, lasciala andare! Quando e se, sentirai che le tue esigenze sono diverse, ti verrà naturale cambiare atteggiamento e, forse, troverai improvvisamente sull’albero una mela abbastanza matura da meritare di essere colta. Buona fortuna!

Rebecca


Risponde Marina:

Gentile amico, forse incomincia a sentire troppo ripetitivo il suo copione, per quanto apparentemente variegato e ricco? Un incontro, forse due, al massimo tre. Poi tutto finisce e si ricomincia da capo. Le occasioni non mancano, facilitate dai mezzi. Ma la mela intera non c’è. La mela, ma io non mi intendo di botanica, è il risultato di un processo lento e paziente. Per questo al suo interno si trovano la polpa, i semi, il torsolo più duro. E’ un lavoro prezioso e continuo che per noi fa madre Natura. Negli incontri sentimentali, se ci pensa un momento lo sa anche lei, non si recita un copione già scritto, attivando antenne superficiali per cogliere gli aspetti salienti di una persona in un battito di ciglia. Lasci a casa le app, per un mese, e guardi con curiosità il mondo che la circonda. Apprezzi la cortesia della signora alla cassa del bar dove prende il caffè ogni mattina, recuperi una vecchia amica dimenticata da un po’ e faccia esercizio per scoprire se e cosa è cambiato in lei. Parli, si esponga, stia a vedere cosa le propone la vita. Probabilmente non troverà la mela intera, ma comincerà a percepire i diversi profumi: la renetta, la golden, la delizia. Così potrà fare nuove interessanti scoperte… Auguri