Due + due: la famiglia e l’arrivo dei gemelli

Pubblicato il 7 Marzo 2018 in , , da redazione grey-panthers

Care Rebecca e Marina,

vi scrivo perché nella mia vita è da poco arrivato un uragano. Anzi due. Mia moglie è rimasta incinta di due gemelli, che sono nati ormai sette mesi fa. E’ stata una gioia indescrivibile, cercavamo un figlio da tempo e, non essendo più di primo pelo entrambi, non era detto che sarebbe arrivato. A questo punto, vi starete chiedendo come mai vi scriva: ecco, qui viene il bello. Ne sono stupito io stesso, ma mi sto scoprendo geloso. Proprio così. E di chi? Vi starete domandando… dei gemelli, naturalmente!  Ma lasciate che mi spieghi meglio. All’inizio, come dicevo, è stata una gioia incommensurabile: se già la nascita di un figlio è un enorme impegno, figurarsi l’arrivo di due! Eravamo impegnati notte e giorno (mia moglie) e notte e notte (io, che non ho preso ferie dal lavoro). Sono stati mesi intensi e, a parte l’aiuto discreto dei miei suoceri, che ci sono stati di grande aiuto, devo dire che ce la siamo cavata bene: i gemelli crescono e tutto sembra andare per il meglio. Salvo il fatto che io, dopo l’entusiasmo inziale, ho cominciato a sentirmi trascurato. Mia moglie non ha occhi che per loro, attenzioni che per loro, e a me non pensa. Il sesso è diventato a dir poco sporadico, e non abbiamo più un attimo per noi. Siamo stati una coppia che divideva tutto, prima del loro arrivo, e confesso che quei week end a non far niente, assieme, noi due, senza preoccupazioni, cominciano a mancarmi. Sentendomi in colpa, oltre che un imbecille, ho consultato un mio amico psicologo che mi ha rassicurato, dicendo che è assolutamente normale, e che si tratta di un periodo transitorio. Mi ha consigliato anche di parlare con mia moglie, esprimendole il mio stato d’animo, ma io mi sento un immaturo e non voglio darle altre preoccupazioni, oltre a quelle che ha già. Perciò, cerco di fare il padre modello e ignoro quella vocina dentro di me che reclama un po’ di attenzione.

Lo so, sono patetico, ma ho bisogno di un consiglio. Voi cosa ne pensate? Grazie,

Anonimo Bergamasco.


 Risponde Rebecca:

“Caro Anonimo Bergamasco,

Innanzitutto auguri! Che splendida avventura! E grazie per questa lettera così sincera. Non è da tutti essere così autenticamente introspettivi, lo sa? Confesso che anche io, come il suo amico psicologo, non ci trovo nulla di male, nel fatto che lei si senta trascurato. Si capisce da ciò che scrive (e da come lo scrive), che è una persona riflessiva e che conosce i suoi doveri di padre, tanto che prova pudore e forse addirittura vergogna, nel raccontare la sua storia. Io credo che l’arrivo di due figli contemporaneamente possa essere un grande trauma per entrambi i componenti della coppia. Mentre la donna, però, nel suo ruolo di madre, è impegnata a 360 gradi  nella nuova avventura genitoriale, l’uomo ha inizialmente un ruolo più defilato, che lascia spazio alla riflessione e a un maggior contatto con i propri bisogni…bisogni che, almeno per i primi anni, vengono totalmente trascurati a favore del benessere dei figli. E’ normale, quindi, che lei, nella sua sensibilità e in quel poco tempo libero in più che la condizione paterna le consente, si renda conto di quanto la vostra vita sia cambiata e di quanti sacrifici siano necessari! Se posso darle un consiglio, tra qualche tempo, forse non subito, si prenda un cane! E’ vero, da un lato rappresenta un ulteriore impegno, ma dall’altro credo che possa essere un modo per ritagliarsi un piccolo spazio per sé, mentre sua moglie è alle prese con i due uragani, e per vedere tutta la faccenda con maggior distacco. Quanto al resto, il tempo vola, si sa, e prima che lei se ne accorga avrete di nuovo del tempo per voi due, come coppia: i figli crescono in men che non si dica! Auguri di nuovo!

Rebecca


Risponde Marina:

Gentile amico, felicemente travolto dalla nascita di due gemelli, nella sua lettera ci sono troppo pochi elementi per darle un consiglio in profondità. I due gemelli, per esempio: sappiamo solo che hanno sette mesi, ma non ci dice se sono maschio e femmina, o due femmine, o due maschi. Sembra quasi che li abbia presi in coppia anche dentro di sé e che non li veda ancora come due persone distinte. Sono al momento soprattutto un problema da gestire, forse, e non due identità diverse da scoprire. Sua moglie, poi: compagna apprezzata e amata, impegnatissima a reggere la nuova famiglia raddoppiata, ma… cosa sente e pensa del suo rapporto attuale con il marito? Sesso e confidenza, momenti solo per voi mancano anche a lei? Ne parlate o no? Le suggerirei, invece di andare per le vie della città con un nuovo cane, come le suggerisce Rebecca (il cane farà la felicità dei suoi figli, ma tra un po’ a parer mio), credo che lei debba fare conoscenza dei suoi figli, scoprirne, con la sensibilità e la capacità di approfondimento che rivela nella sua lettera, tutti gli aspetti, le sintonie, le diversità. Vedrà che questa scoperta le porterà molta calma interiore e le consentirà di condividere questi aspetti con sua moglie, che le saprà dire altre cose sui suoi figli: chi mangia più volentieri e chi meno, quando e come si addormentano, se incominciano a rendersi conto uno dell’altro, a giocare insieme. Per il resto, perché non chiedere a questi nonni così efficienti che vi hanno aiutato fin qui, di regalarvi anche solo una serata alla settimana (se non ancora uno dei vostri memorabili weekend), per un cinema, una cena, o anche per ritrovarsi sul divano di casa in totale intimità? Il suo, caro amico, non è un problema, si consoli. E solo la difficoltà ad adeguarsi a nuove realtà. Ma l’intelligenza non le manca e questa, come sa, è definita “adeguatio ad rem”, capacità, cioè di affrontare una nuova realtà e farla propria. Ce la farà! Auguri a tutti e quattro.