DUE DI CUORI: “Quando l’amore sembra una minaccia”

Pubblicato il 14 Gennaio 2018 in , , da redazione grey-panthers

Care Marina e Rebecca,

Mi chiamo Sergio, quarant’anni e vorrei parlarvi della mia storia con Giovanna.

Dopo una brutta separazione lo scorso anno, ancora giovane e senza figli, mi ero iscritto a un corso di yoga per riprendere a uscire di casa. Sono stato subito contento del gruppo di compagni di corso che si creava dopo la lezione del giovedì per andare a mangiare insieme una pizza. Lì ho incontrato Giovanna.

Lei ha due anni più di me e viene dallo stesso sobborgo dove avevo vissuto io fino ai trent’anni, prima di trasferirmi in centro a Milano. É una bella donna, con mille interessi, con una lingua e un cervello veloci, delusa dagli uomini della sua vita. Ci presentiamo, chiacchieriamo, mi dice che le ricordo un attore comico americano, il classico tipo di “non bello che piace”. E infatti le piaccio, ci scambiamo ricette, favori, inviti a cena e al cinema, per qualche mese. Quando mi propone un pacchetto terme per due, i giochi si fanno più espliciti, ma viaggiamo sul filo dell’ambiguità. Io sono lusingato e attratto, ma anche confuso, da una bella donna a cui evidentemente piaccio: è una cosa del tutto inaspettata dopo la batosta della separazione. Non sono sicuro di me e dei miei sentimenti. Mi dico “fai l’uomo”, la approccio.

E’ bellissimo: il mio corpo e la mia energia sembrano rinascere, mi sostiene e si apre con me. Il giorno dopo, al lavoro, paio un drogato; mi sembra di avere la testa ancora tra i suoi capelli profumati, per tutto il giorno, e così per un mese siamo vicini di casa e amanti.

Tutto bello, eppure mi sento minacciato, mi sembra di perdere il controllo della mia vita, mi dico non mi ci vedo insieme a lei tra sei mesi. La lascio e la mollo ancora per due mesi, poi metto nuovamente uno stop netto, che vivo come definitivo. Mi sembra che nella mia vita, quando ho messo meno impegno sono stato più desiderato, ma ho avuto anche meno serenità. Inoltre non posso neppure più frequentare il gruppo di compagni di yoga, per evitare di incontrare Giovanna.

Come posso gestire una relazione più rilassata e senza barriere, che qualche donna ora mi propone, senza creare problemi alla compagnia di amici e senza avere l’ansia di dover trovare per forza subito la donna della mia vita? Spero che la vostra esperienza possa aiutarmi.

Un caro saluto

Sergio


Risponde Rebecca:

“Caro Sergio,

io credo che a un grande impegno sentimentale terminato con un fallimento, possa, o forse debba, seguire un momento di stasi e di leggerezza. Gli antropologi hanno studiato questi meccanismi e li hanno chiamati periodo di “Festa” e di “Anti-festa”, che si susseguono da sempre con una ciclicità quasi scientifica nella storia del genere umano. Ai Baccanali, i rituali orgiastici dell’antichità, seguivano giorni di severità e astinenza: una specie di rito di purificazione, volto a riportare l’equilibrio dopo giorni di grandi trasgressioni. Questa premessa è per dire che non è giusto sentirsi in colpa per non voler affrontare una storia seria, dopo una difficile separazione. Per avere una relazione sentimentalmente appagante non è necessario pensare di trovare la persona perfetta, ma piuttosto di incontrare la persona giusta al momento giusto. Questo, probabilmente, non è il momento giusto per te. Fossi in te parlerei liberamente a Giovanna, bella donna che ti fa sentire “minacciato” nonostante la sua piacevolezza. Le direi che non sei pronto, adesso, di offrirle una relazione stabile con uomo amorevole…e non perché tu non possa essere l’uomo giusto per lei in assoluto, ma perché non sei l’uomo giusto ora. Nella tua lettera non parli di com’era tua moglie, ma si intuisce dalle tue parole che il tuo matrimonio è stato molto impegnativo e che ora tu non hai le energie  necessarie per un impegno analogo a quello già vissuto, in una nuova relazione. Hai bisogno di “ferie sentimentali”. E io mi sento di consigliarti una bella lettura per questo momento vacanziero: “L’insostenibile leggerezza dell’essere“ di Milan Kundera. Buona lettura!

Rebecca


Risponde Marina:

“Gentile amico,

un’origine comune (venite dallo stesso sobborgo, lei dice), una passione condivisa (il corso di yoga), un gruppo nascente di amici nuovi a protezione di entrambi, sono ingredienti fantastici per dare l’illusione di “trovarsi a casa”, di nuovo in un ambiente caldo e accogliente, affettuoso, anzi amorevole. Le è stato facile, in fondo, approcciare Giovanna e la sua vitalità. Questa vivace quarantaduenne, del resto, sembra aver fatto la sua parte, coinvolgendola in cinema e cenette e proponendole una trasferta termale. Ma, come dice saggiamente, lei, occorre impegnarsi parecchio in una relazione se si vuole costruire qualcosa di saldo. E la velocità di Giovanna mal si abbina alla sua, probabilmente ancora sofferente per la separazione e frustrato dall’impegno investito nel matrimonio, rivelatosi non bastevole. Questo, almeno quello che mi sembra di capire. Non fugga dal gruppo e da Giovanna, ma rallenti, vada al suo ritmo e appena l’altra accelera, lei si fermi e faccia un grosso respiro (o legga qualche pagina del libro che le ha suggerito Rebecca). Solo così potrà davvero verificare quanto potrebbe funzionare la vostra storia. Tra sei mesi o tra anni. Posso farle una previsione? Non mi consideri una strega, però. Se Giovanna capirà e riuscirà a rendere ancora più morbidi i suoi comportamenti, rallentando “lingua e cervello veloci”, lei non si sentirà più minacciato e la cosa potrebbe funzionare. Se Giovanna, invece, percepirà il suo lento andare come una mancanza di interesse, guarderà altrove. Ma questo rischio non è certo un buon motivo per andare… dove non la porta il cuore. Auguri!