Conversazione sul Design- 4 puntata

Pubblicato il 22 Settembre 2009 in , da Vitalba Paesano

Design, Casa, Ambiente… argomenti interessanti per grey panther che stanno al passo con i tempi e vogliono capire nuovi trend e tendenze. E, allora, ecco una chiacchierata con un architetto d’eccezione: Arturo Dell’Acqua Bellavitis*, che di questi argomenti conosce tutte le possibili accezioni. In questa quarta e ultima puntata, i temi attuali della sostenibilità, e molte idee che vengono dall’esperienza di altri Paesi, dalle quali forse sarebbe opportuno trarre ispirazione!

“In futuro avremo una società multietnica; cambieranno i parametri cromatici, cambierà il gusto, saremo meno minimal e più decorativi. Chi esporta  verso i Paesi dai quali provengono i nostri immigrati, per esempio nel settore dell’oreficeria, ha già una grande attenzione etnica nelle nuove collezioni: oro di un titolo molto più alto, molte pietre colorate, perché solo in Europa e in America si apprezzano e si usano i diamanti. Chi deve esportare verso quei Paesi ha già attivato alcune innovazioni.

Fra qualche anno i figli di seconda generazione degli immigrati saranno un interessante mix, con un legame di esperienze personali in Italia e tradizioni familiari del Paese d’origine.

La moda guarda da sempre al mercato globale, identifica così quali sono i trend da seguire: i pantaloni a vita bassa e larghi sono stati ispirati dalle popolazioni ispaniche degli Usa e dalle popolazioni islamiche.

Anche chi fa poltrone dovrebbe capire di un tessuto quale è la tattilità che è più apprezzata secondo i trend più nuovi. Guardando ad altri mondi, punto sul cuoio o sul tessuto? E che tipo di tessuto? Non è casuale che a un certo punto si diffondano certi colori. Pensiamo alle porcellane di corda intrecciata, pensiamo ai pizzi… si vedono oggi, ma sono stati decisi da tempo”.

“Un elemento che si diffonderà sarà è la trasformabilità dell’abito. Il vestito da ufficio che con poche varianti diventa elegante, la borsa da giorno che si trasforma in pochette. Così nell’arredo si svilupperanno elementi indoor,  che si possono portare outdoor nella bella stagione, perché hanno le rotelle e ci danno la possibilità di avere lo stesso tavolo, dentro e fuori, come serve”.

Quale interpretazione dare, dal suo punto di vista, alla sostenibilità e al suo futuro?

“Dovrà essere una sostenibilità non di facciata, ma reale. Per intenderci, bisognerà vedere qual è l’intero impatto del ciclo produttivo e di manutenzione di un prodotto. Spesso si dice che sono processi sostenibili, ma poi non è vero. Faccio un esempio che viene dalla Germania: qui la coloritura della biancheria da letto non sbiancata, con colori naturali, è sicuramente di grande immagine ecologica. Però, per pulire i telai, occorrono degli acidi che sono più inquinanti della stampa tradizionale, del candeggio e degli altri processi. E va valutato anche il consumo di energia.

Ma in tema di sostenibilità penso anche a società in cui la copresenza di minoranze etniche in totale contrapposizione può rappresentare una vera bomba inesplosa. Basta aver seguito la campagna elettorale in India, per capire che è una realtà di cui noi non riusciamo neppure a capire la portata. E pensare che c’è chi sposta i propri centri di produzione laggiù pensando di semplificare…La sostenibilità non è solo ambientale, ma è anche politica”.

Per finire, quali servizi ha visto funzionare qua e là nel mondo, che avrebbe voluto portare nel nostro Paese?

  • Da Hong Kong, il sistema aeroportuale: dall’aeroporto al centro città c’è un treno velocissimo, a totale sicurezza, con vagoni a doppia porta; la vettura si ferma e si apre dove hanno detto di posizionarsi. E quando si deve ripartire, si può fare il check-out  già in città, e trovare il bagaglio nello scalo d’arrivo. Un sogno.
  • A Madrid, la stazione ferroviaria di Atocha: non è un  suk commerciale, ma sembra la Gare de Paris Musée d’Orsay, a Parigi; si entra da un piano alto, dove c’è un parco di banane, palme e piante esotiche, poi si scende ai  treni e a tutti i servizi. Stazione funzionale e molto ben pensata
  • A Cordoba, in Spagna, i treni superveloci: qui si proiettano i film in lingua inglese e in castigliano; la cappelliera è trasparente, così si vede subito se si dimentica qualcosa; e c’è uno spazio molto  funzionale per disporre le valigie.
  • Dalla Gran Bretagna, la possibilità di prendere cittadinanza britannica. Si capisce davvero cosa vuol dire integrarsi in una società diversa: devi studiare e sapere le regole; cosa si paga per la televisione, se il tuo titolo di studio vale, come si ottiene la mutua; oltre a una minima conoscenza della storia e dei valori condivisi, come devi educare i tuoi figli e con quali libertà, come devi portar rispetto a tua moglie, come trattare gli animali domestici;.
  • Stati Uniti e Israele, come accogliere gli immigrati: quando arrivano li portano in città campione dove li istruiscono sulle regole del Paese che li ospiterà.
  • Spagna (sperimentale), la nettezza urbana. E’ un sistema tutto pneumatico sotto la città. Non c’è più la raccolta classica, ma bocchette differenziate, come da noi le acque bianche e nere.
  • Nord Europa, i marciapiedi smontabili e ispezionabili; come accade in Italia con le canaline elettriche. Si evitano continui lavori in corso.

Quante volte diciamo che basterebbe copiare. Forse si può.