Bruno Ritter illustra lo spazio tra monti e vallate

Pubblicato il 6 Giugno 2017 in , da redazione grey-panthers
Bruno Ritter

La Galleria Credito Valtellinese di Sondrio dedica a Bruno Ritter la mostra “Dietro le mura”, allestita dal 9 giugno al 15 settembre 2017 in occasione dei 500 anni della Riforma protestante: la regione della Bregaglia, nel canton Grigioni dove Ritter è nato e cresciuto, costituisce infatti una realtà unica nel suo genere, quella di un territorio culturalmente italofono a maggioranza protestante. Si tratta di opere realizzate negli anni 2014 – 2016, alcune con riferimenti alla Bregaglia, altre in stretto riferimento all’opera di Matthias Grünewald (1480-1528), i cui personaggi drammatici sono inseriti in un contesto religioso.

Bruno Ritter conosce bene la montagna e i suoi abitanti: la sua quotidianità si svolge infatti tra la Svizzera, dove è nato, dove si è diplomato in arte e dove l’arte l’ha insegnata oltre che praticata, e l’Italia. Proprio qui, nel Castello di Chiavenna, ha scelto di avere il suo studio. Ogni giorno, partendo da Borgonovo, passa per vallate e alti monti cari a Nietzsche, Segantini, Giacometti, per raggiungere gli oleandri, le palme e i cipressi di Chiavenna.
Un oscillare che è anche quello tra le radici nella pittura di Dürer e Grünewald, nel Nord tedesco e l’arte italiana, soprattutto quella del Novecento, di Birolli, di Levi, della Scuola Romana, di Carlo Carrà, arrivando sino a Morlotti e Vedova. Ma passando per Otto Dix, Ernst Fuchs e Max Beckmann. Stimoli diversissimi, metabolizzati per raggiungere un linguaggio del tutto originale.

La pittura di Ritter esprime un universo di solitudini, di spazi asfittici tradotti in pennellate materiche, quasi di sostanza geologica; formati di vertiginosa verticalità bloccano il movimento delle figure, le sigillano in silenzi inscalfibili, impediscono al gesto, al segno di dispiegarsi in una sua fluidità di ritmo e lo costringono talvolta in uno spezzato ossessivo.
I suoi oli sono potenti, intrisi di colore e di bianco, di luce vivida e di terre. Pacati e violenti, fatti di silenzi, di assenze e di caos vitale, pittura di forti contrasti e continue sorprese. Il tutto condensato, riunito; non necessariamente in modo armonico.
La mostra, composta da circa 60 opere, attraversa la storia del suo lavoro: autoritratti severi, paesaggi, interni, il tema delle rocce sagge (ispirato alla lunga tradizione cinese), la lotta e l’insonnia.

Bruno Ritter La montagna è sempre presente: è la forma aguzza che par sottendere una cima innevata alta sopra il capo di uno dei sopravvissuti , come a ribadire una condanna; è l’ammasso dei corpi che invadono la tela fino al limite superiore, impedendo allo sguardo di perdersi in lontananza; è il diffuso tema del mare inteso come materia oscura, opaca, impenetrabile, pesante; è il contorcersi delle figure che, come già nella serie delle donne-montagna, delle donne-ombra, paiono mutarsi in rocce antropomorfe, in aspri scogli che emergono dalle acque buie; è il colore della fanghiglia, del muschio e del granito; sono i formati da vertigine, veri emblemi dello spazio valchiavennasco.

“Bruno Ritter. Dietro le mura” dal 9 giugno al 15 settembre 2017

Galleria Credito Valtellinese
Piazza Quadrivio, 8 – Sondrio

Orari: da martedì a venerdì h. 9.00 – 12.00 / 15.00 – 18.00
Ingresso libero
Informazioni