Il violoncellista avventuroso

Pubblicato il 10 Giugno 2013 in , da Ferruccio Nuzzo

François-Adrien Servais : Concerti per violoncello n° 1 & 2, Fantasie burlesque, La Romanesca – Didier Poskin, KBS Symphony Orchestra, P. Davin – Fuga Libera  (60’06”)

Che personaggio, François-Adrien Servais ! Belga, compositore e virtuoso di violoncello, uno degli iniziatori della scuola «moderna» di questo strumento, «il Paganini del violoncello» per i suoi contemporanei (sembra che sia stato Berlioz a proclamarlo, e Rossini lo confermò) – ma la, sin troppo facile, definizione non rende giustizia a questo modello di un romanticismo avventuroso se non avventuriero.

François-Adrien Servais fu prima di tutto iniziatore di nuove tecniche, ancor oggi applicate : il vibrato, per esempio, che «porta» il suono ed esalta sentimenti e atmosfere – ma fu anche l’inventore del puntale. Il violoncello era sino ad allora sostenuto tra le ginocchia – una tecnica che i violoncellisti barocchi hanno ricuperato – o appoggiato ad uno sgabelletto ; Servais aggiunse all’estremità del violoncello la punta metallica che permette un rapporto totalmente differente con lo strumento, che diviene più mobile e permette una tecnica dell’archetto più agevole e virtuosa, con arpeggi rapidi e «staccato» percussivi e mordenti.

Ma Servais è anche entrato nella leggenda per lo Stradivarius del 1701 che porta il suo nome – oggi proprietà dello Smithsonian Institute a Washington – considerato uno dei migliori violoncelli al mondo (lo si può ascoltare in molte delle preziose registrazioni di Anner Bylsma, dalle Suites di Bach, alle musiche – appunto – di Servais).

litho_baugniet_1François-Adrien fu, per tutta la sua vita, un virtuoso itinerante, e durante i suoi frequenti viaggi in Russia – ove trovò anche moglie – fu introdotto a corte e nei palazzi dell’aristocrazia. Egli era ospite della principessa Youssoupoff quando venne a sapere che lo splendido strumento era in vendita a Parigi; come fare ? L’affare era unico, Servais non aveva i mezzi, ma per la principessa quella cifra – pur clamorosa – era poca cosa, e lo Stradivarius fu ordinato ed spedito a San Pietroburgo, non si sa bene con qual destinazione. Ed ecco che – mentre il violoncello è in viaggio – la principessa muore; il violoncello arriva e non si sa cosa farne né chi lo paga. Servais, diplomaticamente, annuncia un carteggio intimo, nel quale la principessa, tra l’altro, gli avrebbe ventilato la principesca sorpresa; bisogna quindi render pubbliche queste lettere? La famiglia preferisce pagare senza troppo indagare e lo Stradivarius diventa il «Servais».

Ma questa non è che leggenda. Assieme ad essa ci sono state tramandate le opere, piacevolissime e fantasiose del compositore di successo, nutrimento per virtuosi esibizionisti, ma anche per i violoncellisti che, appunto come Anner Bylsma, tralasciano ogni tanto il repertorio «impegnato» per le divagazioni acrobatiche sui tormentoni dell’epoca (come le Variazioni sul Carnevale di Venezia, nella Fantasie burlesque qui registrata) o le numerosissime trascrizioni di opere liriche, dalla Norma alla Figlia del reggimento, dalla Traviata a Lohengrin.

Didier Poskin è al suo secondo cd dedicato a Servais – il primo, sempre per Fuga Libera – era dedicato ad una serie di Souvenirs ed alla Fantasia sul Barbiere di Siviglia. La sua scelta interpretativa, più che sfiammare nei fuochi d’artificio di uno sfrenato virtuosismo, è orientata nel senso dell’eleganza, della ricchezza dei timbri e dei colori di queste composizioni che, sembra, l’autore-interprete non eseguiva in concerto due volte nello stesso modo, variandone continuamente gli sviluppi e spesso improvvisando.

In questo cd Poskin ha registrato i Concerti n° 1 & 2 assieme alla Fantasie ed alla Romanesca, arrangiamento di un’aria di danza popolare con cui Servais era solito concludere i suoi concerti – gli è capitato di eseguirlo sette volte di seguito come bis …

ascoltate la musica di François Servais