il Trionfo del Violino

Pubblicato il 31 Ottobre 2013 in , da Ferruccio Nuzzo

à violino solo

Baltzar > Bach – Thibault Noally: violino – Aparté (79’19”)

Un cd destinato ad illustrare – per quanto possibile in un’ora e venti minuti di programma – i vertici dell’espressione raggiunti in Germania dal violino tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, vertici che i compositori – polifonisti di tradizione – cercarono nella densità del contrappunto piuttosto che negli slanci lirici come i Maestri italiani, primo tra tutti il romano Arcangelo Corelli.

La scelta è evidente: la Ciaccona dalla Partita n°2 in re minore BWV 1004 di Bach e la Passagaglia dalle Sonate del Rosario di Biber sono i momenti cruciali del programma, le due composizioni più rappresentative del potere della rivelazione mistica attraverso la sublimazione musicale. Ma è il resto che fa la diversità di questo cd: compositori sconosciuti o quasi (a parte Telemann) che – come Baltazar, Vilsmayr, Westhoff – hanno mostrato tutto quello che il violino – che con gli Amati a Cremona e Steiner in Tirolo aveva raggiunto la perfezione nella sua forma e della sua sonorità – poteva fare oltre ad accompagnare le rustiche danze paesane.

Thibault Noally è l’atletico interprete di questo cd e la sua Ciaccona è la più sportiva ch’io abbia mai ascoltato: intrapresa senza esitazioni, né tecniche né stilistiche, egli arriva alla meta fresco come una rosa (la foto di copertina, del resto, lo rappresenta come ce lo immaginiamo, sereno tra fogli di spartito svolazzanti, ed il colletto duro sbottonato è il solo segno dello sforzo superato). Il resto è all’altezza.

Ascolta Thibault Noally


 

Malgoire FlorenceHeinrich I.F. von Biber

Sonates du Rosaire – Florence Malgoire: violino, Les Dominos, Marie-Christine Barrault: voce recitante – Psalmus ( 55’59” + 70’53” + 61’43” + 75’31” + DVD)

La registrazione delle Sonate del Rosario la più completa che si possa immaginare, e con la possibilità di scegliere tra la sola musica, e la musica associata ai brevi testi biblici che la hanno generata, letti dalla bella ed ispirata voce di Marie-Christine Barrault, nipote del celebre attore e regista Jean-Louis Barrault (Les Enfants du Paradis). Il cofanetto di 4 cd (al prezzo di due) è, inoltre completato da un DVD che presenta il making of della registrazione nella cappella di Notre Dame du Bon Secours a Parigi, e rivela i retroscena di questi intensi momenti di creatività, tra concentrazione e rilassamento, al riparo dagli sguardi del pubblico. Un documento di grande interesse per chi non ha idea di come si svolgano queste sedute – in un’atmosfera assolutamente diversa da quella di una prova o di un concerto.

Queste Sonate del Rosario (Mysterien Sonaten), sconvolgente meditazione musicale sul testo dei quindici misteri – gaudiosi, gloriosi e dolorosi – del Rosario sono il capolavoro di Heinrich Ignaz Franz von Biber, maestro di cappella a Salisburgo alla fine del XVII secolo. Opera complessa e sfida all’interprete che deve confrontarsi con grandi difficoltà tecniche, sopratutto nella scordatura (lo strumento deve essere accordato in maniera diversa per ognuna delle sonate), Florence Malgoire ha affrontato le Sonate del Rosario in concerto nel 2003, dopo averci lavorato per lunghi anni, e soltanto ora, dopo dieci anni ha accettato di registrarle, preferendo alla lettura minimalista generalmente adottata, l’accompagnamento di un basso continuo particolarmente ricco ed elaborato, giovandosi della competenza di specialisti di grande presenza come il gambista italiano Guido Balestracci, la clavicembalista Blandine Rannou e – sopratutto – Jonathan Rubin alla tiorba ed alla chitarra barocca.

Ascolta le Sonate de Rosario


 

3149020214626_600Bela Bartók

Violin Concertos n° 1 & 2 – Isabelle Faust, Daniel Harding, Swedish Radio Symphony Orchestra – Harmonia Mundi (57’59”)

Ogni nuovo cd di Isabelle Faust è una lezione di stile. Dopo lo splendido Concerto per violino «alla memoria di un Angelo» registrato assieme al Re maggiore di Beethoven (originale associazione) e con la direzione di Claudio Abbado, ecco questo prezioso cd dedicato ai due Concerti di Bela Bartók, capolavori del repertorio contemporaneo non rappresentati come meriterebbero nella discografia.

La lettura di Isabelle Faust è più intellettuale che sentimentale, ed illumina di una luce inconsueta sopratutto il primo Concerto, opera di un giovane idealista di 26 anni perdutamente innamorato di colei che doveva esserne la dedicataria, la violinista Stefi Geyer. Ma Stefi mise fine alla romantica relazione qualche giorno appena dopo il completamento del «suo» concerto, e rifiutò poi di esserne la prima interprete.

Il manoscritto di quest’opera è denso di indicazioni manoscritte che non hanno, sino ad oggi, suscitato la dovuta attenzione, sovente neglette nelle varie edizioni e/o ignorate dagli interpreti. Ed è su queste note che si è portata l’attenzione della solista: in francese, tedesco o italiano: assolutamente desolato, un po’ ostinato, con passione rattenuta, estenuato, sempre quieto, volente (sic) – tutte indicazioni che, assieme alla conoscenza della genesi del Concerto, sono fondamentali per una sua comprensione e per una sua rinnovata interpretazione.

Egualmente intensa anche se meno sorprendente la Isabelle Faust del secondo Concerto, scritto 30 anni più tardi, opera di un compositore ormai maturo e riconosciuto che porta uno sguardo retrospettivo sull’insieme della sua opera.

Se la solista è superba interprete di un Bartók che ella frequenta dalla sua più giovane età, la direzione di Daniel Harding, senza esser deludente, si limita ad un docile e corretto accompagnamento.

 ascolta Isabelle Faust

un’interessante intervista ( in inglese ) con Isabelle Faust


 

Kopatchinskaja Eötvös

Bartók / Eötvös / Ligeti

Concerti per violin – Patricia Kopatchinskaja: violino, Frankfurt RSO, Ensemble Modern, Peter Eötvös – Naïve (2 cd : 1h29′)

Se Patricia Kopatchinskaja – giovane violinista moldava eccezionalmente dotata, che si è fatta conoscere attraverso le affascinanti registrazioni Naïve assieme al pianista turco Fazil Say –  è la protagonista di questi due cd dal programma tutto ungherese, un ruolo importantissimo lo ha sopratutto Peter Eötvös, che l’accompagna con la Frankfurt Radio Symphony orchestra e l’Ensemble Modern. Eötvös, che è anche l’autore di una delle opera in programma, è uno straordinario direttore, che si vorrebbe vedere più spesso in programma. In questo caso ha il grande merito di gestire, tenendo perfettamente sotto controllo, le diaboliche energie e lo sfrenato virtuosismo della Kopatchinskaja che nelle altre sue registrazioni per Naïve – ultima in ordine di tempo un Concerto di Beethoven diretto da Herreweghe – ha mostrato una pericolosa tendenza a lasciarsi andare senza veramente sapere dove arrivare.

Con lui, invece, questo Concerto di Bartók vibra di tutta da disperazione dei suoi gridi oscuri, dei gemiti stridenti e delle desolate elegie che lo agitano dei loro violenti sussulti ritmici, animato dal vampiristico virtuosismo della solista che la trasporta lungo questo pericoloso itinerario con grazia noncurante e ben controllata (la contemporaneità della registrazione di Isabelle Faust – vedi sopra – rende inevitabile il confronto di queste due versioni diversamente preziose: se la versione della Faust è classica, quanto di meglio si possa prevedere e desiderare, quella della Kopatchinskaja è la folgorante sorpresa di un giovane prodigio che ci rivela nuove vertigini in un capolavoro che pensavamo ben conoscere.

Se questa registrazione merita, quindi, un’entusiastica segnalazione per il Concerto di Bartok, non bisogna ignorare le altre opere registrate : Seven, dello stesso Eötvös – come un concerto disintegrato, omaggio ai sette cosmonauti scomparsi nell’esplosione della navetta spaziale Columbia nel 2003 – ed il Concerto di György Ligeti (ungherese anche lui), un polittico dal gusto acido, alla Jeronimus Bosch, che si conclude con una  passacaglia che è una protesta feroce contro la disperazione e la rassegnazione, un «ribellatevi» premonitore. Musica, per me, affascinante, e che qui è presentata nella miglior luce per permettere anche a chi non è proprio un appassionato di musica contemporanea di accostarsene. Ne vale la pena !

ascolta Patricia Kopatchinskaja

intervista ( in tedesco ) e musica con Patricia Kopatchinskaja  

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