I dischi del mese: gennaio ’14 – 1

Pubblicato il 2 Gennaio 2014 in , da Ferruccio Nuzzo

Retrato de il Maniatico

Gaetano Brunetti: Arias y Sinfonias – Christophe Coin: violoncello e direzione, Orquesta Barroca de Sevilla – obs Prometeo (60’11)

Il Maniatico (cioè Il Maniaco) è il soggetto ed il protagonista – incarnato dal violoncello – della più caratteristica delle Sinfonie di Gaetano Brunetti, violinista e compositore nato in Italia, a Fano, ma che passò tutta la sua vita di musicista in Spagna, al servizio della corte di Carlos III e di Carlos IV, cumulando le cariche: maestro di violino del Principe delle Asturie, musicista della Real Camara, organizzatore delle attività musicali della Cappella Reale di Madrid ma sopratutto solista e compositore di Corte.

Le composizioni di carattere, non erano rare all’epoca, ed avrebbero fatto furore qualche anno dopo nel panorama musicale europeo, con un programma ed una storia da raccontare: in questo caso le ossessioni – rappresentate da due note, maniacalmente ripetute dal violoncello (il Maniatico, appunto). L’orchestra cerca di distrarlo, di convincerlo, di smuoverlo, insomma, da quest’idée fixe che, da parte sua, non fa che interferire col discorso orchestrale sino all’Allegro spiritoso finale; qui la voce del violoncello si manifesta per un momento con argomenti differenti prima di ricascare nella mania, ma, finalmente, l’orchestra lo recupera per sottrarlo al flusso della sua cupa meditazione musicale e coinvolgerlo definitivamente in un finale in cui tutti suonano insieme nella leggerezza della guarigione.

Scritta molto probabilmente per una «distrazione» offerta al Principe delle Asturie ed all’intenzione del figlio Francesco, violoncellista virtuoso – anche se l’opera è più notevole per la sua originalità che occasione di esibizione virtuosistica – questa Sinfonia è il pezzo forte di un cd – illustrato da un opportuno disegno che mi sembra del Goya – e che presenta un’altra pittoresca Sinfonia di Brunetti e tre Arie per soprano e orchestra interpretate dalla bella e preraffaellita Raquel Andueza.

Si sente che Brunetti ha frequentato sia la musica di Boccherini che quella di Haydn, e che se ne è – inevitabilmente – nutrito, pur conservando una sua individualità ed una spontaneità che sorprendono se si pensa alla vasta mole della sua produzione – oltre 400 opere – musica da camera sopratutto, ma anche sinfonica e vocale – tutte rispettose delle forme consacrate del periodo classico.

L’Orchestra barocca di Siviglia è un giovane e collaudato ensemble barocco che già dato le sue prove sotto la bacchetta dei direttori che contano e raccolto una vasta messe di meritati premi. Qui approfitta della raffinata vitalità e del meditato entusiasmo della guida di Christophe Coin – che è anche il Maniaco solista.

ascolta la musica di Gaetano Brunetti

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Dukas1Paul Dukas

L’oeuvre pour piano – Laurent Wagschal: pianoforte – Timpani (67’12)

Paul Dukas, compositore popolarissimo – grazie à Walt Disney ed a Fantasia (e Fantasia 2000) – ma praticamente sconosciuto poiché della sua musica – oltre all’Apprenti sorcier ( Apprendista stregone) nella versione Topolino – non si conosce nulla.

Particolarmente benvenuto, quindi, questo cd che del compositore francese – peraltro non prolifico (ed il suo perfezionismo lo portò inoltre a distruggere gran parte della sua produzione) – presenta l’integrale delle musiche per pianoforte nella seducente interpretazione di Laurent Wagschal – già ammirato in queste pagine per il disco The Art of the Violin in cui accompagna la bravissima Solenne Païdassi.

Compositore, ma anche critico musicale, Paul Dukas insegnò composizione al Conservatorio di Parigi ove, studente, aveva stretto amicizia con Claude Debussy a cui, più tardi, dedicò La plainte, au loin, du faune , uno dei brani più interessanti qui registrati.

Non c’è molto più da dire dell’autore – che fece sua la divisa del poeta Nicolas Boileau «si j’écris quatre mots, j’en effacerai trois» («se scrivo quattro parole, ne cancellerò tre»); la sua musica parla per lui. Una Sonata monumentale – in tutti i sensi, per lunghezza (oltre 40 minuti), per difficoltà, per la gravità (per non dir pesantezza) delle intenzioni: riassumere un secolo di Sonate, dalla Hammerklavier di Beethoven alla Sonata di Liszt assumendo il ruolo di vigoroso punto finale; La plainte di cui si è detto, una serie di Variazioni su un tema di Rameau ed un Preludio elegiaco sul nome di Haydn completano il cd.

Musica che sarebbe restata nel dimenticatoio delle biblioteche – credo proprio si tratti qui di una prima registrazione – se non fosse per l’intelligente e benvenuta iniziativa di Laurent Wagschal che, piuttosto che percorrere gli itinerari di un repertorio già logorato da decine di interpreti e centinaia di registrazioni, preferisce frequentare gli archivi ove dormono musiche che, pur senza essere capolavori, illuminano di nuova luce autori ed epoche che crediamo di conoscere ma che celano ancora interessanti segreti.

ascolta Laurent Wagschal nella musica di Dukas per pianoforte

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GraffinConcertos Parlando

Balys Dvarionas, Rodion Shchedrin, Sergei Prokofiev, Piotr Ilych Tchaïkovski : Concerti e Musiche per violino – Philippe Graffin: violino, Martin Hurrel: tromba, BBC Symphony Orchestra, Mikhail Agrest, National Philharmonic Orchestra of Lituania, Robertas Servenikas – Cobra Records (77’38)

Composto su richiesta di Philippe Graffin – il solista protagonista di questo cd – il Concerto Parlando di Rodion Shchedrin, compositore russo (nato nel 1932), segue la vena drammatica del 1° Concerto per pianoforte, tromba e orchestra d’archi di Dmitri Shostakovich, sostituendo tuttavia il pianoforte con il violino.

Nell’affascinante confronto/conflitto tra i due strumenti è tutta la forza di questo concerto, che si manifesta sopratutto nella eloquente drammaticità dei movimenti lenti, pieni di spiritualità, di fede e di passione.

La registrazione è quella, live, della prima esecuzione in pubblico, negli studi della BBC a Londra, e Griffin è in quello stato di grazia che rende la sua interpretazione memorabile come una prima meta raggiunta.

Assieme al Concerto Parlando – e nella stessa atmosfera di «racconto musicale» che ispira il titolo del disco, il Pezzo elegiaco «By the lake» del lituano Balys Dvarionas – come un nostalgico inno nazionale – e le Cinque melodie op.35 bis di Sergei Prokofiev. Composte all’origine come un ciclo di canzoni senza parole, furono poi trascritte dall’autore per violino e pianoforte, e la seconda anche per violino orchestra. Ancora una volta Philippe Graffin si è rivolto a Rodion Shchedrin, che, rispettando la strumentazione di Prokofiev per la melodia già orchestrata, ha trascritto le altre quattro in una versione poetica e piena di fantasia che trova in Graffin un interprete ideale e ispirato.

Come un corpo estraneo, completa il cd il Concerto per violino di Piotr Ilych Tchaïkovski, per Philippe Graffin «un sogno divenuto realtà», ma una realtà che per quanto interpretata con eccezionale virtuosismo e maturità, contrasta stranamente con il resto del programma. Forse perché lo abbiamo ascoltato troppo, e malgrado l’originalità della cadenza alternativa proposta da Ysaÿe al posto di quella scritta da Tchaïkovski stesso.

ascolta gli estratti di Concertos Parlando