Il libro suggerito da Donatella:”I salici ciechi e la donna addormentata”, di Murakami Haruki

Pubblicato il 1 Marzo 2011 in , da Vitalba Paesano

Murakami Haruki I salici ciechi e la donna addormentata” Ed. Einaudi  –  Euro 22,00

Autore di molti romanzi, racconti, saggi, Murakami Haruki è nato a Kyoto nel 1949. Si è imposto sulla scena letteraria giapponese fin dal suo primo romanzo, Ascolta la canzone del vento, pubblicato nel 1979, ed è subito apparso evidente che il suo talento, la sua ispirazione, non sembra aver radici nella tradizione culturale del suo paese, ma risente piuttosto dell’influenza della cultura occidentale. Non a caso si deve a lui, ottimo traduttore, se importanti scrittori americani come Fitzgerald, Carter, Capote, Salinger, hanno potuto farsi conoscere dal pubblico nipponico.

In questo libro, che raccoglie ventiquattro racconti scritti tra la fine degli anni Settanta e il 2005, ci sono tutte le sue contraddizioni e la sua genialità, in un alternarsi di ricordi autobiografici, momenti surreali, comicità forse involontaria e forse no, che dipingono un Giappone magico e misterioso, al di là degli stereotipi, e scenari metropolitani con voluti riferimenti a modelli culturali occidentali. Si passa da brevi narrazioni sul filo dell’assurdo (Il tuffetto) a nostalgiche rievocazioni autobiografiche (Il folclore dei nostri tempi e I salici ciechi e la donna addormentata, il racconto che titola il libro), basate sull’esperienza giovanile dei mitici anni Sessanta. Murakami continua poi con temi irreali e a  tratti angosciosi, racconti che rispecchiano le sue paure e la sua attrazione per il fantastico nel quotidiano (Lo specchio), e affronta il tema della solitudine in visioni di grande impatto emotivo (La Lucciola, Hanaley bay).

Di sé, l’autore dice: ”…Scrivo storie strane, bizzarre. Non so perché mi piaccia tanto tutto cio’ che è strano. In realtà, sono un uomo molto razionale. Non credo alla New Age, né alla reincarnazione, ai sogni, ai tarocchi, agli oroscopi…Ma quando scrivo, scrivo cose bizzarre. Non so perché. Piu’ sono serio, piu’ divento bizzarro e contorto”. Ed è forse in questa sua dicotomia il fascino della sua particolarissima narrativa.

Questo libro è suggerito da Donatella Cantani. Giornalista di qualità, ha lavorato nelle redazioni di diverse testate femminili per circa trent’anni, passando da collaboratrice a redattrice e terminando la carriera come caporedattore. Ha un figlio e una adoratissima nipote, e occupa il suo tempo libero dividendosi tra affetti, assidue letture e volontariato sociale.