Da quando mi sono accorto…, di Pio Iglesias

Pubblicato il 15 Marzo 2010 in , da Vitalba Paesano

Me ne sono accorto, piano piano, e ho dovuto farmi forza per accettare l’assurdità di ciò che mi sta succedendo. Per parecchio tempo non ho fatto caso ai cambiamenti a cui il mio corpo andava incontro, li pensavo risultati casuali di diete, stili di vita, nuove sfide, che riempiendoti di adrenalina ti fanno trascurare il trascurabile. Almeno cosi l’ho pensata per alcuni anni. Ma adesso non posso più nascondermi la realtà delle cose e devo accettare ciò che mi succede. Sono un uomo di relativo successo, ho una famiglia felice e una professione soddisfacente, non mi manca niente…. anche se questa frase fra un po’ non corrisponderà più al vero. Per adesso, nonostante gli accadimenti, sono riuscito a far passare il tutto a mio vantaggio, in questa era in cui si vogliono ignorare gli odori corporali, ho avuto buon gioco con famiglia e amici nello spiegare come ho fatto a eliminare completamente le caratteristiche sgradevoli che mi contraddistinguevano. Credo che quello sia stato il principio del tutto.

Allora, pur rimanendo (piacevolmente) sorpreso, non avevo indagato più del necessario e mi ero accontentato del fatto che i miei piedi da sempre odoranti in maniera imbarazzante, fossero, da un giono all’altro diventati inodori. Ne fu sorpresa mia moglie e mia figlia che sempre mi hanno preso in giro facendo scenate deliranti appena facevo cenno di togliermi le scarpe.  Con gli amici è stato più difficile spiegare che io, proprio io, capro espiatorio dei loro lazzi, avevo adesso, improvvisamente, dei piedi inodori. Ma alla fine, si sa, il successo non richiede troppe spiegazioni. Ero abbastanza soddisfatto dell’accaduto e nonostante mi rimanesse nella mente un punto interrogativo irrisolto, mi fu facile accettare la cosa e mettere i dubbi nello scomparto del mio cervello dove ripongo fatti inspiegabili e cose strane. La cosa poi, a far mente locale, ripercorrendo gli ultimi 7 anni, continuò prima lentamente poi sempre più velocemente, con una accelerazione esponenziale che, se i miei calcoli sono giusti, dovrebbe portarmi alla conclusione del fatto (e di me stesso) nei prossimi 3 giorni. Ora più, ora meno, anche se le ore, a questo punto mi sono diventate preziose come prima lo erano i decenni. Dopo i piedi inodori, ho perso gli altri odori corporali. Niente più alito pesante per quanti bagordi e nottate riuscissi a fare. Niente più flatulenze pestilenziali e rumorose, ma uscite lente di gas inodore, poi presto diventate anche silenziose. Naturalmente era tutto ben accetto, senza spiegazioni accettavo che il mio corpo si sterilizzasse dai suoi germi produttori di gas. Vivevo pertanto una vita ancora più felice senza più preoccupazioni su queste minuzie della vita che hanno però spesso tanta importanza nella vita di relazione. Ma poi, la rapida progressione degli eventi mi ha costretto a pensare e ripensare agli accadimenti degli ultimi anni e a finalmente fare una diagnosi, per assurda che mi sembrasse.

Ho iniziato a perdere peso, lentamente ma continuamente, il mio corpo ha riaccuistato la figura della mia adolescenza. Tanti complimenti e un po’ di invidia da parte degli amici con cui io, nel periodo, pontificavo su diete e nuove tisane. Mi guardavo e mi piacevo, inodore, snello, faccia da adolescente.

La perdita di peso, raggiunto il peso forma, non si è fermata e continuo a dimagrire, già adesso peso metà di ciò che era stato per molti anni il mio peso da uomo non in forma e sulla via dell’imbolsimento.

La mia pelle è diventata diafana e i capelli, la barba, i peli, mi sono caduti, ma cosi in fretta che direi piuttosto che mi sono spariti. Sono attualmente, glabro come un mongolo glabro. Poi due fatti, a pochi giorni di distanza uno dall’altro mi hanno fatto cadere nel terrore e fatto capire quale sarà il mio destino.

La mia ombra sta sparendo. Diventa sempre meno marcata, indipendentemente dalla luce a cui sono esposto. Inoltre, quando le fonti di luce sono più di una, per cui le ombre si moltiplicano, ho notato che non solo le mie ombre sono più diafane, ma che ne mancava una. Questo ieri. Oggi me ne mancano due. Inoltre poche ore fa, passando di fronte al grande specchio della sala, mi è sembrato che lo specchio mi riflettesse con un ritardo infinitesimale, ma certo. Stamattina ho fatto la prova più volte passando davanti allo specchio: lo specchio ritarda nel riflettermi e lo fa allungando sempre più il tempo di latenza. Ho passato il pomeriggio davanti allo specchio, fra andirivieni all’inizio pieni di speranza, poi disperati. La latenza si ingigantiva e alla fine mi è sembrato che la mia immagine tendesse a sparire nani secondi prima che me ne andassi da davanti allo specchio.

Intanto il mio peso continua a scendere, da alcune settimane non emetto più urina né feci, ma sto bene, mi sento leggero e in forma.

Ho cercato un medico che potesse rassicurarmi e magari (non si sa mai) curarmi. Ma i medici non credono alla mia storia e io adesso ho paura a dar loro le prove inoppugnabili di ciò che mi sta accadendo. Mi tratterebbero da cavia, felici di poter fare pubblicazioni su cui appoggiare il loro prestigio non senza prima avermi infilato canule e sensori in tutto il mio corpo.

Così, adesso, non esco più di casa, sono diventato cosi sottile e leggero che il vento mi fa perdere l’equilibrio. Mi sono preso, due mesi fa, un anno di aspettativa, e moglie e figlia da 20 giorni sono al mare che aspettano che le raggiunga. Non le raggiungerò mai più, adesso ne sono cosciente, ma sono felice che non siano qui a vivere la mia sparizione. Già io stesso rappresento il massimo di spettatori possibili. Questa sera mi sono pesato, quasi 20 chili, in rapida diminuzione, ho fatto il test delle ombre e me ne rimane solo una per quante sorgenti luminose io ponga e lo specchio non riflette più la mia immagine, ma un brevissimo flash di forme e colori.

Sto sdraiato sul divano che non si stropiccia più sotto il mio corpo e rimane intatto.

Cercando di prendere il telecomando dell’HiFi mi è stato impossibile stringerlo, sembra che stia perdendo la capacità di interagire con la dimensione materiale della realtà.

E tutto questo, non so perchè mi stia succedendo, forse è cosi che avverrà la fine del mondo, per consunzione mentre a tutti piace pensare che sarà un big bang.

Comunque sia, adesso, dopo mesi di disperazione, sull’orlo della mia definitiva sparizione, sono tranquillo, sereno, quasi felice. Mi sembra che tutti i problemi che avevo spariscano in sincronia con la mia sparizione materiale. Nella sparizione la soluzione, non cercata, non voluta, non necessaria, ma per Dio, benvenuta.

Contributo di Pio Iglesias (Giuseppe Chio)